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    Bronzi all'Expo, prosegue la polemica: i commenti

     

     

    Bronzi all'Expo, prosegue la polemica: i commenti

    04 set 14 "L'esperto Presidente Mario Oliverio ed il suo giovane segretario politico nonché Premier Matteo Renzi dimostrano un'analoga chiusura culturale ed ideologica che è molto preoccupante". Lo afferma in una nota il sindaco di Saracena, Albino Gagliardi. "Le dichiarazioni - aggiunge - senza contenuto e senza motivazioni adeguate, fatte dal Capo del Governo e dall'aspirante candidato alle primarie del centro sinistra, contrarie alla circolazione ed alla promozione nazionale ed internazionale di marcatori identitari ed attrattori turistici straordinari come i Bronzi di Riace, solo per aderire agli umori ed agli istinti non si capisce bene di chi, dimostrano la grande differenza tra la Politica intesa come governo delle occasioni e preparazione del futuro da una parte e, dall'altra, la politica di Oliverio e Renzi vissuta come perenne funzione notarile delle pulsioni popolari o degli interessi di caste, gruppi o fette dell'opinione pubblica. La qualità del governo della cosa pubblica si misura anche e soprattutto dalla capacità di saper contrastare gli umori delle piazze. Non si può continuare a governare per la sola ricerca del consenso. I risultati di questo modo di far politica sono sotto gli occhi di tutti". "Qualcuno - prosegue Gagliardi - diceva in passato di pensare alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni. Del resto anche lo stesso silenzio di quel che rimane dell'ex Giunta Scopelliti su questa vicenda paradossale, in primis del pur loquace assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri, dimostra che vi è una cappa quasi omertosa sull'argomento sul quale, non si capisce perché, è meglio non esporsi. L'Expo 2015 è una di quelle straordinarie occasioni di visibilità e promozione diffusa del brand Italia nel suo complesso (non di Milano) di cui anche e soprattutto i Bronzi fanno parte. Sprecare adesso anche questa occasione, tenendoli lontani dai flussi mondiali che raggiungeranno l'Expo, perennemente chiusi ed isolati nel Museo di Reggio Calabria che per la sua offerta dovrebbe far registrare visitatori migliaia di volte superiori quelli censiti ad oggi, significherebbe mettere un sigillo indelebile sulla totale inaffidabilità trasversale di una classe dirigente regionale sempre pronta ad imbastire polemiche sulla difesa a parole della propria identità ma nei fatti incapace di tutelare e promuovere il suo immenso patrimonio: da quello naturale a quello storico-culturale a quello delle risorse umane".

    "Soltanto per il gusto dell'arte giuridica puntualizzo alla cultura sovrana dominata da una ossessione per il profitto che la consumazione del reato di violenza privata è possibile anche attraverso il meccanismo della coazione relativa o vis compulsiva nel cui contesto dottrina e giurisprudenza ormai da tempo considerano violenza non soltanto l'impiego di energie fisiche sulle persone, sulle cose esercitata direttamente "vis corporis corpori data" ma anche qualsiasi altro mezzo idoneo a coartare la volontà del soggetto passivo". Lo afferma in una nota il presidente della commissione vigilanza del consiglio regionale della Calabria, Aurelio Chizzoniti. "Introducendo - aggiunge - il concetto di violenza impropria perpetrata attraverso il ricorso ad ogni altro mezzo adeguato a produrre l'effetto coartante, non foss'altro perché la norma tutela anche la libertà morale del soggetto passivo con riferimento sia al momento della formazione della volontà, che a quello dell'attuazione della stessa. In quest'ottica è sufficiente richiamare la conferenza stampa convocata dal duo Maroni-Sgarbi in data 20 agosto 2014 laddove il Prof. ha affermato: 'chi si oppone, al (trasferimento) é senza cervello e rompe i c…'; nonché 'se questi continuano denuncio la sovrintendente per danno alle opere d'arte attraverso un restauro non necessario'; l'indecente metafora utilizzata dal prof. Sgarbi e pubblicata dal Corriere della Sera in data 25 agosto secondo la quale 'i Bronzi ancorché delicati non potranno esserlo più della principessa sul pisello'. Bullismo culturale allo stato puro; ancora, le giaculatorie recitate dal Prof. Sgarbi anche ieri 3 settembre andante nel corso di una trasmissione radiofonica di respiro nazionale ove i colonizzatori di turno hanno dissertato - senza contradditorio - di Giunta Regionale e di n'drangheta, assumendo, altresì, overdosi di invidia sociale perché i Bronzi sono stati trovati nel mare della Calabria. Riproponendo - inoltre - un inimitabile Prof. Sgarbi che, spoglio dalla tentazione dell'orgoglio culturale-commerciale, aperto all'irruzione della grazia divina salvatrice (Bruno Zanardi) ha continuato tutt'altro che socraticamente a considerare i Bronzi quali mortadelle da imballare con spesse cinghie: 'Omnia vincit pecunia'". "Spero, quindi, che il super critico - prosegue Chizzoniti - trovi il tempo per querelarmi perché proverà 'sì come sa di sale lo pane altrui, é come e duro calle lo scendere 'l salir per l'altrui scale' in quanto le aule della Giustizia Penale non sono quelle del Ministero governato dal binomio Franceschini - Ceci. Entrambi romagnoli come Sgarbi. Mentre, in conclusione, sarebbe interessante capire perché all'Expo 15 non arriva la Gioconda che, guarda caso, da quarant'anni non si muove dal Louvre".

