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    Tallini accusa Magno: "Candidatura Brutto usata per secondi fini"

     

     

    Tallini accusa Magno: "Candidatura Brutto usata per secondi fini"

    16 ott 14 "La nota dei consigliere Mario Magno, intrisa di rancore e infarcita di insulti, conferma che la candidatura a presidente di Tommaso Brutto è stata vissuta come 'cosa propria', nella speranza di poterla utilizzare a fini personali ed elettorali". Lo afferma l'assessore regionale di Forza Italia Domenico Tallini replicando a Magno. "Mgno, nella sua nota - aggiunge - dimostra solo rabbia per un'operazione finita male non per fantomatici agguati e tradimenti, ma solo per il modo pedestre e dilettantistico con cui è stata portata avanti. Ma gli improperi del Magno, che sicuramente mi guadagneranno la stima di molti lametini, mi consentono innanzitutto di operare un distinguo tra lui, vero 'nomade' della politica locale, e l'on. Pino Galati a cui non posso non riconoscere qualità di dirigente di dimensione nazionale. Il fatto di avere avuto una visione diversa in questa vicenda delle provinciali non mi impedisce di affermare che Galati è un leader autentico, capace di fare delle battaglie a viso aperto e di non sottrarsi al confronto. Mi auguro sinceramente che il dibattito aspro di queste ore non comprometta un rapporto personale, fatto di stima sincera, a cui tengo molto". "Molto diverso - prosegue Tallini - è il mio giudizio sul consigliere Magno che ha sempre vissuto di luce riflessa, raccogliendo sempre molto di più dei suoi reali meriti politici. Ha anche goduto, in passato, della mia 'benevolenza'. E' stato eletto per un soffio nel 2010 grazie ai voti di Pino Galati che, per la verità, in modo molto corretto mi aveva chiesto di poter dirottare su Magno gran parte del suo consenso. Se il 're delle preferenze' fosse stato un po' più egoista, Magno non sarebbe mai e poi mai approdato in Consiglio regionale. E anche di recente, quando si è trattato di nominarlo vicecoordinatore provinciale, ho condiviso la scelta fatta dallo stesso Galati. La riconoscenza è merce rara e Magno non fa eccezione se è vero che in molte occasioni la sua 'lealtà' verso Pino Galati ha vacillato, ora a favore di Pino Gentile ora a favore di Peppe Scopelliti. Che ora lui venga a fare la lezione di moralità al sottoscritto, pur di raggranellare qualche voto a Catanzaro, è veramente patetico. Semmai, con i suoi insulti, mi sta facendo guadagnare la simpatia di tanti elettori di Forza Italia della città di Lamezia, che credo comincino ad essere stufi della sua boriosità. Nella sua nota, nella smania di attaccarmi, Magno dice una grande falsità, vale a dire che io mi sarei disimpegnato nella campagna elettorale sulla lista del centrodestra, vanificando la conquista del sesto seggio. Ma se il mio candidato, Montuoro, è risultato il più votato in assoluto! Si faccia qualche conto, Magno, e capirà che senza i voti di Montuoro la lista avrebbe addirittura perso un seggio". "Se Mastroianni - conclude - non è entrato in Consiglio provinciale lo deve probabilmente al mercanteggiamento che c'è stato e che ha favorito un altro lametino, De Biase, che pare sia gradito molto al Magno. E allora la smetta Magno di fare polemiche inutili, si concentri sulla campagna elettorale e cerchi di trovare qualche voto suo, anziché sperare sempre nel soccorso azzurro di Pino Galati"

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