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    Partite Truccate, chiusa seconda settimana interrogatori

     

     

    Partite Truccate, chiusa seconda settimana interrogatori. Bellavista libero

    16 lug 11 Si chiude la seconda settimana di interrogatori nell'ambito dell'inchiesta federale sul Calcioscommesse, ma la novità di giornata, seppure prevedibile, é l'ufficialità di nuove audizioni previste per lunedì prossimo, che dovrebbe essere a questo punto - ma i colpi di scena sono dietro l'angolo - l'ultimo giorno dedicato dalla Procura di Stefano Palazzi agli interrogatori prima di passare ai deferimenti. La corsa contro il tempo del pool del magistrato napoletano continua a ritmo serrato, per assicurare nei termini previsti, entro il 10 agosto, non solo lo svolgimento dei due gradi di giudizio (Disciplinare e Corte di Giustizia Federale), ma anche l'ufficializzazione dei calendari di serie A e B. E non solo saranno riascoltati dagli uomini di Palazzi alcuni dei personaggi indagati dalla Procura di Cremona - come Sommese (Ascoli), Gervasoni (Cremonese, ma anche Piacenza nella scorsa stagione) e Bettarini - ma sfileranno a via Po anche due giocatori - Manfredini (Atalanta) e Amoroso (Pisa) - che non compaiono nell'ordinanza del Gip di Cremona, e che portano ad oltre 50 il numero delle persone ascoltate dalla Procura Federale. Intanto dopo l'interrogatorio importante di Vittorio Micolucci, difensore dell'Ascoli (squadra che insieme a Ravenna e Cremonese rischia di più) che ha parlato con la Procura per quasi 14 ore, spalmate in tre giorni, e che ha collaborato andando oltre le dichiarazioni rese a Cremona ("ha fornito elementi utili all'indagini"), oggi è stata la giornata di Cristiano Doni, uno dei personaggi più attesi. L'attaccante dell'Atalanta, che risulta nell'elenco degli indagati della Procura di Cremona (sarà ascoltato a settembre), è stato interrogato da Loli Piccolomini, a proposito delle tre partite della squadra di Bergamo sotto i riflettori degli inquirenti: Ascoli-Atalanta del 12 marzo scorso (1-1), Atalanta-Piacenza del 19 marzo (3-0) e Padova-Atalanta del 26 marzo (1-1). In questi tre match, secondo il Gip di Cremona, Doni avrebbe avuto un ruolo importante nell'organizzare la combine. Al termine dell'audizione, durato un'ora e mezzo, il giocatore - mai intercettato personalmente, ma tirato in ballo da alcuni dei personaggi della 'cricca' - e il suo avvocato, Salvatore Pino, non hanno voluto parlare, rifugiandosi in un comunicato uscito nel pomeriggio. "Doni è soddisfatto dell'incontro di oggi - si legge - ha potuto esporre i fatti che fondano la sua estraneità alle vicende oggetto di indagine. Il ragazzo non ha mancato di manifestare il proprio rammarico per essere stato ingiustamente accostato ad illeciti sportivi". Rammarico che si è già trasformato in querele "nei confronti di alcuni quotidiani sportivi, per tutelare la propria reputazione, anche per il futuro, con tutti gli strumenti a sua disposizione". Ma intanto, con la prossima convocazione di Manfredini, gli inquirenti vorranno approfondire ancora meglio la situazione dell'Atalanta: che qualcosa, comunque, rischia. Sotto i riflettori del pool di Palazzi anche la Spal (presente in una delle 18 partite, quella contro la Cremonese del 16 gennaio scorso), che, dopo Zamboni, oggi è stata chiamata in causa con l'interrogatorio di Tomas Locatelli. "La Procura Federale ci ha chiesto informazioni sull'unica intercettazione (prima di Paganese-Spal) in cui Locatelli viene tirato in ballo da Erodiani e Parlato - ha detto il legale - ma il mio assistito ha spiegato chiaramente di non conoscere loro e le altre persone coinvolte nell'inchiesta di Cremona". Contrariamente a quanto si pensava, leggendo le carte dell'ordinanza, la partita contestata a Locatelli dagli inquirenti non è stata dunque Spal-Cremonese (1-1), ma Paganese-Spal (1-0) del 13 febbraio 2011. "E' una partita in cui la 'cricca' aveva perso la scommessa - ha aggiunto il legale - adoperandosi dopo per cercare di recuperare in qualche partita successiva attraverso una combine i soldi persi in Paganese-Spal. Paoloni? Gli hanno chiesto se lo conoscesse, ma lui ha risposto di non ricordare bene nemmeno l'aspetto fisico".

