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    Consiglio regionale approva legge elettorale con sbarramento all'8%

     

     

    Consiglio regionale approva legge elettorale con sbarramento all'8%

    11 set 14 Il Consiglio regionale, a conclusione di un lungo dibattito, ha approvato la nuova Legge elettorale regionale modificando, in particolare, rispetto al precedente testo varato il 3 giugno scorso, la soglia di sbarramento per le coalizioni, che è stata ridotta dal 15 all'8%. Lo sbarramento per le liste è stato fissato al 4%, mentre il premio di maggioranza è passato dal 60 al 55%. Contro il precedente testo della Legge, il Governo aveva proposto ricorso alla Consulta, con specifico riferimento alla soglia di sbarramento al 15%, chiedendo che ne venisse dichiarata l'incostituzionalità. La nuova Legge elettorale regionale è stata approvata col voto favorevole della maggioranza di centrodestra. La minoranza di centrosinistra, invece, si è astenuta, mentre voto contrario è stato espresso dal consigliere Damiano Guagliardi, della Federazione della Sinistra. Molti gli interventi che si sono susseguiti nel corso della discussione. Nicola Adamo, del Pd, ha contestato i vincoli fissati per la discussione, con particolare riferimento all'impossibilità di presentare emendamenti e di proporre modifiche anche ad altre parti della legge. Sul punto il Presidente del Consiglio, Franco Talarico, ha posto la necessità di votare solo le parti su cui il Governo aveva sollevato le sue obiezioni. Giuseppe Giordano, del Pd, ha chiesto, da parte sua, di prendere in esame una proposta di legge firmata dai consiglieri di minoranza. Richiesta che è stata dichiarata irricevibile dal presidente Talarico.

    Talarico: parere favorevole su voto 23 novembre. Il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, ha espresso parere favorevole sulla richiesta, come previsto dall'art. 1 bis della legge regionale n. 1 del 2005 e successive modifiche ed integrazioni, della presidente facente funzioni, Antonella Stasi, di indire per il prossimo 23 novembre le elezioni del Presidente della Giunta e dell'Assemblea regionali. La legge n.1 dispone che "le elezioni sono indette con decreto del Presidente della Giunta regionale, sentito il Presidente del Consiglio regionale e d'intesa con il Presidente della Corte d'Appello di Catanzaro. In caso di impedimento permanente o di morte del Presidente della Giunta e negli altri casi previsti dallo Statuto, le elezioni sono indette dal Vicepresidente della Giunta con le stesse modalità".

    Mons. Nunnari: Non votare il 23 novembre. L'arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, monsignor Salvatore Nunnari, ha scritto, nella sua qualità di presidente della Conferenza episcopale calabra, ai presidenti della Giunta e del Consiglio regionali per chiedere che le elezioni regionali non si svolgano il 23 novembre. La richiesta di mons. Nunnari trae origine dal fatto che proprio il 23 novembre è in programma a Roma, in Piazza San Pietro, come deciso da Papa Francesco, la canonizzazione del Beato Nicola Saggio da Longobardi. "Questo evento - ha affermato, nel corso di una conferenza stampa, il Correttore provinciale dell'Ordine dei Minimi di Calabria e Puglia, Padre Gregorio Colatorti - sarà vissuto nello stile del nostro Ordine con semplicità ed essenzialità sia a Roma, sia a Paola e sia a Longobardi. Il Beato Nicola Saggio è un santo della Calabria e non solo della nostra Chiesa". "Pertanto - ha aggiunto Padre Colatorti - rivolgo un appello alle autorità ed al buon senso dei politici calabresi affinché la data delle prossime elezioni regionali sia rivista e non coincida con la Canonizzazione del Beato Nicola Saggio. La Canonizzazione non è solo un evento religioso, ma anche culturale, sociale e storico per la Calabria".

