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    Cgil: A Roma la Calabria che vuole cambiare

     

     

    Cgil: A Roma la Calabria che vuole cambiare

    26 ott 14 "E' stata bella, colorata e carica di passione la partecipazione dei calabresi alla manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma. Oltre 130 pullman sono partiti da tutti i territori della regione, oltre a coloro che hanno deciso di partecipare con i mezzi propri". Lo scrive la Cgil Calabria in una nota. "Durante l'imponente corteo - prosegue la nota - tanti lavoratori che vivono fuori Calabria hanno cercato e raggiunto la delegazione calabrese proprio per testimoniare la loro presenza a fianco di una regione come la Calabria che più di altre ha ragioni per protestare contro il precariato e la disoccupazione. Per questo la segreteria regionale della Cgil, assieme alle segreterie delle Camere del Lavoro territoriali e alle segreterie regionali delle categorie, ringrazia tutte le delegate e i delegati, i rappresentanti sindacali aziendali, le lavoratrici e i lavoratori, i giovani e i pensionati che hanno scelto di partecipare così massicciamente alla manifestazione. La Calabria che vuole cambiare c'era tutta: dai precari che vogliono stabilità e futuro ai lavoratori a tempo indeterminato, dai migranti che lavorano sotto i caporali nei campi ai pescatori che vogliono avere la possibilità di vivere del proprio lavoro, dai pensionati costretti a sostenere intere famiglie ai giovani che invece il proprio futuro vogliono costruirselo da sé. C'era la Calabria del lavoro, della dignità e dell'uguaglianza. C'erano le donne che si battono contro la violenza 'ndranghetista e mafiosa, contro il caporalato e lo sfruttamento in agricoltura, per i diritti nel lavoro e la libertà e la loro autonomia. C'era la Calabria del cambiamento. Ed era lì a dire che il lavoro si costruisce con investimenti, che i diritti sono di tutti e vanno estesi, che gli slogan di Renzi non cambiano l'Italia, anzi la stanno peggiorando. Come Cgil ribadiamo che le nostre ragioni, quelle del lavoro, non le deleghiamo a nessuno e saranno difese come sempre è stato nella nostra storia. La manifestazione del 25 ha rappresentato dunque un vero e proprio spartiacque e misureremo, anche in Calabria, la coerenza della politica rispetto al valore che si da al lavoro ed alla sua funzione". "Anche in Calabria, dunque - conclude la nota - continuerà l'iniziativa e la mobilitazione, anche con scioperi e manifestazioni, per ottenere risposte certe e precise, a partire dalla legge di stabilità il cui impianto continua a colpire i redditi più bassi, il Mezzogiorno, i giovani ed il futuro. Continueremo nella lotta fino a quando il Governo ed il Presidente del Consiglio non cambieranno verso. Insomma, non è finita qui".

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