    Bellavista libero. E' stato scarcerato per decisione del gip di Cremona il 33 enne ex capitano del Bari Antonio Bellavista, detenuto dal primo giugno scorso quando venne arrestato a Bitonto e trasferito in carcere a Cremona nell'ambito della indagine sul calcio scommesse. Dal 16 giugno, l'ex calciatore era agli arresti domiciliari concessi dal gip Guido Salvini, che aveva accolto l' istanza avanzata dal difensore di Bellavista, avv. Massimo Roberto Chiusolo. Al giocatore è stato imposto però l'obbligo di dimora nella provincia di Bari e di presentarsi, una volta la settimana, alla polizia giudiziaria. "E' una decisione che non ci soddisfa minimamente - ha dichiarato l'avv. Chiusolo - che impugneremo dinanzi il Tribunale della Libertà di Brescia immediatamente. Non è davvero apprezzabile alcuna esigenza cautelare a carico di Bellavista e le misure irrogate sono davvero paradossali. A ciò deve aggiungersi un evidente errore tecnico giuridico del gip, che ha applicato contemporaneamente due misure cautelari, nonostante ciò sia pacificamente vietato". Per il legale "ancora più incomprensibile" risulta essere poi il parere negativo del pm alla richiesta piena di scarcerazione. "Confidiamo nel Tribunale della Libertà - ha aggiunto il difensore - dinanzi al quale prospetteremo varie questioni, prima tra tutte quella afferente l'utilizzabilità o meno degli esiti delle intercettazioni telefoniche poste a fondamento della misura cautelare". Antonio Bellavista è apparso rinfrancato per il suo ritorno in libertà: "Ora inizia - ha detto - la lunga partita tesa a dimostrare la mia innocenza: è un match che sono convinto che vincerò perché sono innocente".

    Doni: Sono estraneo a vicenda. Cristiano Doni, attraverso il suo legale, Salvatore Pino, fa sapere di essere "soddisfatto dell'incontro svoltosi oggi presso la Procura Federale, in occasione del quale ha potuto esporre i fatti che fondano la sua estraneità alle vicende oggetto di indagine". "Nella circostanza - spiega il legale in una nota - Doni non ha mancato di manifestare il proprio rammarico per essere stato ingiustamente accostato ad illeciti sportivi". Il calciatore ribadisce di avere già presentato diverse querele nei confronti "di alcuni quotidiani sportivi, avendo deciso di tutelare la propria reputazione, anche per il futuro, con tutti gli strumenti a sua disposizione".

    Interrogato Soviero, spuntano i nomi di Manfredini e Amoroso. Nuovo calendario degli interrogatori per la Procura Federale di Stefano Palazzi nell'ambito dell'indagine sul calcioscommesse. Lunedì prossimo saranno, infatti, riascoltati non solo Vincenzo Sommese (Ascoli) e Carlo Gervasoni (Cremonese), ma anche l'ex calciatore Stefano Bettarini. Nella stessa giornata, due i nomi nuovi che verranno sentiti dal pool di Palazzi: Christian Amoroso (Pisa) e Thomas Manfredini (Atalanta). A completare l'elenco di quello che dovrebbe essere l'ultimo giorno destinato agli interrogatori, prima dei deferimenti, l'allenatore della Palmese, Salvatore Soviero.

    Locatelli coinvolto da millantatori. "La Procura Federale ci ha chiesto informazioni sull'unica intercettazione (prima di Paganese-Spal) in cui Locatelli viene tirato in ballo da Erodiani e Parlato, ma il mio assistito ha spiegato chiaramente di non conoscere loro e le altre persone coinvolte nell'inchiesta di Cremona. Non li ha mai sentiti, né qualcuno lo ha avvicinato per combinare delle partite". E' netta la presa di posizione dell'avvocato Stefano Bordoni, legale di Tomas Locatelli (Spal), che nei giorni scorsi aveva accompagnato anche il compagno di squadra, Marco Zamboni, al termine dell'interrogatorio condotto da uno dei vice di Palazzi, Carlo Loli Piccolomini (durato un'ora e mezza). Contrariamente a quanto si pensava, leggendo le carte dell'ordinanza, la partita contestata a Locatelli dagli inquirenti non è stata Spal-Cremonese (1-1) del 16-01-2011 (una delle 18 incriminate secondo la Procura di Cremona), ma Paganese-Spal (1-0) del 13 febbraio 2011. "E' una partita in cui la 'cricca' aveva perso la scommessa - ha aggiunto il legale - adoperandosi dopo per cercare di recuperare in qualche partita successiva attraverso una combine i soldi persi in Paganese-Spal. Locatelli non ha potuto far altro che ribadire di non sapere nulla e di non aver mai visto né Parlato, né Erodiani, né Pirani, ma di conoscere qualche giocatore per ovvi motivi sportivi. Paoloni? Gli hanno chiesto se lo conoscesse, ma lui ha risposto di non ricordare bene nemmeno l'aspetto fisico. Non si sono mai incontrati sul campo". Nessuna domanda specifica, invece, su Spal-Cremonese, anche se, contrariamente da quanto spiegato dall'avvocato di Locatelli, il giocatore militava già nella Spal.

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