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    Cisl: Calabria prima in povertà, Governo e Regione attivino reddito inclusione

     

     

    Cisl: Calabria prima in povertà, Governo e Regione attivino reddito inclusione

    16 lug 15 "L'ultima analisi dell'ISTAT conferma ancora una volta la gravità della situazione sociale in cui versa la nostra Regione, prima in Italia in termini di povertà". E' quanto sostengono in una dichiarazione congiunta il segretario generale della Cisl calabrese Paolo Tramonti ed il segretario regionale Giuseppe Lavia, secondo i quali Governo e Regione devono attivare il Reis, il reddito di inclusione sociale. "La Calabria - proseguono - passa infatti da una incidenza dal 26.6% del 2013 al 26.9% del 2014, su una media nazionale del 10.3%. Il quadro è ancora più aggravato per via del calo della spesa corrente per il sociale che, per quanto riguarda la Calabria, nel quinquennio 2009-2013 ha toccato punte fino a -29%, contrariamente a quanto la situazione avrebbe richiesto. Uno scenario veramente drammatico che impone una maggiore attenzione di politica e istituzioni a tutti i livelli nella consapevolezza che, se non si interverrà con urgenza, il rischio è quello di sprofondare ulteriormente in un abisso di povertà e disagio sociale di proporzioni ancora maggiori di quello attuale. La Calabria necessita nell'immediato di un organico piano di infrastrutturazione sociale che garantisca una adeguata copertura dei servizi socio-sanitari, socio-assistenziali e per le non autosufficienze. A questo proposito è urgente che il Governo Regionale si impegni a rendere pienamente operativa la legge regionale sulla non autosufficienza dotandola dei fondi necessari, nonché a dare piena attuazione ai piani sociali di zona superando la logica degli interventi spot. E' arrivato il momento di una generale assunzione di responsabilità che punti a creare in Calabria un vasto fronte di alleanze tra le Istituzioni e i soggetti della rappresentanza sociale per fronteggiare l'arretramento delle nostre comunità sempre più indebolite per la mancanza di lavoro, per effetto dei tagli e del costo di accesso ai servizi, per il carico fiscale, per la riduzione del potere di acquisto di salari e pensioni. In questa direzione la Cisl chiede che vengano discussi al più presto i contenuti del Patto per la Calabria (sottoscritto di recente tra organizzazioni sindacali e Unindustria) che proprio sulle politiche sociali prevede azioni incisive e specifiche quali: costruzione di una nuova rete regionale per le politiche di cura che accompagni la promozione di un nuovo modello di tutela della salute in grado di garantire i livelli minimi essenziali; programma regionale per il finanziamento di progetti elaborati da reti e soggetti non-profit radicati sul territorio rivolti al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, soprattutto dei giovani; promozione di servizi in favore delle popolazioni delle aree interne, con una particolare attenzione ai servizi socio-sanitari, dell'istruzione e del trasporto pubblico locale; programmi integrati di sussidi economici e servizi a sostegno dell'inclusione attiva". "Per la Calabria - concludono Tramonti e Lavia - va urgentemente concertato con Governo e Regione un programma straordinario per la lotta alla povertà attivando, anche in via sperimentale, interventi non più rinviabili come il REIS per un nuovo patto di cittadinanza tra Istituzioni e soggetti in difficoltà".

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