    Il dibattito sulla legge elettorale. L'assemblea si è occupata in particolare della modifica della Legge elettorale regionale, con il recepimento delle osservazioni del Governo, che ha presentato ricorso alla Corte costituzionale. Tra gli altri argomenti, all'ordine del giorno, ci sono state le nomine di competenza del Consiglio.
    Il Consiglio regionale ha avviato l'esame delle modifiche da apportare alla legge elettorale regionale dopo le obiezioni sollevate dal Governo sulle quote di sbarramento relative alla singola lista ed alle singole coalizioni. Preliminarmente la discussione si è sviluppata sui punti da affrontare in aula. Il capogruppo Ncd, Gianpaolo Chiappetta, ha sottolineato la necessità, oltre che dare seguito all'approvazione delle modifiche imposte alla legge elettorale, "che per la maggioranza - ha spiegato - potrebbero essere fissate al 4% per la lista e all'8% per la coalizione", di esaminare quei provvedimenti, già licenziati dalle commissioni, ritenuti indifferibili ed urgenti. Per quanto riguarda le nomine, Chiappetta ha proposto di affidare la delega al Presidente del Consiglio. Sulle elezioni ha detto di "provvedere ad eliminare le cause ostative che potrebbero mettere in discussione la data delle elezioni, già indicata per il 23 novembre". Chiappetta ha poi informato l'aula delle audizioni che sono state dedicate ai vertici della Fondazione Campanella ai lavoratori Lsu-Lpu della Calabria, "con lo scopo di individuare in entrambe le situazioni un percorso che possa trovare una valida soluzione, la più ampia possibile". Dai banchi della minoranza, il capogruppo Pd Sandro Principe ha ribadito l'intenzione di affrontare solo l'esame della legge elettorale. "Siamo nettamente contrari - ha detto - all'inserimento di altri punti all'ordine del giorno". Una soluzione è stata proposta dal presidente del Consiglio Francesco Talarico, con l'idea di rinviare alla ultima seduta del Consiglio, nella quale è prevista l'elezione del nuovo collegio dei revisori dei conti, "quelle leggi e quei provvedimenti, che sulla base di una valutazione in Conferenza dei capigruppo, e accompagnati dal parere tecnico degli uffici presentano caratteri di indifferibilità ed urgenza, come richiesto dalla legge". Nella discussione sulle modifiche alla legge elettorale, poi il capogruppo Pd ha ricordato l'avversione iniziale del suo partito a qualsiasi tipo di modifica. "Era una normativa - ha detto - che non andava minimamente toccata". Tesi queste che sono state condivise da Damiano Guagliardi (Federazione della Sinistra), Emilio De Masi (Idv) e da Giuseppe Giordano (Pd). Richieste, però, che il presidente del Consiglio Francesco Talarico ha immediatamente stoppato. "Non possiamo avviare una discussione nuova sulle modifiche alla legge elettorale. Siamo qui - ha ricordato - solo per recepire le obiezioni sollevate dal governo. L'approvazione di una nuova normativa ci porrebbe davanti ad un rischio che non voglio assolutamente correre". A questo punto è intervenuto il consigliere del Pd, Francesco Sulla, secondo cui "o si ritorna in blocco alla legge elettorale precedente o tutte le forze di opposizione usciranno dall'Aula per non votare affatto. Non parteciperemo a tutto questo. E sarete voi a portare per intero la responsabilità di una legge elettorale che noi volevamo non fosse modificata". Il consigliere Giovanni Nucera, nel ricordare la presentazione di un proprio progetto di legge, poi ritirato per rispetto istituzionale, ha criticato fortemente la proposta presentata in data odierna dal Pd, "a dimostrazione di una sinistra - ha affermato - che non vuole le elezioni e mette in atto comportamenti dilatori per ritardare il rinnovo del Consiglio regionale". Il presidente Talarico ha quindi convocato una conferenza dei Capigruppo al banco della presidenza. La seduta, così, è stata momentaneamente sospesa.

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