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    Partite Truccate, Signori "Nessun indizio contro di me"

     

     

    Partite Truccate, Signori "Nessun indizio contro di me". Nicchi "Arbitri estranei"

    20 giu 11 "Io scommesse illegali non ne faccio, non le voglio fare". Così Beppe Signori, nella conferenza stampa convocata a Bologna per chiarire la propria versione dei fatti nella vicenda del calcioscommesse. "Forse - ha detto l'ex calciatore - mi porto dietro una nomea sbagliata, di essere un scommettitore incallito. A me piace scommettere legalmente, poi guardarmi la partita con un'enfasi diversa. Fare la sfida del Buondì Motta, è illegale? Queste sono le mie scommesse". Il riferimento è a una sfida lanciata in un ritiro precampionato a compagnai di squadra e giornalisti:mangiare un Buondì entro trenta passi. Signori ha cominciato la conferenza stampa accolto da un applauso, con le prime due file riservate ad amici e parenti. Iniziando a parlare, si è commosso: "Scusate l'emozione, mi devo fare forza", ha esordito facendo una pausa di alcuni secondi. "Non faccio parte di nessuna associazione", ha poi aggiunto affermando che in oltre 50.000 intercettazioni non c'è una sola telefonata,una, in cui lui parli con chicchessia di scommesse.
    Mai preso soldi. ''Non ho mai ricevuto assegni o soldi in contanti, mai dato loro assegni o soldi in contanti. Questo lo posso dire con la massima tranquillità, non ho mai ricevuto né dato". Lo ha detto Beppe Signori, nella sua conferenza stampa a Bologna, dove ha controbattuto ad alcune delle accuse a suo carico nello scandalo del calcioscommesse. In particolare ha fatto riferimento all'incontro del 15 marzo a Bologna, con i due commercialisti bolognese Bruni e Giannone, oltre a Erodiani e Bellavista. "Sono andato dai miei due commercialisti che mi hanno chiamato. Se questo può essere considerato un errore, ho commesso un errore andare a quell'incontro", ha risposto dopo, a chi gli ha domandato se ritiene di aver fatto qualche sbaglio. "Non esiste nessun secondo incontro". "Non capisco - ha aggiunto varie volte - i motivi di questo accanimento, di questo massacro mediatico contro di me. Ci sono state 50 mila intercettazioni. Non ce n'é neanche una su di me. Mi sono trovato in situazione da un giorno all'altro. Ci si basa sul fatto di avermi fotografato mentre salgo in uno studio". "Vorrei partire - ha detto quindi - da quel famoso e forse maledetto 15 marzo. Fui invitato dai miei commercialisti ad un incontro, con persone che non avevo mai visto, se non Bellavista. E' lì che nasce tutto questo tran tran". L'ex capitano della Lazio ha raccontato di essersi recato nello studio del centro di Bologna: "Non ho fatto altro che andare ed ascoltare. E, forse ingenuamente, a scrivere delle condizioni. Volevo capire dove si volesse arrivare, a cosa servisse la mia presenza. Servivo da garante". Per Signori in quell'occasione "non si era parlato di partite già fatte. C'era la possibilità, con la mia garanzia, di poter, eventualmente, avvicinare giocatori di serie A". E, ha assicurato, "ho risposto che certe cose non le facevo, di non essere interessato. E poi non avevo la possibilità economica per farlo. Sono entrato alle 8.12 e alle 9.40 ero a casa, loro hanno continuato". Perché non ha denunciato il fatto? "Avrei - ha risposto - dovuto denunciare un tentativo eventuale e millantato di combine, neppure riuscita, facendo una figura meschina?". "Si dice - ha proseguito - che io avrei giocato 60 mila euro su Atalanta-Piacenza. Non mi ritengo così stupido. Centocinquantamila su Inter-Lecce: doveva essere 4-0 secondo le intercettazioni. E' finita 1-0. Evidentemente non c'era niente.". Su quella partita Signori ha detto di non aver puntato un euro, neppure legalmente. E il famoso 'papello', cioé il foglio con le condizioni? "Secondo voi - ha domandato - se ritenevo così importante questo foglietto, che è stato trovato in mezzo ad altri pezzi di carta in casa mia, lo lasciavo lì per due mesi e mezzo? A nessuno è mai venuto in mente che se io faccio una proposta ad un altro, le condizioni dovevano essere trovate a casa di un altro?". Gli assegni sequestrati a casa sua? "Ogni persona ha un blocchetto di assegni. Mi sono stati presi i miei assegni, non firmati". C'é poi un'agenda, "in cui, quando ero consulente della Ternana, avevo segnato i giocatori a cui rinnovare il contratto, con la cifra a fianco. Ed è stato detto che erano quelli a cui io dovevo dare i soldi". Falso, per Beppegol, come strumentalizzare la visita assieme a due asiatici al centro sportivo del Bologna: "Erano persone che ho conosciuto quando sono stato in Cina a lavorare per una tv durante i mondiali". "Mai un'intercettazione - ha riassunto - e io sarei il capo dei capi? In 15 giorni di calcioscommesse, si è parlato per 15 giorni di Beppe Signori. Forse a qualcuno faceva comodo. Non si è parlato più di partite, denunciate nell'indagine"
    Lontano dal calcio. Al di là di come andrà avanti l'inchiesta, Beppe Signori vuole prendersi una pausa: "In questo momento - ha detto - penso di allontanarmi un po' da questo mondo del calcio". L'ex attaccante lo ha spiegato verso la fine della conferenza stampa a Bologna, rispondendo a chi gli ha domandato se continuerà ancora a scommettere, visto quello che è successo. "Avevo firmato già due contratti", ha continuato, precisando che si trattava di due accordi di massima. Uno, ha chiarito, ancora con Mediaset come opinionista. L'altro, ironia della sorte con il bookmaker austriaco Skysport365, che aveva denunciato la presenza di flussi anomali sulle partite e le cui segnalato sono oggetto dell'indagine. "Dovevo fare il testimonial. Ora non me la sento", ha detto Signori. Per quanto riguarda il suo futuro da scommettitore, l'ex capitano della Lazio ha detto che "lo fanno tante persone, è una delle entrate maggiori dello stato", spiegando che le sue puntate erano di "100-200-500 euro. Basta che lo si faccia in modo legale". Poi, ha attaccato, "Non porto mica via soldi a nessuno. Sono io, stupido, che li perdo. Sono soldi guadagnati con la mia fatica. Però adesso ho altri pensieri, altri interessi", ha concluso.
    Su Prandelli. "Cesare lo conosco. Gli faccio in bocca al lupo per gli Europei". E' questa la risposta di Beppe Signori a chi gli ha domandato, nella conferenza stampa a Bologna, cosa pensi di quanti all'interno del mondo del calcio, come il ct della nazionale Cesare Prandelli, lo hanno criticato, quando lo hanno saputo coinvolto nell'inchiesta del calcioscommesse. Prandelli aveva detto che per Signori "la vita é una scommessa, mentre per me è un dono". Signori ha preferito non replicare a nessuno. Ringraziando, invece, le persone a lui rimaste vicine, facendo un lungo elenco. Tra gli altri, Zeman, Mazzone, Gigi Riva, Pagliuca, Viviano, Baiano, Kennet Andersson. "Sono le testimonianze più vere, di quelli che mi hanno conosciuto come persona. Mi ha riempito di gioia". Riconoscenza allargata "alla mia famiglia, i miei figli, genitori (presenti in prima fila, ndr), la mia compagna". Nei 13 giorni agli arresti domiciliari, nei quali "non potevo avere contatti con esterno, sono stati il mio unico sfogo. Li ringrazierò sempre.

