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    Una maglia del Cosenza a Livorno ricorda Morosini. Il calcio riflette

     

    Una maglia del Cosenza a Livorno ricorda Morosini. Il calcio riflette

    15 apr 12 Una maglia rossoblu del Cosenza campeggiava questa mattina davanti lo stadio di Livorno di fianco allo striscione che gli ultras amaranto avevano affisso sulle cancellate dove c'era scritto"Hai lottato fino alla morte ciao grande "Moro" curva nord". Tra fiori, scarpette, dediche e messaggi anche le sciarpe di Celtic, Barcellona, Bari, Modena, Verona, Pisa. Un segnale che gli Ultras di Cosenza hanno voluto dare, un saluto, ai loro "fratelli" gemellati del Livorno. Un modo concreto per stare vicini e dare l'esempio di un calcio pulito e solidale. Ci tengono gli ultras cosentini a sottolineare che la loro passione è anche vicinanza in momenti tragici come questo. Un calciatore, Morosini, morto lottando con la vita. Cadendo ha tentato di riazlarsi per tre volte ma non ce l'ha fatta. Sintesi di una vita di lotta. Persa la madre ed il padre a soli 15 anni. perso il fartello che si è suicidato. Con la sorella diversamente abile per lui la vita è stata una lotta sino all'ultimo secondo di vita. Quando arrivò in under 21 in una delle interviste che aveva rilasciato disse che "è il modo per dimostarre ai miei che sono lassù che faccio questo anche per loro". Non ha mollato mai. Alla fidanzata l'ingrato compito di riconoscerlo in obitorio. "Aveva un sorriso in faccia ed era bellissimo". L'unica persona che aveva vicino. Se n'è andato lottando e Cosenza ed i suoi tifosi lo hanno voluto ricordare con quanto di meglio avevano, la maglia della promozione in serie B appesa assieme ai tanti colori del calcio appesi su quel muro come una sorta di muro del pianto. Ciao Moro, la tua è stata una bella lezione di vita.

    Piermario Morosini

    Petrucci (Coni): "Bene ha fatto il presidente Abete a fermare i campionati". Ospite del Tg1 delle 20.00, il presidente del Coni Gianni Petrucci si schiera decisamente con il numero uno della Federcalcio, sulla decisione di rinviare i tornei di calcio in segno di lutto per la morte di Piermario Morosini. "Pensate alle polemiche se oggi si fosse giocato - ha aggiunto Petrucci -. In Italia c'é il partito degli infallibili, di quelli che parlano sempre dopo". Quanto alle polemiche sui controlli sanitari, Petrucci ha sottolineato "la serietà " di quelli svolti in Italia, un campo "in cui siamo i primi al mondo". Si gioca troppo è stato l'allarme lanciato da Totò Di Natale. "Quelle di Di Natale sono riflessioni da valutare. Per questo dico che certe decisioni devono essere prese da medici che conoscono a fondo la fisiologia del corpo umano". Sulla data per recuperare la giornata rinviata in questo fine settimana, Petrucci ha detto: "Mi auguro che questa volta i presidenti diano un segnale di serenità, in questo momento di lutto, per dimostrare che l'Italia in certi momenti è unita".

    Abete (Figc): "Questa è una pagina triste nel mondo del calcio. Sono episodi che si ricorderanno per anni, come quelli di Taccola, Curi ed altri. Ce li portiamo avanti da decenni. Come Federazione ci ricorderemo di Morosini". Il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete spiega così la tristezza del mondo del calcio per la morte del giocatore del Livorno e promette che la Figc sarà vicina alla sorella handicappata, l'unica rimasta della famiglia. "Dobbiamo capire le reali esigenze - dice Abete - perché c'é una situazione complessa. Comunque faremo iniziative mirate, di sostanza e non di immagine per catturare l'attenzione del momento. Pensiamo a cose che lascino tracce profonde affinché Piermario possa essere ricordato". Sulla decisione di fermare i campionati, Abete ha sottolineato che "é stata una scelta ponderata e presa in piena autonomia sulla base di valori di sensibilità e rispetto".

    Il ricordo di chi l'ha conosciuto. "Tutti gli allenatori vorrebbero un giocatore come Piermario. Era un giocatore modesto e perbene, un esempio per i compagni". Così Pierluigi Casiraghi, che è stato suo allenatore ai tempi dell'Under 21, ricorda il centrocampista del Livorno scomparso ieri. "Lo ho avuto nel biennio della Nazionale - dice -, ha fatto anche gli Europei 2009 in Svezia e giocò anche la semifinale. Era un ragazzo tranquillo e pacato, a 20 anni era già maturo per uno della sua età, anche per tutto quello che gli era successo. Le tragedie familiari non le ha mai fatte pesare, anzi era sempre sorridente. Mi ricorderò sempre il suo sorriso". "In campo era un centrocampista ordinato - continua Casiraghi -, in linea con il suo carattere, uno che sapeva fare tutto. Fuori era uno che sapeva fare gruppo". "Non era uno che amava vivere di eccessi - prosegue l'ex tecnico dell'Under 21 -, gli piaceva fare il suo lavoro ed era molto professionale. Era così forse anche perché sapeva che doveva essere un sostegno per il resto della sua famiglia". E' rimasto "scioccato e senza parole" nell'apprendere la notizia, e pensava a un "brutto scherzo", Mario Balotelli, ex compagno di Morosini in U21. "Era un ragazzo d'oro. Questa storia mi fa riflettere su tante cose della mia vita. Mi insegna ad apprezzare la vita, a rispettarla, a viverla con cautela e dignità", dice all'ANSA l'attaccante del Manchester City. Il sorriso di Piermario, e la sua serenità nonostante le traversie della sua vita, ritorna come un 'leit motiv' nel ricordo di altri compagni e amici. "Mi ha sempre compito la sua disponibilità e l'essere sempre col sorriso sulle labbra, nonostante la sua compostezza e maturità facessero pensare ad una persona molto chiusa", dice il centrocampista del Cagliari Daniele Dessena, suo compagno nella Under 21. Un altro ex della Nazionale di Casiraghi, il centrocampista del Catania Francesco Lodi, parla di "un bravissimo ragazzo, un buono, una persona sempre col sorriso sulle labbra: nonostante le disgrazie subite, aveva sempre una parola di supposto per tutti". Davide Lanzafame, anche lui del Catania ed ex compagno di reparto nella U21, ricorda Piermario come "un bravo ragazzo, molto rispettoso degli altri e consapevole dell'importanza del dono della vita". "Un ragazzo molto riservato, colpito pesantemente negli affetti familiari: quello che mi ha sempre colpito è che, nonostante la giovanissima età di allora, avesse un comportamento molto più composto e maturo rispetto al resto della squadra", lo elogia il difensore del Cagliari Francesco Pisano, anche lui ex compagno di U21. Altri ex della squadra di Casiraghi esprimono tramite Twitter cordoglio e solidarietà: "Riposa in pace Moro", invoca il difensore della Fiorentina Lorenzo De Silvestri, che ha postato una foto di Piermario assieme alla fidanzata Anna all'Isola d'Elba. "Nessuna parola può descrivere il dolore di questo momento. Addio Moro", lo piange un altro viola, Alessio Cerci.

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