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    Fiore e i Lupi danno spettacolo ad Andria

    Il gol di Daud 

     

    Fiore e i Lupi danno spettacolo ad Andria

    14 nov 10 La trasferta era cominciata male con un’auto contromano nella corsia di sorpasso, sulla 106 a quattro corsie dopo Scanzano al km 447, evitata per un pelo. Finita peggio con troppo nervosismo e poco “savoir fare”, in sala stampa a fine partita, e la batteria dell’auto andata giu’ per i fari lasciati accesi “Se volete una spinta: 5 euro”. Ma alla fine il ritorno ha avuto il gusto della soddisfazione per la visione di una gara dai due volti che il Cosenza ha chiuso dando lezioni di calcio. Un punto in bisaccia “cesellato nel platino” ha sentenziato il “sergente de fero”. Ad Andria e’ successo tutto questo. Il Cosenza si presenta allo stadio “Degli Ulivi” con l’ennesimo cerotto dell’infortunio di Mazzeo. In campo l’incognita Roselli si rivela tale. Pronti via e per al seconda volta di fila i Lupi beccano un gol di “confusione”. L’ennesimo regalo sulla sinistra. Hai visto mai. Lacarra la mette in un’area affollatissima. Che andasse a finire in rete lo si vedeva lontano un miglio. Mischia furibonda, batti e ribatti: gol. Moro e’ incredulo del regalo ricevuto e corre a bocca aperta a centro campo. Dopo soli due minuti. Situazione ambientale incandescente. Si fa fatica a rimanere tranquilli. Lo stadio, una bolgia. In campo la confusione tra i Lupi e’ totale. A dettare il passo oggi c’era Ciccio Polpaccio De Rose. Qualche pallone arriva a Biancolino ma la difesa preoccupa. Il reparto arretrato pesa tantissimo sulle spalle di Raimondi che riesce a scivolare su di un terreno bagnato. Da ultimo uomo. Sembra che il Cosenza sia in vena di regali. L’Andria non fa niente. Raccoglie solo i doni dispensati da una partenza da “storditi”. Petrocco ci deve mettere i pugni al quarto d’ora. Due occasioni in dieci minuti per i padroni di casa, Chiaretti se le mangia tutte e due. Gli “azzurrri” rimangono meravigliati da tanta magnanimita’. In mezzo una quasi autorete di Moro e Biancolino che arriva tardi all’appuntamento. Ma il Cosenza nonostante la sberla c’è. Una punizione di Daud deviata miracolosamente in angolo da Spadavecchia e un palo centrato in pieno da Biancolino ammutoliscono lo stadio pugliese. Dieci minuti di fuoco ma la porta pare stregata. Spinti dal pubblico i giocatori di casa provano la rissa. Il Cosenza non abbocca. Somma che non e’ impazzito capisce che l’esperimento Roselli e’ andato a farsi benedire. Quasi un rischio calcolato: nel frattempo guadagno quel tempo utile –avra’ pensato fra se e se-, vista la loro autonomia, per fare entrare le pedine giuste al momento giusto. Pedine che rispondono al nome della “Premiata Ditta Fiore & Fiore”. Matteini intanto martella di palloni dalla fascia destra. Saranno cucuzze amare (per gli altri) quando dalla sinistra gli rispondera’ Matteini. Si riparte con l’Andria che fa da spettatore, prova un paio di tiri da fuori e Chiaretti, sempre lui, pareggia il conto dei legni con Biancolino. L’ingresso di Adriano Fiore comincia a dare i suoi frutti. Il Cosenza del secondo tempo raccoglie quattro angoli contro nessuno dei padroni di casa. Tagli e movimento in area, pressing sul portatore, danno il la ad occasioni costruite col gioco e la palla a terra. E’ il momento di Stefano. Fiore, ovviamente. Viene beccato dal pubblico. Ma il suo ingresso accende la luce in casa Cosenza. Quasi come un puzzle scombinato il suo ingresso mette tutte le pedine al posto giusto. Palla a terra dal 22’ in poi il Cosenza da scuola di calcio al “degli ulivi”. La ciliegina sulla torta Somma la mette al 34’. Ridisegna una difesa a tre, alta, e schiera un 3-4-1-2 con Degano che trova finalmente una posizione a lui piu’ consona verso il centro e con Gagliardi che, da quinta punta, toglie un uomo agli avversari. L’Andria deve preoccuparsi di difendere. Questione di secondi. Matteini mette un pallone da destra a sinistra sulla testa di Daud ed e’ rete. Di testa. Daud. Incredibile. A fine gara si fa beffa anche dei cronisti “Ho fatto gol di testa, io, che decisamente non sono un corazziere”. Rosicano. Papagni e’ nero come i suoi sostenitori che lo beccano. Rosicano. E’ solo Cosenza. Daud e Matteini ripropongono il bis ma la conclusione e’ da dimenticare. Finisce con Gagliardi che prima prova la conclusione e poi se ne scappa in contropiede nei minuti di recupero. Viene atterrato. Avrebbe meritato di piu’. Alla fine qualcuno rosica ancora e parla di “furto”. Purtroppo, quando si fa i cronisti, bisognerebbe togliersi la maglia della squadra del cuore e pesare attentamente il taccuino. Non solo la scuola di calcio offerta gratuitamente. Che ingrati. Finisce giustamente 1 a 1 con il Cosenza che comincia a vedere la luce. Somma e’ contento pensando al rientro di Matteini e Mazzeo ma si gratta la testa per la difesa da schierare domenica prossima. Ci sono margini notevoli di crescita e lui lo sa. Sara’ per questo che il sorriso non gli si levava dalla faccia nonostante tutto. Dal Degli Ulivi il Cosenza va via con un punto sudato sul campo e soprattutto con la consapevolezza di essere sempre piu’ squadra. Avanti il prossimo.

