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    Intrieri: Uso distorto di Calabria Etica

     

     

    Intrieri: Uso distorto di Calabria Etica

    07 feb 15 "Più volte segnalato alla Regione l'improprio ruolo e anche quello del personale della equipe psico socio pedagogica e il surrettizio uso di poteri sostitutivi del dipartimento politiche sociali regionale nei compiti dei comuni. Importante la delega di Governo regionale all'attuazione della Lr 23/2003". Lo afferma in una nota il Garante regionale dell'Infanzia, Marilina Intrieri. "La mancata attuazione - prosegue - della LR.23/2003 pesa colpevolmente su quanti avrebbero dovuto farsi carico di realizzarne i contenuti a tutela dei minori e delle fasce più deboli della popolazione calabrese. "L'uso distorto di Calabria etica" (articolo Gazzetta del sud del 7.2.14 pag. regionale) è stato segnalato nel corso della precedente Legislatura durante tavoli interistituzionali convocati con L'Autorità Giudiziaria minorile, la Regione e l'ufficio del commissario di Governo alla sanità. I servizi ai minori e alle famiglie per l'affido familiare e l'aiuto domiciliare, le pratiche di accreditamento di strutture di accoglienza residenziale, semiresidenziali e comunità alloggio non sono svolti dai comuni ma gestiti direttamente dal settore politiche sociali regionale o in house attraverso "Calabria Etica". La Regione attua un improprio potere sostituivo che non gli compete con gravi responsabilità anche nella sfera del danno erariale". "In Calabria - aggiunge Intrieri - rimangono disapplicati, o applicati in regime emergenziale e senza adeguate tutele, principi come quello dell' 1 della n. 405/1975 ( consultori familiari), che recita: "Il servizio di assistenza alla famiglia e alla maternità ha come scopi l'assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità e paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile, nonché la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento, come anche l'informazione sulle procedure per l'adozione e l'affidamento familiare. Tali attività rientrano nel pubblico servizio e devono essere espletate d'ufficio o su richiesta dell'Autorità giudiziaria ordinaria o minorile. Alcune Aziende sanitarie sono state omissive e, come Garante, su segnalazione dell'Autorità giudiziaria minorile, ho comunicato i fatti all'organo di Governo regionale per gli adempimenti conseguenti. Ritengo molto importante la delega conferita dal presidente della regione all'assessore alle politiche sociali per l'attuazione della LR 23 /2003. L'attuazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nel territorio garantirà i livelli essenziali di prestazioni sociali in ogni ambito territoriale". "Il prossimo 11 febbraio, si terrà - conclude - presso il tribunale per i minorenni, su impulso dell'autorità Giudiziaria minorile, un tavolo istituzionale con la regione e l'ufficio del commissario alla salute avente ad oggetto: gravi criticità del settore politiche sociali della regione che condiziona gravemente l'operato della Ag".

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