NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Partite truccate: partono gli interrogatori, anche la FIGC ha fretta

     

     

    Partite truccate: partono gli interrogatori, anche la FIGC ha fretta

    02 giu 11 Un "secondo livello" che si occupava della serie A, composto da personaggi che ruotano attorno al mondo del calcio ben più famosi e 'pesanti' rispetto a quelli finiti in carcere e nel quale non è escluso vi possa essere il coinvolgimento della criminalità organizzata: investigatori ed inquirenti che hanno scoperchiato l'ennesimo scandalo del pallone, hanno ben chiaro dove potrebbe portarli l'indagine sulle scommesse che ha già consentito di appurare quanto i campionati di B e Lega Pro siano stati falsati. Ma al momento non hanno le prove. Bloccato il meccanismo, dunque, l'obiettivo è ora quello di ricostruire con precisione cosa è accaduto in questi sei mesi e, soprattutto, in quelli precedenti la denuncia dell'ad della Cremonese Sandro Turotti, che ha dato il via all'indagine. Perché, è la convinzione di chi indaga, il sistema era ben collaudato e funzionava da tempo. Ci sono situazioni, scrive non a caso il Gip Guido Salvini nell'ordinanza con cui ha disposto l'arresto per 16 tra calciatori, ex calciatori, titolari di agenzie di scommesse e scommettitori, "che pongono dubbi e implicano verifiche". Vi è, in sostanza, "l'esigenza di ricostruire quali altre partire siano state truccate" da un "meccanismo oliato" alla perfezione. Più di una risposta, inquirenti e investigatori, sperano di averla dagli interrogatori di garanzia dei sette finiti in carcere, che inizieranno domani. Tra i primi sarà sentito Marco Paoloni, il portiere della Cremonese e poi del Benevento che mise il Minias nell'acqua dei suoi compagni per 'addormentarli' e fargli perdere la partita con la Paganese. Componente fondamentale dell'organizzazione, Paoloni è però anche vittima delle minacce degli altri indagati dopo il flop di Inter-Lecce. Dunque non è escluso che parli, facendo nomi e raccontando quando e da chi è stato "agganciato". Anche l'aver ipotizzato il reato di associazione a delinquere finalizzato alla frode sportiva, è stata una scelta ben precisa. Che consente una custodia cautelare ampia. "Questi non sono banditi - dice un investigatore - e non sopporterebbero una detenzione prolungata come i veri delinquenti". Altre risposte importanti gli inquirenti le attendono sia dalle verifiche avviate sui flussi di denaro in entrata e in uscita sui conti degli indagati, anche per capire se determinati stock di soldi abbiano una provenienza illecita, sia dagli accertamenti su ricevute di scommesse, pc e assegni sequestrati ieri nelle abitazioni degli arrestati. La speranza è che saltino fuori i collegamenti, o meglio ancora i nomi, di personaggi fin qui rimasti nascosti. Certo è che, ragiona un investigatore, se dovesse venire veramente alla luce l'esistenza di un "secondo livello" che coinvolge la serie A, allora non si può escludere il coinvolgimento della criminalità organizzata. "Al momento non ci sono prove, ma se un livello superiore esiste - dice - allora dobbiamo cambiare tipologia di lavoro. Perché determinati tipi di meccanismi che consentono di pianificare i risultati in certe categorie, non lo consentono in altre". Il che significa che "se ci sono stati dei movimenti, questi devono esser stati fatti con cifre diverse e ben più significative di quelle emerse finora. E dunque è molto probabile un coinvolgimento della criminalità organizzata, l'unica che può permettersi di movimentare certe cifre". Esattamente quello che ha scritto il giudice Salvini nell'ordinanza: l'organizzazione scoperta rappresenta "terreno fertile per l'insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli".

