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    Macalli riconfermato presidente della Lega Pro

     

    Macalli riconfermato presidente della Lega Pro

    16 dic 12 Mario Macalli è stato riconfermato presidente della Lega Pro Italiana. Il presidente uscente, a conclusione dell'assemblea dei club di Prima e Seconda Divisione, che si è svolta questa mattina a Firenze, ha ottenuto 42 voti, l'altro pretendente alla massima carica, Gabriele Gravina, ha ottenuto solo 26 voti. "E' un successo positivo, che non è stato facile - ha detto Macalli poco dopo la sua proclamazione - Ringrazio i club che mi hanno dato il fiducia. Domani saremo subito al lavoro per ripagarla". Alla votazione hanno partecipato le 69 società di Lega Pro.

    Ora Vado in procura. Mario Macalli, al termine dell'assemblea delle società di Prima e Seconda Divisione, è stato riconfermato alla presidenza della Lega Pro, grazie ai 42 voti ottenuti contro i 26 conquistati dallo sfidante, il consigliere della Figc e capo delegazione della Nazionale Under 21 Gabriele Gravina. Una vittoria che però Macalli non festeggia. Il presidente é amareggiato per come si è svolta la campagna elettorale in generale, e per i temi trattati in queste settimana a iniziare dalla riforma del calcio in Italia, e minaccia di rivolgersi, adesso, alla Procura della Repubblica: "Ho vinto contro il Palazzo? Non faccio dietrologie o politiche strane. Non lo so, può darsi che sia stato così. Qualche segnale, parecchi, li abbiamo avuti. Adesso tutti fanno finta di dimenticare ma adesso andremo alla Procura della Repubblica per vedere cosa è successo - ha detto Mario Macalli a margine dell'assemblea delle società -. Veniamo fuori da un confronto che non condivido. I confronti li condivido e sono auspicabili, ma sono più auspicabili quando sono corretti. Esco da questa situazione molto amareggiato perché quando si arriva a toccare certi tasti e si arriva a certe conclusioni allora non c'é confronto". Macalli, poi, fissa i punti del suo nuovo mandato: "Le molte cose che abbiamo fatte le abbiamo fatte sempre col cuore per aiutare i club. Ora il mio obiettivo è quello di cercare di alleviare i problemi che hanno le società e operare nell'interesse loro. In questa rielezione non credo di aver avuto vantaggi da parte di nessuno tranne i presidente che mi hanno dato fiducia. Non so se maledirli o ringraziarli. Sicuramente ringraziarli, mi hanno dato un compito importante e farò di tutto per riuscire a raggiungere gli obiettivi". La risposta dello sfidante Gabriele Gravina non si è fatta attendere: "Il presidente Macalli non può dire che ha vinto contro il Palazzo. Per lui ho speso parole di rispetto. Il palazzo non si è assolutamente schierato con Gravina. Sia il presidente Abete che altri non hanno chiamato una società - ha voluto ricordare Gravina -. Abete non ha preso parte a questa competizione per sua scelta e io non gliel'ho chiesto". Poi Gravina passa al contrattacco: "Piuttosto, sono io che mi devo lamentare. Uno contro tutti si gioca male, mi viene in mento uno spot pubblicitario 'ti piace vincere facile'. Gravina si è dovuto rimboccare le maniche, senza struttura. Bisogna avere la capacità di autosospendersi, non è giusto, non è corretto, non è equa la competizione dove si utilizza la struttura per fare campagna elettorale. A Mario Macalli faccio un in bocca al lupo e se avrà voglia di non disperdere il valore di queste 26 società che hanno scelto Gravina io sarò sempre a disposizione di questa Lega come ho sempre fatto".

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