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    Castagna: In provincia Cosenza disoccupazione al 25%

     

     

    Castagna: In provincia Cosenza disoccupazione al 25%

    01 gen 15 "In provincia di Cosenza si chiude con il 25% di disoccupati, una precarietà diffusa e la povertà al 34%, un 2014 caratterizzato da forte recessione ma anche da un processo di riforme che cambieranno l'intero sistema politico-istituzionale". Lo afferma, in una nota, Roberto Castagna, segretario generale della Uil di Cosenza. "Il 2014, anche se fortemente segnato da una crisi economica senza precedenti e da altissimi livelli di disoccupazione - sostiene Castagna - può essere definito l'anno della costruzione di un nuovo modello politico istituzionale e di Riforme sul Lavoro, in parte contestate fortemente dalla Uil e dalla Cgil con lo sciopero generale del 12 dicembre, capaci di modificare i rapporti economici e sociali del Paese. Il nuovo Governo in campo modifica radicalmente il modello di rappresentanza e di gestione al quale eravamo abituati e di fatto cancella l'articolo 18. Tuttavia ciò che non cambia e' la sostanza dei problemi che il Paese, da anni, si trova a dover affrontare : recessione economica, con aumento della povertà e conseguente perdita di posti di lavoro, un allargamento del divario fra nord e sud, crisi politica, crisi sociale, crisi istituzionale e un livello di corruzione senza precedenti. Un quadro economico e sociale sconfortante che relega la Calabria e la provincia di Cosenza agli ultimi posti in termini di investimenti, di occupazione e di vivibilità". "Nonostante il dinamismo e il giovanilismo impresso dal Premier Renzi - prosegue Castagna - la provincia di Cosenza, e l'intera Calabria, segnano il passo anche nel 2014 e rischiano di rimanere bloccate, se non si inverte il trend di spesa dei fondi comunitari e la politica locale, anche per il 2015. Un anno nero, caratterizzato da una disoccupazione al 25% e da una povertà al 34%, segnato da un ulteriore calo occupazionale nella provincia di Cosenza che, su una popolazione di circa 720 mila, ha poco più di 200 mila occupati, circa 80 mila rapporti di lavoro atipici e a tempo determinato, migliaia di lavoratori in mobilità e cassaintegrati in deroga, costretti a subire i ritardi nei pagamenti dei sussidi e l'incertezza del futuro, 60 mila disoccupati certificati, che nella realtà si raddoppiano visto il numero rilevante di giovani e meno giovani che hanno perso completamente la fiducia nella ricerca di un posto di lavoro, oltre 50 mila lavoratori e lavoratrici in nero e da una povertà senza precedenti. "Il 2015 - conclude Castagna - dovrà rappresentare il vero punto di svolta per un Sindacato che non può rimanere solo sulle barricate a protestare ma deve svolgere il ruolo di soggetto di cambiamento e di riferimento delle nuove generazioni".

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