    La FIGC ha fretta. Non c'é tempo da perdere . Con i campionati di B e Lega Pro finiti nella bufera, ma ancora in corso, l'inchiesta sportiva sul terremoto scatenato dal nuovo scandalo delle scommesse fa già i primi passi: dopo l'apertura d'ufficio del fascicolo, il procuratore della Figc Stefano Palazzi ha chiamato il pm di Cremona - dove sono già in calendario i primi interrogatori - per avere quanto prima gli atti. Un passo indispensabile per avviare il procedimento sportivo, che correrà parallelo - ma con una celerità maggiore - a quello ordinario: il lavoro è tanto, perché sono 18 le gare finite nel mirino degli inquirenti e che verranno passate al setaccio anche dagli 007 federali. Partite che secondo un quotista di Snai, il maggior operatore italiano di scommesse sportive, erano state tutte segnalate sia all'ente ministeriale competente che alla stessa Federcalcio perché presentavano un flusso di giocate anomalo. Un piccolo allarme, che non significa che le partite siano truccate, ma che potrebbe esserci qualcosa di strano. Ed è quello che la magistratura di Cremona dovrà far emergere. Ai giudici sportivi il compito di fare luce sul coinvolgimento 'oggettivo' dei club per poter dare corso ai deferimenti prima e poi alle sentenze, che tra primo e secondo grado vorrebbero far arrivare al massimo ai primi di agosto. E poi via ai calendari di tutte le serie. Perché, se è vero che al momento nel mirino ci sono solo i cadetti e l'ex serie C, il timore di un coinvolgimento anche della A è palpabile, pure in ambienti federali: molto emergerà dagli interrogatori in procura degli indagati. Intanto vanno in scena i playoff che le Leghe e la Figc non hanno intenzione di bloccare: ma continuano ad arrivare richieste in senso contrario. Come quella del Foggia (prima divisione) che "sta valutando di convocare l'intera rosa del calciatori e lo staff tecnico, così da essere pronta a giocarsi in qualsiasi momento i playoff contro formazioni che, come il Foggia, si giocano le gare sul campo e non a tavolino". I pugliesi hanno chiesto lo stop dei playoff e il congelamento delle promozioni dirette, sottolineando che eventuali sanzioni - qualora saranno accertati gli illeciti - devono essere scontate nel campionato in corso e non in quello che verrà. E per questo, a parte i club che tremano (e non sono pochi, nonostante tutti si siano dichiarati estranei ai fatti), ci sono quelli che sperano. Come la Samp, di tornare in A se l'Atalanta venisse punita. Ma sono solo ipotesi, perché va accertata la responsabilità quanto meno 'oggettiva' delle società. Sconfortato il presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, che si chiede sul futuro se "il gioco vale davvero la candela?" e si dice certo che "verrà confermata la nostra totale estraneità ai fatti". Certo ci potrà essere il rischio concreto di ricorsi dei club che si sentono danneggiati, pronti a rivalersi sui presunti colpevoli. E qui altri tribunali, altre sentenze (il Viareggioed il Cosenza hanno annunciato di volersi costituire parte civile). E da Coverciano, dopo "lo schifo" gridato dagli azzurri, arriva il monito del ct: "I soldi vanno sudati, nel nostro mondo troppe tentazioni. Bisogna essere duri, abbattere il muro dell'omertà", le parole di Cesare Prandelli, che si rivolge anche a Beppe Signori, uno dei principali accusati dell' inchiesta, finito agli arresti domiciliari. "La vita è un dono, non una scommessa", dice all'ex campione. Lo scandalo già infiamma e i campionati rischiano il caos, e si teme pure che a finire nel calderone ci siano pesci più grossi. Per ora nessuna certezza, ma l'ombra del sospetto.

    Tifosi Ravenna diserteranno lo stadio. Gli ultrà del Ravenna non saranno domenica allo stadio nella partita contro il Sudtirol, ritorno dei play-out di Prima Divisione Legapro determinante per la salvezza sul campo della squadra romagnola che all'andata ha perso 0-1 a Bolzano. Lo hanno fatto sapere con una nota quale spiegando che "gli 'Ultras Ravenna 1994' lasceranno vuoto il loro settore in segno di disprezzo nei confronti dell'ex direttore sportivo Buffone, della società, dell'allenatore e di tutti quelli citati o che verranno coinvolti negli atti giudiziari inerenti allo scandalo scommesse. Una nostra delegazione ha chiesto alla squadra di prendere le distanze dai soggetti implicati, in particolare dall'allenatore Leonardo Rossi citato nelle intercettazioni. Non avendo avuto riscontro positivo, lasceremo il nostro settore vuoto in segno di protesta". Nel pomeriggio durante l'allenamento della squadra nella frazione di Glorie, un gruppo di tifosi, tenuto d'occhio da carabinieri e polizia, ha contestato con veemenza il vertice della società.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Calcio"

     

     

 

Video

Foto

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore