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    Lanzetta "Assemblea PD chiarisca vicenda De Gaetano"

     

     

    Lanzetta "Assemblea PD chiarisca vicenda De Gaetano"

    18 feb 15 "Ogni giorno ricevo decine di messaggi e di telefonate di elettori e simpatizzanti che manifestano la delusione per come le promesse elettorali di rinnovamento sono state disattese. Messaggi che chiedono, anche e soprattutto, che venga spiegato come mai un ex consigliere regionale non viene ricandidato alle ultime elezioni regionali, perché avrebbe svolto due mandati consecutivi, ma non e' vero, e poi lo stesso ex consigliere ce lo ritroviamo nominato come assessore, senza 'se' e senza 'ma'. Questo strano modo di procedere e tutta la vicenda giudiziaria, mai smentita, è sufficiente per porre un problema politico a cui il Pd deve dare una risposta certa e inequivocabile per uscire dalle ambiguità già rappresentate". E' la richiesta di chiarimento avanzata dall'ex ministro Maria Carmela Lanzetta all'Assemblea regionale del Pd in merito alla nomina dell'assessore Nino De Gaetano. "E' la risposta - afferma Lanzetta in una nota - che il Pd deve dare non solo agli addetti ai lavori, ma alla società civile che chiede da tempo, e oggi a maggior ragione, 'chi e' politicamente il Pd in Calabria', perché una questione politica è politica". "Il silenzio del segretario regionale, sia sulle dimissioni del Ministro Lanzetta che sulla nomina di De Gaetano, nonostante un comunicato di Palazzo Chigi abbia sostenuto che la vicenda De Gaetano 'non è sufficientemente chiarita' - prosegue l'ex ministro - la dice lunga sul disagio di un partito in cui sembra che sia prevalsa la restaurazione, diretta e/o indiretta. L'accusa che avrei atteso due giorni prima di rinunciare alla nomina di assessore regionale è solo ridicola e pronunciata in malafede. Infatti, pur avendo molti dubbi, non era facile prendere una decisione dal momento in cui il mio ruolo avrebbe dovuto essere anche quello di raccordo con il Governo. Pertanto ho voluto raccogliere molte più informazioni sulla questione e dare una risposta sicura ed inequivocabile su una scelta che, sicuramente, avrebbe provocato, come è successo, risentimenti personali e politici. Ricevo inviti ogni giorno da ogni parte d'Italia per parlare di regole, di legalità e anche di beni culturali, ma devo confessare che mi trovo in grande difficoltà a parlare anche come esponente del Pd. Infatti è possibile parlare di regole nel momento in cui le stesse non vengono rispettate da tre, dico tre segretari provinciali del Pd che ancora non si dimettono pur essendo stati eletti in altri importanti incarichi? Come è possibile parlare di beni culturali dal momento in cui dovrei spiegare che in una città guidata da un sindaco Pd, presidente dell'Anci regionale e presidente dell'Assemblea regionale, è stata deliberata una cementificazione oltraggiosa della storia e della cultura archeologica, tenendo all'oscuro i cittadini che giustamente e per fortuna si sono ribellati facendo le sentinelle al sito archeologico, nel freddo del giorno e della notte, per far sospendere i lavori? La verità la conoscono in tanti, ma facendosi scudo della poltrona che hanno conquistato, o sperando in una da conquistare, cercano di resistere all'evidenza dei fatti in attesa della normalizzazione politico-mediatica". "Ma al di là del fatto giudiziario - conclude Maria Carmela Lanzetta - chiedo a gran voce un chiarimento politico che deve venire soprattutto dall'Assemblea regionale. Del resto le mie considerazioni non chiamano in causa i consiglieri regionali che sono stati proposti o già rinviati a giudizio per 'rimborsopoli' e altro; perché per loro c'è ancora la possibilità di dimostrare l'estraneità ai fatti loro contestati, come ci auguriamo. Mentre invece i fatti che coinvolgono, indirettamente, l'assessore De Gaetano sono stati già documentati e non smentiti. E non facciano finta di non capire la vera questione che stiamo ponendo quanti stancamente ci ricordano che 'De Gaetano non è indagato'. Lo sappiamo bene, grazie, e siamo contenti per lui".

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