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    Vitalizio ai consiglieri regionali oltre i 65 anni

     

     

    Vitalizio ai consiglieri regionali oltre i 65 anni

    10 ott 14 Arrivano novità sul fronte dei vitalizi maturati dai consiglieri regionali: con un ordine del giorno approvato oggi all'unanimità dall'Assemblea dei Consigli regionali è stato deciso che l'assegno vitalizio compete ai consiglieri cessati dal mandato che abbiano compiuto sessantacinque anni di età e che abbiano corrisposto il contributo per un periodo di almeno cinque anni di mandato svolto nel Consiglio regionale. E' stata inoltre decisa una riduzione temporanea dei vitalizi per il triennio 2015-2017. L'ordine del giorno approvato oggi, prevede, per quanto riguarda il diritto all'assegno vitalizio, che "A decorrere dall'entrata in vigore della legge regionale, l'assegno vitalizio compete ai consiglieri cessati dal mandato che abbiano compiuto sessantacinque anni di età e che abbiano corrisposto il contributo per un periodo di almeno cinque anni di mandato svolto nel Consiglio regionale". "La corresponsione dell'assegno vitalizio - si legge nel documento approvato dai Consigli regionali - può essere anticipata, su richiesta del Consigliere e dopo la cessazione del mandato, in analogia a quanto previsto dai regolamenti parlamentari vigenti". Ovvero la corresponsione del vitalizio può essere anticipata fino ai 60 anni di età nel caso in cui il consigliere sia stato eletto per più legislature. "L'entrata in vigore della norma incide indistintamente sulle diverse posizioni di chi ancora non percepisce il vitalizio, risultando applicabile anche per chi è cessato dalla carica sotto la vigenza della pregressa legge regionale che prevedeva requisiti anagrafici più favorevoli, ma non ha ancora maturato il diritto alla corresponsione e erogazione; o nelle ipotesi di sospensione della corresponsione dell'assegno vitalizio". Per quanto riguarda invece la riduzione temporanea dei vitalizi, per il triennio 2015-2017, l'ordine del giorno spiega che "tenuto conto della necessità di rivedere l'entità del diritto secondo criteri di temporaneità, ragionevolezza e proporzionalità rispetto alle finalità di contenimento della spesa pubblica ed alle esigenze di bilancio", si adottano queste misure: -6% di riduzione dell'importo lordo fino a euro 1.500,00; -9% di riduzione per l'importo lordo superiore a euro 1.501,00 e fino a euro 3.500,00; -12% di riduzione per l'importo eccedente euro 3.501,00 a 6.000,00; -15% oltre 6.000,00. "È facoltà per coloro che hanno un reddito complessivo annuo inferiore o pari a 18.000 euro - prosegue l'ordine del giorno approvato - di richiederne l'esenzione, dietro presentazione di documentazione. Queste aliquote sono maggiorate del 40% qualora il beneficiario sia titolare di altro vitalizio erogato dal Parlamento Italiano e/o Parlamento Europeo". Quanto alla previsione di un tetto al cumulo dei vitalizio "verranno avviate iniziative di confronto con i membri del Parlamento della Repubblica al fine di addivenire ad una soluzione condivisa. Le Regioni possono prevedere nelle rispettive leggi regionali la ridefinizione delle aliquote in virtù delle diverse situazioni anagrafiche di percezione dell'assegno vitalizio; in conformità comunque alle decisioni già adottate".

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