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    Udc Calabria alle regionali con Oliverio "Bene proposta programmatica"

     

     

    Udc Calabria alle regionali con Oliverio "Bene proposta programmatica"

    14 ott 14 "La proposta programmatica che ha visto Mario Oliverio vincere le primarie del centrosinistra il 5 ottobre scorso per la presidenza della Regione Calabria e le intenzioni politiche dallo stesso più volte rese pubbliche, risultano, a nostro avviso, apprezzabili". E' quanto scritto in un documento approvato del Comitato dell'Udc della Calabria in vista delle elezioni regionali. "Specie laddove - prosegue l'Udc - si segnala l'importanza di ampliare la partecipazione delle forze politiche riformiste e moderate che non rinunciano a rinnovare nel solco della tradizione, né a modernizzare la Regione tralasciando quanto di positivo è stato fatto finora. Si tratterà di capire quali potrebbero essere i punti di contatto su cui costruire un'alleanza che sia produttiva per la Calabria". "Sull'altro fronte - afferma ancora l'Udc della Calabria nel documento - pur apprezzando la capacità amministrativa e realizzativa di cui ha dato ampia prova Wanda Ferro da presidente della Provincia di Catanzaro, esprimiamo rammarico per l'accelerazione, a noi non partecipata, che è stata impressa per individuare il candidato alla Presidenza della Regione". L'Udc calabrese è disponibile al "confronto senza riserve né pregiudizi e, attraverso i propri dirigenti regionali e nazionali, si adopererà per verificare ogni ipotesi di lavoro che possa consentirci di addivenire ad una formulazione di governo della Regione che abbia i tratti in più occasioni da noi segnalati. A tal proposito, anche in ossequio alla tradizione politica del partito in Calabria in questi ultimi lustri, il Comitato regionale ed il Gruppo consiliare del partito rivendicano la possibilità di formare, nelle varie circoscrizioni, autonome liste con il simbolo dell'Udc, candidando, al loro interno, tutti gli uomini migliori, ognuno dei quali ha una storia di correttezza e linearità amministrativa che a nessuno è consentito mettere in discussione. In tal senso, avvicinandosi molto velocemente il termine per la presentazione delle liste alle prossime elezioni regionali, il Partito calabrese comunica di attendere a brevissimo, e comunque entro metà di questa settimana, dal Partito nazionale, indicazioni in merito alla linea politica da tenere". L'Udc calabrese, anzitutto, pone al centro della propria riflessione le "questioni - prosegue il documento dell'Udc della Calabria - che interessano direttamente i calabresi, le emergenze sociali come, per fare degli esempi emblematici, il precariato, che in Calabria ha toccato livelli intollerabili ed a cui occorre dare risposte nell'immediatezza, l' efficienza e la qualità della sanità, l'utilizzo pieno e produttivo dei fondi comunitari con cui costruire occasioni di lavoro e colmare il deficit infrastrutturale che penalizza la nostra regione. Per l'Udc calabrese, in sostanza, l'elaborazione programmatica che deve informare il prossimo governo della Regione, è prioritaria ad ogni altra questione, poiché la gravità della crisi e le urgenze a cui dare risposte non consentono di sovrapporre il tema delle alleanze e tantomeno quello degli organigrammi di governo agli impegni che si intendono dispiegare nell'interesse generale". "D'altronde, lo stesso accordo dall'Udc - prosegue - siglato con Giuseppe Scopelliti e che ci ha visti protagonisti, attraverso una serie di innovazioni legislative ed amministrative nel corso di questi ultimi anni, è nato, nel 2010, esattamente sulla base di una riflessione che anteponeva gli interessi della Calabria a quelli dei singoli partiti. Con lealtà e senso delle istituzioni, l'Udc ha, quindi, cooperato con la Presidenza della Regione, finalizzando ogni suo sforzo per modernizzare una Regione pesante, gravemente condizionata da una burocrazia spesso ostile, e non idonea ad affrontare le sfide del presente. Avendo avuto sempre di mira l'esigenza della governabilità della Regione, mai scissa dall'efficienza, con lo stesso proponimento l'Udc intende misurarsi con le altre forze politiche per far fare significativi passi avanti alla Calabria. In un frangente in cui il Mezzogiorno paga prezzi pesantissimi e le sue aree più svantaggiate rischiano l'emarginazione dentro un contesto geopolitico internazionale che privilegia i tagli lineari alla crescita, ad avviso dell'Udc occorre la massima unitarietà delle forze politiche che con noi condividono radici storiche improntate al buon riformismo ed ai valori costituzionali". Il coordinamento regionale dell'Udc evidenzia inoltre che "la demagogia imperversante, a volte intrisa di un giustizialismo urlato quanto populistico, che intende fare della distruzione della politica l'unica ragione del proprio impegno, non soltanto arreca danni all'impianto costituzionale, ma non è in grado di proporre né idee per migliorare l'azione politica né, come abbiamo verificato sul campo, idee per far capire al Paese che se non cresce il Mezzogiorno l'Italia difficilmente uscirà dalla crisi. La Calabria, nonostante gli sforzi compiuti, rimane tuttora, a causa di ritardi decennali e disattenzioni profonde da parte dello Stato e dell'Europa, un "caso" a sé su cui le forze politiche, riformiste e moderate, debbono fare una riflessione accurata il cui sbocco non può che assicurare alla Regione una guida responsabile e consapevole sia delle difficoltà che abbiamo di fronte sia dell'urgenza di costruire un blocco politico e sociale calabrese che abbia la forza di farsi ascoltare sui tavoli romani ed europei. L'Udc, in questo senso, soprattutto dopo le dimissioni del Presidente Scopelliti, ha messo in atto, a volte attirandosi le attenzioni populistiche più sgradevoli, uno sforzo politico di mediazione, proprio per assicurare la governabilità della Regione e non lasciare allo sbando l'intera Calabria in una fase difficilissima per il Paese. Oggi, dunque, proprio in ragione della specificità del "caso" Calabria, l'Udc regionale chiede al suo segretario nazionale on. Lorenzo Cesa, l'opportunità di sondare umori e intenzioni delle altre forze politiche calabresi, consapevoli che non si tratti soltanto di salvaguardare le peculiarità del territorio e la sua identità specifica, ma soprattutto di pervenire alla concertazione di risposte di governo che siano le più congeniale per affrontare le emergenze calabresi". L'Udc darà vita ad un gruppo di lavoro interno per la "stesura di un programma di governo che, avvalendosi delle positività dell'intera storia del regionalismo calabrese, delle cui insufficienze abbiamo piena contezza, punti a riformare la Regione. Perché soltanto una Regione nuova e moderna potrà ostacolare il neocentralismo che negli ultimi tempi ha avuto la meglio col rischio di ridurre la voce dei territori, riducendo di conseguenza gli spazi di democrazia, e di modificare la Costituzione violando sia lo spirito che la forma con cui essa è stata concepita ed elaborata dai padri costituenti".

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