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    Stasi: Fermi fondi per dissesto idrogeologico

     

     

    Stasi: Fermi fondi per dissesto idrogeologico

    15 ott 14 "Se c'è adeguata attenzione da parte del Governo Renzi al dissesto idrogeologico per aree del Paese in cui ci sono stati problemi, come è accaduto drammaticamente in Liguria e in Toscana, mi auguro che lo stesso trattamento venga riservato a regioni dove il problema non c'è stato, ma si potrebbe verificare, come la Calabria". Antonella Stasi presidente facente funzioni della Regione, non nasconde la sua preoccupazione per i recenti disastri idrogeologici. "Ormai controllo regolarmente il meteo - confida - anche se la struttura di allerta regionale ha dato prove di efficienza". Eppure la situazione, che vede la Calabria, commissariata nello specifico settore, con delega affidata ad un commissario di nomina governativa - prima c'era Domenico Percolla cui è recentemente subentrato Maurizio Croce - non la rende certo tranquilla. C'è attenzione dunque? "Il nostro è un territorio molto fragile che aveva ed ha bisogno di interventi importanti. Nel novembre 2010 Regione e Ministero dell'Ambiente hanno sottoscritto un accordo di programma per la realizzazione di 185 interventi, mai attuati, di mitigazione del dissesto idrogeologico per un totale 220 milioni di euro". E da allora cosa è accaduto? "Come Regione, siamo stati completamente tenuti da parte rispetto agli interventi che bisognava fare. Oggi noi ci troviamo con 185 interventi iscritti come urgenti e un monitoraggio che ci dice che gli interventi fatti sono davvero pochissimi: cinque cantieri e una spesa pari a poco più di 7 milioni di euro, di cui 2,3 milioni per investimenti diretti. Da aggiungere che ai 185 interventi urgenti oggi, in realtà, se ne sono aggiunti probabilmente altri 185 che sono ancora più urgenti". Avete chiara la situazione di rischio che corre la Calabria? "C'è una mappatura fatta dal Dipartimento Lavori pubblici della Regione delle aree a rischio tra le quali fiume Crati, fiumare Reggio e Vibo, fiume Budello, area Crotone e torrenti Vibo Marina. Va detto che 220 milioni sono pochissimi rispetto agli interventi complessivi da fare. Ma, la cosa paradossale, è che, malgrado ciò, le risorse non sono ancora state spese. Anzi, 31 milioni, fuori dal Patto di stabilità, quindi utilizzabili subito, sono fermi, depositati in Banca d'Italia". Adesso, quale interlocuzione è stata avviata con il nuovo commissario? "Diciamo subito che il nuovo commissario si è immediatamente calato nella parte e si è messo a lavorare. Ha una certa esperienza e dà una certa fiducia. Non è calabrese e, quindi, ha bisogno di un po' di tempo per entrare nel ruolo. Il dipartimento regionale lo sta affiancando e noi ci auguriamo che, così come ha fatto in queste settimane, prosegua velocemente. Il dramma è che la delibera Cipe sulle risorse utilizzabili stabilisce che gli interventi non realizzati entro il 31 dicembre 2014 dovranno essere rifinanziati. Quindi, se manca l'intenzione da parte del Governo centrale di mantenere gli impegni finanziari, per noi, oltre al danno, potrebbe profilarsi la beffa". Cosa chiedete, dunque, al Governo? "Deve impegnarsi a non fare perdere le risorse che non sono state spese fino ad oggi e a rifinanziarle. Quando il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi dice che dovranno essere individuate risorse per il dissesto idrogeologico, la Calabria ci deve essere. E non può essere esclusa solo perché i 220 milioni non sono stati spesi, non certo per colpa nostra. Anzi, la nostra regione ha bisogno di molti più interventi. Se il ministro Lupi dice che Liguria e Calabria saranno attenzionate, il Governo dimostra di conoscere bene la situazione della nostra regione. Ci chiediamo però, malgrado questo, come mai non si sia intervenuto prima per superare lo stallo". Già lo scorso anno con le piogge torrenziali di novembre si sono avute avvisaglie di pericolo? "Certo. Ci sono diverse lettere inviate dal presidente Scopelliti per sollecitare il Governo ad intervenire sul commissario Percolla o per chiederne la sostituzione". C'è stata incomunicabilità con Percolla? "In sostanza l'ufficio è stato inoperativo. Ed è costato 2,5 milioni solo di consulenze. Il Governo non è proprio riuscito ad intervenire. Il Ministero dell'Ambiente anche aveva preso atto dell'inefficienza del commissario, proponendone la revoca. Purtroppo, però, il decreto del presidente Monti dell'aprile 2013 non è diventato mai esecutivo per i rilievi della Corte dei conti. E poi il Governo Letta, non riformulando il decreto, ha consentito al commissario di arrivare alla scadenza naturale". Come mai in Calabria presidente di Regione e commissario non coincidono come, invece, avviene in Liguria? "In Calabria il presidente della Regione non è mai stato nominato commissario a differenza di quanto accaduto per la sanità. Scopelliti aveva chiesto il subentro senza riuscire ad ottenerlo".

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