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    Donne PD: Non rinunciamo alle primarie

     

     

    Donne PD: Non rinunciamo alle primarie

    06 set 14 "Questa estate è stata per noi donne del Pd un lungo viaggio formativo tra i temi della parità ma anche della sofferenza dei popoli e delle donne". E' quanto si afferma in un documento sottoscritto da un gruppo di donne del Pd tra le quali il ministro Maria Carmela Lanzetta, la deputata Enza Bruno Bossio, Tonia Stumpo e Anna Maria Cardamone ed Elisabetta Tripodi, sindaci di Decollatura e Rosarno. "E' per questo motivo - prosegue il documento - che oggi avvertiamo l'esigenza di intervenire nel dibattito più interno al partito, con la forza che ci viene dai temi, per dire che è giunta l'ora di mettere un punto a questo balletto dicendo si, nel rispetto delle regole, come stabilito dall'assemblea regionale del Pd e dalla coalizione del centro sinistra, allo svolgimento delle primarie per la scelta del candidato presidente della Regione, perché compia subito scelte a favore dei cittadini sui temi della sanità viabilità sofferenza sociale ed economica, disattese completamente dalla giunta uscente. Non intendiamo rinunciare all'uso di questo strumento di democrazia di grande partecipazione popolare che rende il Pd un partito dei cittadini, contro le vecchie logiche delle cooptazioni e delle scelte calate dall'alto". "Quanto alla data delle elezioni è ora improcrastinabile - prosegue il documento - la sua fissazione, anche in forza della pronuncia del Tar che a ciò obbliga la presidente facente funzioni della Regione, rispetto alla quale chiediamo solo che si osservi la norma oltre che la sentenza. Infine un ultimo invito lo rivolgiamo ai nostri consiglieri regionale di voler, ancora una volta nell'ultimo Consiglio regionale, provare a dare alla Calabria quella norma di civiltà che è la legge sulla preferenza di genere, perché si possa giungere concretamente alla nascita di una Calabria migliore più democratica e civile. Cogliamo l'occasione per lanciare inoltre un appello per Falcomatà Sindaco. Per una Reggio democratica e civile. Per imprimere una svolta alla città metropolitana della Calabria. Noi aggiungiamo anche per una Reggio che sia più eguale in cui sia promossa la presenza delle donne in Consiglio comunale. E' qui si, che si ottemperi alla legge 215/2012 che è norma di civiltà, attraverso l'uso della doppia preferenza di genere, che sollecitiamo venga adoperata per consentire ad entrambi i generi di poter essere presenti presso i banchi del consiglio comunale, per meglio rappresentare le istanze degli uomini e delle donne di questa brillante Città". "Diventi Reggio - conclude il gruppo di donne del Pd - faro di emancipazione per l'intera Calabria, rispetto alla quale auspichiamo possa avere una adeguata rappresentanza femminile anche in Consiglio regionale".

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