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    Oliverio "Il cedro prodotto unico della nostra terra"

     

     

    Oliverio "Il cedro prodotto unico della nostra terra"

    13 dic 15 "Il cedro è un prodotto unico della nostra terra, un frutto che ha una storia, una propria identità e che è il simbolo di un intero territorio. Su di esso dovremo investire molte risorse ed energie". E' quanto ha detto il Presidente della Regione, Mario Oliverio, intervenendo ad un convegno svoltosi all'interno della Festa della Raccolta del Cedro svoltasi anche quest'anno a Santa Maria del Cedro. Dopo aver ricordato che sin da giovane assessore regionale all'agricoltura fece approvare una proposta di legge che stabilì la salvaguardia dei terreni coltivati a cedro dal punto di vista del consumo del suolo, il Presidente della Regione ha invitato gli agricoltori ed i produttori presenti a compiere un ulteriore salto di qualità. "Questo salto - ha detto Oliverio - consiste nel fare di questo prodotto un valore aggiunto per la nostra regione. Non possiamo permettere che esso si sposti in altre regioni del Paese. La lavorazione, la trasformazione e tutte le fasi preliminari alla commercializzazione devono svolgersi quasi interamente all'interno del nostro territorio. Per questo motivo rivolgo agli amici del Consorzio del cedro l'invito ad aprire subito il cantiere della progettazione e ad approntare un progetto di valorizzazione capace di determinare l'affermarsi di quel valore aggiunto a cui ho accennato prima. Le risorse ci sono e sono allocate nel Piano di Sviluppo Rurale (Psr) approvato circa venti giorni fa dalla Commissione europea con un giudizio estremamente positivo. Non perdiamo tempo! Da subito occorre rendere operativi gli strumenti della programmazione comunitaria e lavorare per la valorizzazione di un prodotto che è unico e che non ha alcuna competizione né all'interno del nostro Paese né in altri paesi della Comunità europea. L'Europa ci guarda con grande interesse e considerazione. Ha capito che in Calabria spira un vento nuovo. La signora Cretu, commissaria europea, nell'ultimo incontro svoltosi qualche giorno fa a Bruxelles ed a cui ho partecipato anch'io, ha detto testualmente: "Un anno fa era inimmaginabile pensare che la Calabria recuperasse i ritardi accumulati negli anni precedenti e che, nell'arco di pochi mesi, producesse l'ottimo lavoro che è sotto gli occhi di tutti". "In questo anno - ha aggiunto - abbiamo lavorato per gettare le basi di un radicale e profondo cambiamento nel modo di essere della nostra regione. Ora vogliamo essere giudicati sui fatti e non sulla propaganda e sulle chiacchiere. Questo territorio ha grandi potenzialità e noi dobbiamo investire per qualificarne l'offerta turistica e i servizi. Uno dei punti di maggiore sofferenza da cui bisogna uscire in fretta è quello dei servizi sanitari. Cinque anni di commissariamento piuttosto che migliorare la qualità dei servizi hanno aggravato le condizioni del sistema sanitario. Al ministro della Salute ho chiesto di interrompere questa spirale negativa. Ciò significa, per esempio, rimettere in piedi in questo territorio l'ospedale di Praia a mare per offrire ai cittadini servizi che permettano ad essi di interrompere i viaggi fuori dalla nostra regione e di non riversarsi sui grandi ospedali, che ormai sono al collasso, per essere curati. Anche per riguarda gli altri servizi occorre fare un salto di qualità. Abbiamo appena definito le linee-guida del nuovo Piano dei rifiuti. Stiamo spingendo molto sulla raccolta differenziata ed invito i sindaci che qui sono numerosi a prestare grande attenzione e a dare centralità a questo tipo di raccolta. L' obiettivo è quello di chiudere in due anni in Calabria tutte le discariche. Alcune abbiamo già cominciato a chiuderle. Per far questo bisogna ridurre al minimo i rifiuti e valorizzare la raccolta differenziata con impianti ad "impatto zero" da realizzare in Calabria e che, come avviene in altre regioni, possano creare ricchezza e nuove opportunità di lavoro". "Purtroppo - ha concluso il governatore della Calabria - non abbiamo ereditato una Regione "normale". Siamo partiti con gli stivali nel fango. Mi riferisco alla Regione e a tutti gli strumenti sub regionali, in ognuno dei quali abbiamo trovato buchi paurosi ed una grande disorganizzazione e caoticità. Stiamo lavorando per uscire da questa situazione e sono sicuro che, anche con il vostro aiuto, ci riusciremo".

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