    Nicchi "Arbitri estranei". "Per gli arbitri è stata una stagione positiva in tutte le categorie. Siamo orgogliosi, inoltre, di non trovarci in mezzo a situazioni che già poco tempo fa hanno fatto soffrire a noi e a tutto il sistema". Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione italiana arbitri, traccia un bilancio positivo della stagione delle 'giacchette nere. "Gli arbitri sono stati encomiabili anche in ambiti come quello dilettantistico. Abbiamo dato il servizio migliore possibile e siamo orgogliosi di non trovarci in mezzo a situazioni che hanno fatto soffrire a noi e a tutto il sistema - ha aggiunto - Stiamo lavorando per il futuro e mai come ora c'è bisogno di regole e di cultura. La classe arbitrale è nuova, libera, terza e trasparente e questo deve inorgoglire tutte le società, non solo quelle di serie A. Tutto il mondo del calcio ci sta guardando, gli esempi che diamo in alto si ripercuotono in basso e noi paghiamo con la violenza: questo non è piu accettabile. Invito tutti a ritrovare la necessaria serenità".

    Abete "Orgoglio del mondo del pallone". "C'é un grande senso di responsabilità, ma rivendico l'orgoglio di appartenere a questo mondo e dico no alla logica qualunquista e alle generalizzazioni". Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha aperto così, con un ampio cenno alla vicenda del calcioscommesse, l'assemblea straordinaria per il rinnovo dello statuto: Abete ha ribadito la sua posizione, sottolineando che il buono da questo scandalo è arrivato dai "tifosi che hanno dato una risposta forte con la loro presenza negli stadi, mostrando senso di maturità nei confronti di questo spettacolo avvincente". "Tra tante persone perbene - ha aggiunto abete - ci sono quelle che sbagliano e vanno punite, ma non demonizzate, non sbattute come mostri in prima pagina. La Figc farà rispettare le regole, ma tutela le emozioni che il calcio offre". L'assemblea per lo statuto è cominciata in ritardo, perché é stata preceduta da una riunione tra Abete e i presidenti delle varie componenti chiamate a votare le modifiche statutarie. E prima si è incontrata anche la Lega di A (presente Maurizio Beretta) che sta cercando l'accordo per i diritti tv: mercoledì l'assemblea fissata a Milano potrebbe dare il via libera, più per le necessità di 'fare cassa' che per la ritrovata armonia tra i club. Sui diritti della fallita Dhalia tv si è invece rinviato tutto a settembre.

     

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