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    Partite truccate, Abete corre da Petrucci e Pagnozzi "Serve collaborazione"

     

     

    Partite truccate, Abete corre da Petrucci e Pagnozzi "Serve collaborazione". Forse in cassetta sicurezza il tesoro di Pirani

    05 giu 11 Incontro a sorpresa per affrontare l'emergenza del Calcioscommesse: Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio, è andato questa mattina al Coni a studiare gli sviluppi della situazione con il presidente, Gianni Petrucci, e il segretario generale, Raffaele Pagnozzi. "Più collaborazione con gli organi dello Stato quali presidenza del consiglio dei ministri , monopoli e ministeri dell'Economia, interno e giustizia". E' questo il senso di un comunicato congiunto diramato da Coni e Figc al termine dell'incontro di questa mattina per affrontare l'emergenza del Calcioscommesse. Questo il testo della nota: "Il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Petrucci, ha incontrato questa mattina al Foro Italico il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abete, alla presenza del Segretario Generale del CONI, Raffaele Pagnozzi. L'incontro è servito per un'organica riflessione sugli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria della procura della Repubblica di Cremona, anche in vista della riunione della Giunta Nazionale del CONI in programma domani, 6 giugno, con inizio alle 14.30. Nel ribadire il pieno e totale sostegno agli organismi inquirenti, CONI e FIGC hanno convenuto sulla necessità di rafforzare le forme di collaborazione tra soggetti preposti alla tutela dell'ordine statuale e quelli preposti all'ordine sportivo, in particolare la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell'Economia (AAMS), il Ministero dell'Interno e il Ministero della Giustizia, al fine di mettere in funzione ulteriori strumenti operativi utili a contrastare il fenomeno delle attività illecite collegate alle scommesse. Il Presidente Abete, domani, comunicherà alla Giunta CONI il quadro delle immediate iniziative che la FIGC adotterà in previsione del Consiglio Federale, già programmato per il 9 giugno, per favorire quanto più possibile la celerità di tutti gli adempimenti connessi alle problematiche emerse negli ultimi giorni".

    Soldi Pirani in banca Ancona? Potrebbero essere custoditi in una cassetta di sicurezza di un istituto di credito di Camerano (Ancona) parte del denaro contante e degli assegni frutto delle scommesse truccate per le quali il medico odontoiatra di Sirolo Marco Pirani è stato arrestato su ordine del gip di Cremona. L'indiscrezione (anticipata oggi dal Corriere Adriatico) è stata confermata in ambienti investigativi. La Squadra mobile di Ancona ha girato la segnalazione alla procura di Cremona, che conduce l'inchiesta sul calcioscommesse, ed è in attesa di indicazioni su come procedere. Allo stato non sono stati eseguiti sequestri. Agli atti dell'indagine c'é almeno un assegno transitato da un conto corrente di una banca di Camerano, ma il sospetto è che Pirani abbia depositato ben altre somme nella cassetta, che risulterebbe intestata ad un familiare. Con le sue rivelazioni sulle partite di serie A, B e Lega Pro truccate, il medico, ritenuto fra i protagonisti di vertice dell'organizzazione illegale, ha impresso un'accelerazione alle indagini, e martedì verrà interrogato dal pm Roberto Di Martino. "Ha fornito spiegazioni convincenti, e vuole dimostrare di non essere un criminale" ripete il difensore, l'avv. Alessandro Scaloni. Pirani dice di essere caduto nel meccanismo delle scommesse illecite per rientrare da un prestito fatto all'ex capitano dell'Ascoli Vincenzo Sommese, ora agli arresti domiciliari.

    Sindaco Bergamo preoccupato per Atalanta. Prende tempo il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, nel commentare l'inchiesta del calciocommesse che coinvolge Cristiano Doni e mette a rischio la promozione in serie A dell'Atalanta. "Aspetto di avere qualche notizia più chiara. Leggendo i giornali mi sembra che ci siano elementi estremamente modesti, ma la discriminante è se c'é una colpevolezza": spiega il sindaco, che ha un pedigree da Atalantino doc. Il padre, Luigi, ha infatti giocato 104 partite nella squadra di cui poi è stato vicepresidente per 25 anni. "Se c'é colpevolezza è grave per l'Atalanta e per lo sport bergamasco - aggiunge -. Se non c'é colpevolezza è gravissimo per l'immagine della squadra e dell'atleta. In ogni caso per l'Atalanta è una cosa grave". Non parla della manifestazione che i tifosi intendono organizzare per i prossimi giorni e nemmeno vuol sentire parlare di capri espiatori perche "la mania di persecuzione non ci appartiene". "In questa fase - dice Tentorio - la cosa più seria è aspettare i fatti che non ho ancora letto". E su questo, il sindaco avanza qualche critica. "Se ci fosse un po' più di riservatezza - osserva - saremmo tutti più seri. Le sentenze le fanno i magistrati giudicanti non i pm. E colpisce l'assoluta mancanza di prove dirette".

