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    Cosenza e Taranto provano a farsi del male ma si dividono la posta

     

     

    Cosenza e Taranto provano a farsi del male ma si dividono la posta

    12 set 10 No, così non va. Avrà pensato questo il DG Castagnini braccia su di una transenna, scuro in volto a fine gara mentre guardava sfilare giornalisti e giocatori uscire dalla sala stampa dopo il pari interno a reti bianche contro il Taranto. Si avvicina il tecnico che ha appena ribadito che il pari e’ risultato giusto e la scenetta e’ completa con Stringara jr vicino al papa' che e’ l’unico a giocare contento. Quattro gol fatti, di cui due su autorete, e tre gol subiti con sei punti nel carniere dopo le prime quattro giornate contro avversari non proprio irresistibili, sono il bilancio di un avvio certamente non esaltante. Stringara ha le sue attenuanti, solide: otto infortuni di otto giocatori tra cui l’asse portante della squadra (Stefano e Adriano Fiore, Biancolino, Bernardi) oltre alla squalifica di Giacomini non permettono certo di inventarsi chissa’ che. Così la partita di oggi diventa l’ennesimo: accontentiamoci che e’ meglio. E per il futuro, se non si pone rimedio, e’ difficile pensare ad un Roselli cursore di fascia o De Rose in cabina di regia. Entrambi bravissimi nei loro ruoli e oggi impegnati allo stremo come al solito ma la coperta diventa corta. Ma riavvolgiamo il nastro di questa domenica. Si parte con venti minuti da incubo e una falla da colmare subito sulla sinistra dove il Taranto entrava come un treno. Tarpato delle ali, fuori gli esterni per infortunio, Bernardi a destra, dopo 2 minuti, e Adriano Fiore, che variava sulla sinistra al 18’, il Cosenza trovava la giusta misura solo tappando la voragine con Roselli che piu’ che di fare il laterale si preoccupava di non far oltrepassare la meta campo al dirimpettaio. Cosi’ il Cosenza di oggi deve contentarsi di un pari contro un Taranto dai due volti. Capace di mangiarsi due grosse occasioni nel primo tempo e letteralmente scomparso dal terreno di gioco nel secondo. Difficile trovare qualche giocatore che superi la sufficienza, in entrambe le formazioni. A dire il vero, un attimo sopra la misura, il giovane magrebino Essabr che appena entrato ha messo il peperoncino alla formazione di Stringara. Comincia con qualche parola di troppo per un fallaccio subito (stava per scatenare una rissa) ma poi da i tempi, e si fa trovare pronto, in avanti in un paio di occasioni che non riesce a far fruttare. Coletti si prende una coccarda per un bolide liberato dalla tre quarti che mette in seria difficolta’ Bremec. Poi anche il Taranto ha la sua occasione con Innocenti ma davanti le polveri sono decisamente bagnate. All’asciutto invece e’ il Cosenza che in attaccio soffre un po troppo l’assenza di Biancolino. Matteini ha la palla buona, nel primo tempo, per trasformare un buon break sulla destra ma la rete si gonfia nel senso sbagliato: all’esterno. Si mangia le mani il Taranto perche’ nei fatidici 20 minuti ha tre nette palle gol. La mossa di Stringara che chiude il varco aperto a sinistra con Roselli ha gli effetti sperati ma il Taranto, prima che Matteini trovasse l’esterno della rete ha ancora un’occasione con Antonazzo su cui Petrocco compie il prodigio. Poi e’ lo show dell’arbitro che interpreta a senso unico tutti i falli non concedendo una sacrosanta punizione su Matteini atterrato con un calcione nei piedi. Su De Rose idem con patate. Nel secondo tempo, come a Cava e come con la Juve Stabia, la metamorfosi. L’avversario cala ed il Cosenza e’ padrone del campo. Ma non trova il buco giusto prima con Mazzeo, ancora in corto di preparazione, e poi con Essabr che servito da Coletti spreca, e Degano su punizione trova Bremec in vena di straordinari. Tutto qui. Poco a dir la verita’. Ma con l’organico ridotto al lumicino diventa anche difficile andare ad affrontare la Lucchese partita a razzo e fermata oggi dall’Andria. Rientra Giacomini, e’ vero ma il peso dell’infermeria non permette di fare alcun pronostico. Infine da sottolineare la mancanza di “polso”. Ancora lala quarta giornata non vediamo un trascinatore in campo. Uno che spinge ringhiando e dando la grinta giusta alla squadra. Coletti ci sta provando. Micidiale la sua castagna da fuori area vista oggi per la prima volta all’opera. Il tecnico pero’ non dispera, nonostante la classifica che piange. “E’ vero che abbiamo guastato la media inglese, ma sono piu’ che sicuro – ribadisce ai pochi rimasti in sala stampa al termine delle interviste- che questa squdar e questo attacco ci leveranno grosse soddisfazioni”. Al momento il livello e’ sullo sbadiglio. In attesa del peperoncino si va a fa visita all’ennesima ex squadra del tecnico. Chissa’, fosse la volta buona.

    Piccola nota a margine della giornata, l'enensimo fallimento della tessera del tifoso. Settore ospiti pieno di steward e forze dell'ordine e la bellezza di un (1) solo tifoso ospite. Una situazione che comincia a preoccupare le casse delle societa' di Lega pro che non hanno i contributi delle leghe superiori dove, vedi San Siro, senza tessera, i tifosi ospiti vanno nelle tribune dei locali col rischio di innescare ulteriori problemi. Contro l'Udinese i tifosi friulani, infatti, si sono accomodati nel secondo anello della tribuna rossa. C'era il gemellaggio e non e' successo niente. Ma Cava, giusto per fare un esempio, ai tifosi del Cosenza dopo aver comprato il bigliettoe' stato fatto divieto di esporre bandiere e striscioni e addirittura tolti fuori dallo stadio con l'aggressione di un ultra di Cosenza. Ma come si fa a portare avanti una situazione del genere?

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    Mischia in area Coletti caricato

    Degano

    De Rose

    Essabr

     

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