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    Partite truccate: Signori in Procura. Buffon "Italia da piazzale Loreto"

     

     

    Partite truccate: Signori in Procura. Buffon "Italia da piazzale Loreto"

    08 giu 11 L'ex bomber azzurro Beppe Signori é giunto in tribunale a Cremona per essere interrogato dal gip Guido Salvini nell'ambito dell'inchiesta sulle partite truccate. Stando al suo avvocato, Silvio Caroli, l'ex calciatore, ora ai domiciliari, ha intenzione di rispondere alle domande del giudice.

    Monopoli di Stato: Collaboriamo con Procura. "Per garantire la massima sicurezza e regolarità di tutto il settore del gioco stiamo collaborando con le autorità che stanno svolgendo le indagini a Cremona, come abbiamo già fatto in casi analoghi, mettendo a disposizione degli inquirenti tutti i dati di cui siamo in possesso". E' quanto ha detto Antonio Tagliaferri, direttore per i giochi dei Monopoli di Stato (Aams), all'agenzia specializzata Agicos. "Abbiamo anche potenziato i mezzi a nostra disposizione. In tal senso - ha aggiunto Tagliaferri - l'Alto Comitato di Vigilanza, presieduto dal nostro direttore generale e che vede coinvolti Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri, avrà ancora più poteri. Se finora il Comitato aveva compiti di programmare interventi di controllo e repressione in materia di gioco online, apparecchi da intrattenimento e scommesse, adesso lo stesso Comitato potrà avere compiti investigativi anche su partite a rischio od eventi per i quali giungano segnalazioni di flussi anomali di giocate". Rispetto ai flussi, ha aggiunto, "il primo e insostituibile baluardo è costituito dai concessionari autorizzati. Quando i concessionari registrano gioco anomalo su una partita, ci inviano subito una segnalazione che noi provvediamo in tempo reale a girare agli uffici preposti della Federcalcio. Per potenziare anche il flusso di informazioni, l'Alto Comitato di Vigilanza potrà contare su nuovi canali informativi che gli permetteranno interventi più rapidi". E su chi vorrebbe chiedere un rimborso delle giocate, Taliaferri chiarisce: "non si può richiedere perché per regolamento vale il risultato del campo. Interventi successivi al referto arbitrale non possono quindi essere presi in considerazione. Chi pensa di aver subito un danno può comunque costituirsi parte civile contro gli eventuali autori della truffa"

    Buffon "Italia da Piazzale Loreto": "Siamo sempre l'Italia di piazzale Loreto, basta un nome in prima pagina e tutto viene infangato, quando il fatto per ora non è chiaro". Lo afferma il portiere della Juventus e capitano della Nazionale Gianluigi Buffon, a proposito dell'ultimo scandalo calcioscommesse sottolineando il fatto che possa esserci un rischio di processi sommari. "Bisogna stare molto attenti a dare giudizi troppo veloci: anni fa - aggiunge Buffon durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo assetto societario del gruppo tessile Zucchi, di cui il capitano della Nazionale è uno dei principali azionisti - ci sono passato anch'io, infangato in prima pagina per una cosa nella quale non c'entravo per niente: per ora stiamo facendo solo questo, cioé una grande pubblicità a uno scandalo dove per ora non c'é nulla di concreto". Secondo Buffon, alcuni calciatori "vengono additati come farabutti, perché chi vende una partita e ci scommette sopra è un farabutto e deve essere radiato a vita. Ma mi sembra che di queste persone non ce ne sia neanche una, quindi andiamoci piano". "Mi sembra che si vogliano far emergere nomi che non c'entrano: giocare sulla pelle e sulla dignità delle persone" é inqualificabile, aggiunge il capitano della Nazionale, secondo il quale "si deve far parlare del calcio anche quando la stagione è finita e c'é poco da dire, ma così c'é il rischio di compromettere tutto questo mondo e il business che gli ruota attorno, così c'é il rischio di finire in prima pagina con accuse vergognose e poi finire in ultima con un trafiletto se tutto dovesse rivelarsi infondato", conclude Buffon rispondendo ai giornalisti a margine della presentazione del nuovo assetto societario della Zucchi.

    Corvia: Non conosco quelle persone."Tutto questo è pura invenzione. Fa male sentire il mio nome accostato a persone che non conosco, inoltre queste sono cose che non faccio". Daniele Corvia reagisce così, proclamando la sua estraneità, alle notizie di un suo coinvolgimento nello scandalo del calcioscommesse. "Mi preoccupo per l'immagine e la mia figura tirate in ballo in questo modo - ha detto il giocatore del Lecce ai microfoni di Centro Suono Sport - Non so che dire. Io che tiro in ballo giocatori della Roma: ogni mattina ce n'é una nuova. Voglio solo che si chiarisca il prima possibile. Non riesco a capire questo accanimento nei miei confronti".

    Segnalazioni su partite della Roma. Nelle segnalazioni di gioco anomalo registrate dai Monopoli di Stati non ci sono incontri riguardanti la Roma. E' quanto ha detto Antonio Tagliaferri, direttore per i giochi dei Monopoli di Stato (Aams), all'agenzia specializzata Agicos. Tagliaferri ha spietato che Negli ultimi 12 mesi i Monopoli di Stato hanno "inviato circa 40 segnalazioni di partite con flussi di gioco anomali. La maggior parte delle segnalazioni hanno riguardato il calcio, ma anche su incontri di tennis, pallavolo e pallamano sono state inviate delle informazioni agli organi competenti. Non tutte le nostre segnalazioni hanno però riguardato le partite finite nell'occhio del ciclone. A noi non risultano segnalazioni di gioco anomalo su incontri riguardanti ad esempio la Roma".