    Pirlo: Siamo tutti scossi. "Lo scandalo scommesse rappresenta una pagina bruttissima per tutto il calcio italiano, siamo ancora tutti scossi". Lo ha detto Andrea Pirlo, commentando l'ennesimo scandalo che sta travolgendo il nostro mondo del pallone. Il neojuventino, dal ritiro di Coverciano, era stato uno dei primi ad esprimere la sua rabbia e la sua indignazione dopo le prime notizie, rabbia e indignazione che ancora oggi sono forti e non potrebbe essere altrimenti. "Aspettiamo gli sviluppi, certo che è una cosa molto brutta per noi, per tutto l'ambiente, per i tifosi, in particolar modo per i bambini che iniziano a giocare a calcio - ha sottolineato Pirlo - chi è coinvolto è più stupido o delinquente? Io dico che chi gioca a calcio è già un privilegiato e quindi non si ha bisogno di fare certe cose per guadagnare di più. Sta all'intelligenza delle persone comportarsi in un certo modo". Nei giorni scorsi Prandelli, parlando del calcioscommesse, ha evidenziato l'eccessivo numero di società calcistiche in Italia, di qui la necessità di riformare i campionati, di cui si parla da tempo: "In Italia ci sono sempre stati tanti club, penso alla B, alla serie C - ha commentato Pirlo - vero che ci sono tanti calciatori, ma come ho detto sta all'intelligenza di ciascuno di noi comportarsi in un certo modo e decidere cosa fare"

    Aumentano divorzi a causa scommesse. "Sempre più spesso le scommesse determinano disgregazione familiare". E' l'allarme degli avvocati matrimonialisti (Ami) che segnalano anche come il 6%-8% delle separazioni sono causate dai debiti del coniuge. Il tutto in relazione all'inchiesta sulle scommesse che ha coinvolto insospettabili protagonisti del calcio italiano; ciò ripropone in "tutta la sua drammaticità il crescente e pauroso aumento del gioco d'azzardo (lecito e clandestino) che in Italia oramai produce fatturato miliardari". Il nostro Paese, infatti, si colloca al secondo posto in Europa dopo la Finlandia per spesa pro capite per il gioco d'azzardo (mediamente 600 euro all'anno). Situazione che sta producendo seri danni all'economia di un numero crescente di famiglie italiane sempre più indebitate e schiave dell'usura. Il fenomeno è trasversale, coinvolge senza distinzioni di età, sesso, ceto sociale e collocazione geografica. "L'illusione di far quadrare i conti attraverso il gioco d'azzardo - Gian Ettore Gassani, presidente Nazionale Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani - sta diventando una malattia nazionale. Inevitabilmente questa corsa al rischio per diventare ricchi sta determinando preoccupanti riflessi sulla tenuta di molte coppie di coniugi e conviventi. Il centro studi Ami calcola che tra il 6%-8% separazioni e divorzi siano causati dagli insostenibili debiti di gioco dell'uno o dell' altro coniuge". Secondo Gassani, quindi, "alla crisi economica del Paese quindi si aggiunge quella, tutta intrafamiliare, causata dai debiti di gioco. E' sempre più frequente il caso di persone unite in matrimonio o conviventi more uxorio affette da dipendenze da gioco d'azzardo che vendono di nascosto i beni di famiglia o prosciugano i risparmi di una vita per giocare o pagare i debiti contratti. Si tratta di vere e proprie tragedie familiari che vedono interi nuclei ridotti sul lastrico. Sovente la disperazione per la sopraggiunta miseria economica produce violenze intrafamiliari di ogni tipo (percosse, lesioni, sottrazione e vendita dei gioielli del coniuge, dei mobili di famiglia, dei regali di nozze, dell'autovettura e finanche oggetti dei figli). Insomma i costi sociali di questo fenomeno, che andrebbe immediatamente contenuto, rischiano di dare la spallata finale ad una istituzione, il matrimonio, che sta già attraversando un preoccupante periodo di crisi. Al danno della fine di molti matrimoni e di intere famiglie costrette ad una improvvisa indigenza si aggiunge la beffa di non poter ottenere dal coniuge giocatore d'azzardo nemmeno l'assegno di mantenimento o l'assegnazione della casa coniugale atteso che quest'ultimo quasi sempre è diventato un nullatenente, incapace di badare a se stesso ed ai propri familiari. L'impazzimento generale di molte famiglie è provato anche dall'episodio di ieri in cui due coniugi (moglie italiana, marito egiziano), presi da un momento di follia da gioco ed attratti dalle slot machine, hanno abbandonato due dei tre figli minori nell'auto sotto il sole". Per Gassani "occorre sanzionare penalmente i comportamenti legati al gioco d'azzardo, anche quello lecito, che possono compromettere irrimediabilmente soprattutto i diritti economici e sociali dei minori. A fronte di tale emergenza sociale lo Stato deve rivedere le proprie posizioni in ordine ad una indiscriminata liberalizzazione del gioco d'azzardo che sta trasformando il popolo italiano, da sempre parsimonioso e risparmiatore (con grande vantaggio per l'economia nazionale) in un popolo disperato sul piano economico, personale, professionale e soprattutto familiare. Occorre trovare misure per individuare un tetto massimo di giocata pro capite, anche attraverso l'esibizione di documenti di identità. Vi sono casi infatti di lavoratori dipendenti che già dopo la prima settimana del mese hanno dilapidato lo stipendio a causa delle proprie scommesse".

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