    Sgarbi formalizza querela. Vittorio Sgarbi, tramite il suo legale di fiducia, l'avvocato Giampaolo Cicconi, ha formalizzato presso la Procura della Repubblica di Milano la querela per diffamazione - aggravata dall'attribuzione di fatti determinati - nei confronti di Aurelio Chizzoniti, presidente della Commissione di Vigilanza e Controllo del Consiglio regionale della Calabria, che ha accusato il critico d'arte di "violenza privata nei confronti della dottoressa Simonetta Bonomi, responsabile della Soprintendenza dei Beni archeologici della Calabria, minacciando di deferirla all'Autorità giudiziaria per la reiterata e documentata opposizione avverso l'asfissiante richiesta di trasferimento dei Bronzi all'Expo 15 nonostante la scientificamente conclamata intransportabilità degli stessi". Lo rende noto l'ufficio stampa di Vittorio Sgarbi. "Non accetto - scrive Sgarbi nella denuncia - di essere incolpato dal Chizzoniti di un reato che - secondo lui - avrei commesso nei confronti di Simonetta Bonomi minacciandola, sempre secondo quanto riferisce - 'di deferirla all'Autorità Giudiziaria per la reiterata e documentata opposizione avverso l'asfissiante richiesta di trasferimento dei Bronzi all'Expo 2015 nonostante la scientificamente conclamata intransportabilità degli stessi'. Sono dichiarazioni false, calunniose e diffamatorie, oltre che lesive del mio onore e della mia reputazione".

    "I Bronzi di Riace, straordinarie opere d'arte, non devono lasciare Reggio Calabria". Lo afferma in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Federica Dieni. "Al di là dell'Expo, evento nei cui confronti, come Movimento 5 stelle, ci siamo sempre dimostrati - aggiunge - molto scettici dati i costi, la fondamentale inutilità e la scarsa trasparenza nella realizzazione delle opere ad esso collegate, la mia ferma contrarietà all'ipotesi che i Bronzi possano venire spostati da Reggio Calabria è motivata da serie preoccupazioni circa la conservazione di questi incredibili pezzi di arte e di storia. Basta informarsi un minimo per venire a conoscenza dei dubbi degli esperti e dei pericoli ravvisati dalle perizie effettuate negli anni scorsi, quando le statue dovevano essere spostate in Sardegna per il vertice del G8. Ed è sufficiente aprire i giornali per leggere gli appelli del personale specializzato affinchè non si vada a rischiare inutilmente un trasferimento, quando queste opere hanno svariati punti di fragilità e microfratture che rendono assai rischioso qualsiasi azzardo". "Basterebbe - prosegue Dieni - il principio di precauzione o il semplice buon senso per portare a considerare come non ipotizzabile l'utilizzo dei Bronzi come sfondo per allietare lo sguardo dei visitatori che vorranno recarsi a quella che, in ogni caso, resta una fiera. Ma c'è un'altra ragione che mi porta a rifiutare l'ipotesi che questo vero e proprio simbolo della Calabria venga impacchettato e portato in Lombardia. Questa è l'estrema faciloneria con cui si dispone di un patrimonio che dovrebbe essere il punto di forza della nostra Regione. Una bandiera che, seppur temporaneamente, viene espropriata per ragioni che nulla hanno a che fare col nostro territorio. Io credo che si tratti dell'ennesima mancanza di rispetto che i calabresi e specialmente i reggini debbano subire". "Il Museo della Magna Grecia - dice ancora la deputata M5S - riesce ad essere attraente, al momento, quasi esclusivamente per la presenza dei Bronzi di Riace. Ora, invece che aprire tutte le sale e renderlo un polo di attrazione per turismo e cultura, si vuole rimuoverne i pezzi più pregiati. Si tratta dell'ennesimo schiaffo al Sud." Conclude la Dieni: "Mi sembra evidente che la sfida dell'Expo di essere un'opportunità di rilancio per l'Italia intera - eventualità cui peraltro noi del Movimento 5 stelle non abbiamo mai creduto - sia già stata persa in partenza. Ora spero solo che i cittadini e gli esperti possano far mutare idea ad una compagine di governo interessata solo alla scenografia di uno spot e non certo all'arte, alla cultura o ad un vero rilancio del Mezzogiorno".

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