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    Angeletti in convegno Uil a Villa: Governo decida altimenti al voto

     

     

    Angeletti in convegno Uil a Villa: Governo decida altimenti al voto

    17 set 14 "Se il Governo è sotto il ricatto del Parlamento, noi non possiamo farci niente". Lo ha detto Luigi Angeletti a Villa San Giovanni. "E' lui - ha aggiunto - che deve decidere se ci sono le condizioni politiche per fare bene. Altrimenti ci deve dire, e lo deve dire ai cittadini italiani, andiamo a votare"

    Renzi. "Speriamo che il Governo, dopo avere tanto promesso, le riforme le faccia. Non ha molto tempo. Non ha tre anni di tempo". Lo ha detto il segretario della Uil, Luigi Angeletti, a margine del congresso della Uilm a Villa San Giovanni. "Questo Governo - ha aggiunto - ha un problema di realizzazione di ciò che dice. Io condivido molto di quello che viene detto dal Presidente del Consiglio, sulla necessità e su come cambiare il paese. Ma Renzi è capo del Governo e queste cose le deve realizzare". "Finora, - spiega Angeletti - a parte gli 80 euro che sono stati una decisione positiva che condivido, non ho visto altre decisioni".

    Art. 18. "Il Governo deve fare le riforme che promette. La debolezza è tutta qui". Lo ha detto Luigi Angeletti a Villa San Giovanni. "Ieri - ha aggiunto - sembrava che si volesse eliminare l'articolo 18 per decreto. Una stupidaggine in sé. Ma Renzi non l'ha fatto. Perché non ha la forza. E questo vale anche per la riforma della Pubblica amministrazione, che finora si è limitata al taglio dei permessi sindacali. Tutto sembra urgente e intanto continuiamo a perdere posti di lavoro".

    Sindacato cambi strategia. "Il sindacato deve cambiare strategia. Bisogna ottenere il consenso dell'opinione pubblica e soprattutto quello dei lavoratori". Lo ha detto il segretario della Uil, Luigi Angeletti, nel corso del congresso della Uilm a Villa San Giovanni. "Su questo - ha aggiunto - il sindacato ha dei ritardi perché è troppo concentrato a parlare ai propri iscritti, ai propri soci, ai lavoratori dipendenti, mentre bisogna parlare all'opinione pubblica. Anche non avendo i mezzi ed il potere mediatico che hanno i partiti e i governi. Senza il consenso dell'opinione pubblica, per esempio, non ci sarebbero stati gli 80 euro. Il motivo per cui si cerca oggi di destrutturare il sindacato è figlio di questo pensiero. Siamo l'unica struttura di consenso organizzato".

    Cambiare riforma pensioni. "In questo Paese siamo riusciti a passare da un tasso di disoccupazione del 9%, quando c'era il 'bieco' Berlusconi, ad un tasso del 12,5% con Renzi. Ed il mercato del lavoro è rimasto sostanzialmente analogo. C'è bisogno di cambiare la riforma delle pensioni. Una cosa molto difficile da fare". Lo ha detto il segretario della Uil, Luigi Angeletti, a Villa San Giovanni.

    Landini. "Quando abbiamo di fronte degli avversari e delle controparti, l'errore più facile è quello di sbagliare la valutazione su quello che vogliamo. Non sbagliamo la valutazione sulla Fiom perchè Landini non si pone come un sindacalista". Lo ha detto Luigi Angeletti durante il congresso nazionale della Uilm a Villa San Giovanni. "L'idea - ha aggiunto Angeletti - che si possa accettare solo quello che mi conviene e non accettare quello che non mi conviene, non c'entra nulla con il sindacato. E' un movimento politico. E' un'altra cosa. Quando abbiamo firmato il contratto della Fiat, noi abbiamo stabilito delle cose, a nostro vantaggio, e ne abbiamo concesso una. Cioè che quando si fanno gli straordinari noi non facciamo scioperi". "Ma voi pensate - ha concluso - veramente che la Fiom ritorni al tavolo insieme a noi, non avendo accettato queste cose così come le abbiamo accettate noi? La Fiom deve firmare il contratto. Si deve mettere alla pari. E questo vale anche per il contratto nazionale. Non si può sempre alzare l'asticella delle richieste".

    Benvenuto. "Sul lavoro bisogna che tutto venga fatto sul serio ,ma con il sindacato. Pensare di risolvere i problemi del lavoro con una legge, con una visione dogmatica, è sbagliato". Lo ha detto l'ex segretario generale della Uil Giorgio Benvenuto, attuale Presidente della Fondazione "Bruno Buozzi". "La situazione italiana - ha aggiunto - è così complessa, così articolata, così varia, così frammentata, che richiede che su queste cose si fissino dei traguardi, ma l'accordo deve essere fatto con gli interlocutori. Si può fare una legge, ma poi la devono applicare gli altri. Il rischio è che si trasformi in un 'grido' manzoniano".
    "Sull'art. 18 la mia opinione è che bisogna partire da alcuni dati. Lo Statuto fu scritto nel '69. Da allora il mondo è cambiato". Lo ha detto l'ex segretario della Uil ed attuale Presidente della Fondazione "Bruno Buozzi", Giorgio Benvenuto. "Oggi - ha aggiunto - ci sono 7 milioni di lavoratori che non hanno lo Statuto e 5 milioni che hanno l'art. 18. Il 75% di quelli che sono stati assunti senza art. 18 sono precari. Non possiamo dunque essere sulla posizione negativa. Dobbiamo discutere e allargare. Trovando delle formule nuove di contratti. Quando Renzi dice che nel Paese non bisogna avere lavoratori di serie A e di serie B dovrebbe invece pensare che quelli di serie B vadano in serie A"

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