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    --- Andria-Cosenza 1-1 (Cronaca e tabellino)

    Le pagelle

    Petrocco: Non ha grandi colpe sul gol, uscito da una grossa mischia in area, salva la porta al 14' su Chiaretti, un gol che poteva cambiare la gara. Voto 6 1/2

    Matteini: Che e' un giocatore di classe si sa, ma vederlo oggi in azione era una gioia. Tocchi di fino e veroniche. Lascia sempre l'avversario di stucco. Difende, propone, crossa ed attacca. Suo il cross del gol a Daud. Che volete di piu' dalla vita? Voto 7

    Di Bari: Non c'è sulla sinistra quando Lacarra mette la palla in area che frutta il vantaggio dei pugliesi. Probabilmente era ancora stordito dal mazzo di fiori che gli hanno regalato i tifosi locali. Ma poi si riprende. Quando Somma schiera la difesa a tre per far entare Gagliardi, torna in un ruolo piu' consono. Prende un giallo ingenuo che gli costa la prossima gara. Voto 5

    Raimondi: La difesa pesa troppo sulle sue spalle e questo lo condiziona al punto di fargli prendere uno scivolone. Ma appena libero da pressioni e' lui il mattatore. Si assenta per una decina di minuti dopo il gol, poi sfodera una grinta e scende anche in avanti ad attaccare. Secondo tempo cuore e grinta. Peccato per il giallo che gli costa la squalifica. Voto 6

    De Rose: Prova a dettare i tempi della gara ma non e' il suo ruolo. Comunque spacca legna come suo solito. Viene sostituito da Stefano Fiore. Voto 6-

    Fanucci: Partita intensa da centrale, poi viene sacrificato per un attaccante. Voto 6

    Daud: Fare cross e' impresa difficile, ma far gol gli riesce e bene. Ha tanti palloni ma uno lo mette dentro, questo vale da solo il voto. Continua a crescere, ed ad impensiere l'avversario. Deve trovare continuita'. Voto 6 1/2

    Coletti: Nel suo ruolo ideale, di spaccalegna, e' unico. Prova anche il tiro, come suo solito. Voto 6

    Biancolino: prende un palo e si libera bene un paio di volte in area. Ha avuto pochi palloni giocabili. Lui c'è e va supportato meglio. Voto 6 -

    Degano: Alti e bassi come nella scorsa gara in casa. Si trasforma dopo l'ingresso di Fiore e trova la sua posizione in campo dando il suo contributo all'azione offensiva. Voto 5 1/2

    Roselli: Fa quel che puo in un ruolo non suo ma l'esperimento e' decisamente fallito. Ottimo l'impegno non il risultato. Voto 5

    Adriano Fiore: Sostituisce Roselli sulla tre quarti e il Cosenza cambia marcia. Sarebbe dovuto entrare prima ma non ha ancora benzina a sufficenza. Voto 6+

    Stefano Fiore. Sostitusice De Rose. Che dire. Una bacchetta magica. Solo con il suo ingresso in campo la squadra sembra un mosaico che si ricompone. Palla a terra, detta i tempi, dispensa palloni, da lezioni di calcio umiliando chi gli si avvicina. E' lui il simbolo della riscossa. Voto 6 1/2

    Gagliardi: Sostituisce Fanucci. Entra lui ed il Cosenza fa gol. E' la seconda volta. Quasi un amuleto. Cerca e trova il tiro. Vede bene la porta. Viene atterrato in una ripartenza all'ultimo minuto mentre si era bevuto i due uomini su di lui. Ne sentiremo parlare. Voto 6+

    Somma: Le prova tutte per ovviare ai tanti infortuni e aggiusta la squadra in corsa cambiando uomini al posto giusto nel momento giusto. Era difficile sostituire Mazzeo in due giorni di allenamento. Vincente l'inserimento della quinta punta (che poi sono 6 con Matteini). Togliere un uomo alla manovra degli avversari costretti a difendere, trovata geniale. Voto 6 1/2

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