Sbarramento liste, protesta davanti Palazzo Campanella prima del Consiglio

11 set 14 Due sit-in di protesta sono in corso, a Reggio Calabria, davanti Palazzo Campanella dove è fissata per oggi la seduta del Consiglio regionale dedicata alle modifiche alla Legge elettorale. Riguardo le decisioni che dovranno essere assunte in Consiglio, proprio in merito alle nuove percentuali di sbarramento per lista e coalizione, manifestano gli aderenti a "l'Altra Calabria", movimento vicino alla lista Tsipras che ha annunciato la presentazione di una lista alle regionali. A rappresentarli, Domenico Gattuso, docente universitario, candidato alle europee dello scorso maggio. "Chiediamo un abbattimento delle percentuali di sbarramento di lista non oltre il 4 o 5% - ha spiegato Gattuso - e siamo per la difesa delle regole democratiche che consentano alla gente di esprimere idee e progetti. Vogliamo rappresentare l'alternativa netta al grande inciucio del centrosinistra calabrese, con in testa il Pd".

L'altro sit-in, promosso dal sindacato unitario di base Usb, riguarda le vertenze, ancora aperte, dei lavoratori Lpu-Lsu della Calabria e di quelli in mobilità in deroga ed in cassa integrazione. "Il processo di stabilizzazione dei lavoratori Lsu-Lpu della Calabria - ha dichiarato il segretario regionale del sindacato Usb, Aurelio Monte - rischia di finire in un nulla di fatto. Tra l'altro, c'è un decreto di attuazione fermo da mesi al Ministero del Lavoro. A tutt'oggi non si è fatto ancora nulla ed il fatto più preoccupante è il finanziamento di 50 milioni di euro che andrà in scadenza il prossimo 31 dicembre". Altre richieste riguardano i lavoratori in mobilità in deroga ed in cassa integrazione. "Attendono ancora 4 mensilità arretrate del 2013 - ha affermato Monte - nonostante il Governo abbia già destinato 25 milioni di euro. Ma non si capisce perché ancora la Regione Calabria non abbia inserito questi fondi nel Bilancio per le relative erogazioni. C'è poi il problema della copertura del secondo semestre 2014. Così com'è avvenuto lo scorso anno, Governo e Regione si rimpallano le responsabilità. Il primo accusa la Regione di non aver ancora rendicontato il fabbisogno finanziario e la seconda, a sua volta, accusa l'esecutivo di non ricevere fondi".

Prosegue a Reggio Calabria, davanti alla sede del Consiglio regionale, il sit-in di protesta attuato dai lavoratori Lsu-Lpu, cassintegrati e in mobilità in deroga promosso dal sindacato autonomo Usb. Una delegazione di manifestanti, guidata dal segretario regionale dell'Usb Aurelio Monte, è stata ricevuta dalla presidente facente funzioni della Regione, Antonella Stasi, e dall'assessore regionale al Lavoro Nazzareno Salerno. Monte, a nome dei partecipanti al sit-in, ha illustrato alla presidente Stasi e Salerno le problematiche relative ai ritardi nei pagamenti e alla mancata copertura delle erogazioni riguardanti il secondo semestre 2014. La presidente Stasi, secondo quanto riferito dal sindacalista, pur prendendo atto delle necessità reclamate dai lavoratori, ha dichiarato l'attuale impossibilità della Giunta regionale di disporre ulteriori pagamenti per non incorrere nelle penalità conseguenti ad un eventuale sforamento del patto di stabilità. L'unica possibilità prospettata dalla Stasi è stata quella di un'autorizzazione da parte del Governo. Sempre Monte ha aggiunto che la presidente facente funzioni ha detto che, se non dovessero arrivare indicazioni da parte del Governo, saranno adottate determinazioni autonome chiarendo, tuttavia, che si tratta di una responsabilità che deve assumersi l'intero Consiglio. Da qui, ha riferito ancora Monte, il suggerimento della presidente Stasi ai lavoratori di chiedere un incontro alla Conferenza dei capigruppo, la cui riunione è da poco iniziata a Palazzo Campanella.