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    Cosenza calcio, da Petrocco una lezione di vita

     

     

    Cosenza calcio, da Petrocco una lezione di vita

    24 set 10 Una vera e propria lezione di vita quella che Petrocco lascia intendere durante l’intervista rilasciata ai cronisti questo pomeriggio. E’ così lontano quel 21 febbraio, appena 7 mesi fa, quando uscì sulla barella a bordo di un autoambulanza che a sirene spiegate lo porto’ in ospedale. Un scontro fortuito con Fanucci. La perdita di conoscenza e poi il miracolo dei medici che in poco piu’ di due mesi lo hanno rimesso in pista. Lui e’ qui a difendere sempre la porta del Cosenza Calcio, i colori rossoblu’ con una grinta e stimoli che sono la sua rivalsa contro la mala sorte. Lui non lo dice ma quel brutto incidente di gioco e’ stato lo stimolo a superarsi, a far sempre meglio in piena e grande umilta’. Una lezioen di vita per tutti. In campo, pero’, c’è solo la sua voce che si sente a 100 metri di distanza urlare le posizioni alla difesa. La grinta gli stimoli a far meglio. Toccato forse dalla trattativa che lo stava per portare a Reggio. “Ho chiaramente espresso il mio desiderio- ha spegato ai cronisti- che non era quello di andare via, ma di rimanere qui con questa gente stupenda che con il suo calore mi sta dando tanto”. E poi a ricordare il suo “amicone” Stefano ‘Manona’ Ambrosi sempre vicino. Quasi un eredita’ da quando e’ arrivato a difendere i pali del Cosenza “me lo aveva spiegato a parole ma non capivo l’affetto che lui ha provato e che oggi capisco per questa gente di Cosenza”. Da Lucca e’ venuto fuori come da una corrida. Una battaglia durata 25 minuti ma terminata con la gioia. “Una gioia per una vittoria di tutti. Della squadra, della difesa, non c’ero solo io a dare il massimo”. L’umilta’ si tocca con le mani. Starebbe li a raccontare questo Cosenza che cresce domenica dopo domenica. “vedrete ancora non siamo in condizione ma appena arriveranno i primo freddi… vedrete”. Intanto lui e’ li in porta con il suo caschetto protettivo rossoblu a volare di palo in palo. “pari na molla” era il motto e lo slogan che la curva gridava a Gigi Simoni nell’anno della cavalcata verso la B con Di Marzio. Dal duplice significato. Tradotto in italiano fa gia’ effetto. Parare una mola non e’ facile, ma in dialetto cosentini “pari” sta anche per “sembri” e quindi sembri una molla e’ anche l’ulteriore incitamento che ci sentiamo di regalare al mitico Giancarlo Petrocco. Grazie Giancarlo non solo per le belle prestazioni che ci stai regalando ma soprattutto per la grande lezione di vita che ci stai consegnando. “Pari, na molla, pari na molla, pari molla, pari na mo’”.

     

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