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    Azione Democratica Catanzaro contraria a candidatura Bruno

     

     

    Azione Democratica Catanzaro contraria a candidatura Bruno

    13 set 14 Azione democratica di Catanzaro, in un documento, sostiene che "è evidente l'errore che ha fatto il tavolo del centrosinistra nella scelta del segretario del Pd, Enzo Bruno, come candidato alla presidenza della Provincia malgrado Arturo Bova abbia riferito allo stesso che la maggioranza dei sindaci da lui interpellati per conto del Partito abbiano dichiarato la loro preferenza per una candidatura istituzionale". "Ci sono stati errori di metodo e di merito - si aggiunge - per le ragioni che convintamente i due rappresentanti di Azione Democratica hanno ripetuto sino alla fine ai Partiti ed ai Movimenti presenti e che possono sintetizzarsi, in primo luogo, nella natura istituzionale e dell'elezione (di secondo livello), che mal si concilia con la candidatura di un rappresentante diretto di un partito. Va sottolineato poi il fatto che il Presidente della Provincia, nella forma prevista dalla legge, si configura come un 'Commissario liquidatore' che gestisce la fase transitoria in attesa della modifica della Costituzione e della cancellazione definitiva dell'Ente Intermedio; per il successo della nuova articolazione delle istituzione territoriali appare quindi decisiva la costruzione delle nuove forme associative dei Comuni che dovranno sostituire la Provincia nella gestione dei servizi. Va considerato, inoltre, il sentimento diffuso nei cittadini che è quello di pretendere una minore ingerenza dei partiti nella vita amministrativa, sentimento questo assolutamente condiviso dal Partito democratico che ritiene, nel suo Statuto, incompatibile la carica interna di segretario di federazione con la carica di Presidente della Provincia". "Sono queste le ragioni - afferma ancora Azione democratica - che ci avevano indirizzato ad un appoggio non strumentale alle richieste dei Sindaci e degli amministratori secondo i quali la scelta del candidato a Presidente andava definita nell'ambito dei Primi cittadini dei Comuni, titolari di quelle nuove forme di aggregazione che dovranno sostituire l'Ente intermedio ed in grado di dare alla contesa politica un profilo istituzionale maggiore rispetto ad un candidato con un incarico di partito. In questo quadro, Azione Democratica aveva richiesto ed ottenuto la disponibilità del sindaco di Tiriolo, Giuseppe Lucente, a rappresentare questo punto di vista suo, ma sopratutto di moltissimi amministratori, ma si è trovata di fronte (con l'esclusione di Sel e di Rifondazione Comunista) ad una chiusura totale che rischia di compromettere un risultato a cui lavoriamo da anni: la conquista della provincia". "Sono queste le ragioni - conclude la nota - per cui chiediamo al partito a tutti i livelli di intervenire per bloccare un errore che potrebbe costarci molto di più della Provincia".

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