    De Laurentis si arrabbiò per Ko a Lecce. Era stato durissimo il presidente Aurelio De Laurentiis, al termine della gara con il Lecce, persa per 2-1 e sulla quale ha acceso i riflettori la Procura di Napoli. "Sembrava - disse lo scorso 8 maggio - che la squadra fosse scesa in campo per una scampagnata. I giocatori non sono degni di indossare questa maglia e di rappresentare i colori del Napoli". Quel ko arrivò in una fase negativa del campionato azzurro, con tre sconfitte in quattro gare e in quel momento il terzo posto ancora in bilico. Il Napoli subì il gol decisivo all'89' con un sinistro da fuori area di Chevanton. "La gara è stata decisa da un gol all'ultimo minuto, è vero - commentò il presidente partenopeo - ma è stata una prestazione che mi ha reso molto triste. Oggi abbiamo dimostrato di non essere un gruppo coeso, capace di concentrarsi nei momenti decisivi.. E' vero che il terzo posto finale poteva starci, ma una sconfitta del genere, rimediata così, pesa". Nel mirino di De Laurentiis anche Cavani. "Non bisogna farsi espellere e commettere leggerezze del genere (espulsione di Cavani e giallo a Mascara: entrambi avrebbero poi saltato la gara contro l'Inter, ndr). La squadra vista oggi ha offeso i tifosi: per questo sono molto, molto addolorato". La sconfitta arrivò anche in una fase turbolenta dei rapporti tra De Laurentiis e Mazzarri, che si sarebbero chiariti a fine stagione dopo che la rottura era stata vicinissima. "Non devo commentare quello che dice il presidente. Nel calcio si può perdere e vincere, abbiamo fatto una grande stagione e ci sta che oggi si possa perdere", disse in quella circostanza l'allenatore sollecitato sulle parole del patron. Due giorni dopo, peraltro, De Laurentiis aveva fatto marcia indietro. "La reazione che ho avuto a Lecce è stata quella del tifoso deluso dall'aver sprecato un'occasione importante. In me albergano due anime, quella del presidente e quella del tifoso e, quando sono sugli spalti, viene fuori quella del sostenitore. Poi, come presidente, già una volta arrivato all'aeroporto mi ero calmato. Ho fatto un rewind del film Napoli e mi son detto che dove eravamo arrivati era già un traguardo visto che all'inizio si parlava di classificarci tra il quinto ed il decimo posto".

    Cesena: sorpresi. "Sorpresi" per il nome del Cesena comparso nei dialoghi tra Gianfranco Parlato e Massimiliano Erodiani - due dei principali indagati nella vicenda del calcioscommesse - e pronti ad "agire nelle sedi competenti". Reagiscono così, i vertici bianconeri, dopo la pubblicazione sulla stampa di stralci delle conversazioni tra Parlato e Erodiani in cui si fa riferimento alla gara tra la squadra romagnola e il Chievo, finita 1-0 per il Cesena - non come avevano previsto gli scommettitori - e in cui viene tirato in ballo anche l'ex arbitro Treossi ora team manager cesenate. "Siamo sorpresi di essere chiamati in causa da questi personaggi - viene osservato dai vertici romagnoli - riscontrando anche che non ci sono coinvolgimenti diretti di tesserati bianconeri. E' sufficiente comunque aver visto la partita per capire che tipo di gara sia stata - viene aggiunto -: noi dovevamo assolutamente vincere. Anche il nome di Fiorenzo Treossi viene soltanto dedotto: stiamo valutando se agire nella sedi competenti nei confronti di chi ha fatto in questo caso il nome del Cesena". In una stringata nota ufficiale, la società romagnola ha poi aggiunto che "in riferimento alle notizie apparse oggi sugli organi di stampa il Cesena Calcio ribadisce la completa estraneità ai fatti contestati. Abbiamo già dato mandato ai nostri legali - conclude la nota - per tutelare il buon nome della società nelle sedi più opportune". Treossi: completamente estraneo. Comparso il suo nome sulla stampa, presente nelle intercettazioni dei dialoghi tra due dei principali indagati della vicenda del calcioscommesse, Gianfranco Parlato e Massimiliano Erodiani, l'ex arbitro e attuale team manger del Cesena, Fiorenzo Treossi, allontana con decisione ogni accostamento allo scandalo che sta squassando il calcio italiano. "In merito alle indiscrezioni pubblicate oggi sugli organi di stampa - spiega in una nota della società romagnola - ci tengo a precisare che sono completamente estraneo ai fatti che mi vengono imputati. Non ho nulla da nascondere - precisa ancora - e sono a disposizione degli inquirenti qualora abbiano bisogno di me. Tra l'altro sono venuto a conoscenza di questa cosa solamente questa mattina leggendo i giornali. Nello stesso modo - conclude Treossi - ho già dato mandato ai miei legali di tutelarmi nelle sedi opportune qualora il mio nome venisse nuovamente abbinato a questa triste vicenda".

     

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