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    Botta e risposta Regione-Fondazione Campanella: no a licenziamenti

     

     

    Botta e risposta Regione-Fondazione Campanella: no a licenziamenti

    06 ott 14 E' in corso la riunione della Giunta regionale a palazzo Alemanni, presieduta dalla Presidente facente funzioni Antonella Stasi con l'assistenza del dirigente generale Francesco Zoccali. L'esecutivo - si legge in una nota dell'ufficio stampa - ha deliberato il primo provvedimento della giornata in favore della Fondazione Campanella. La Giunta ha ribadito la volontà di perfezionare la transazione elaborata dall'Avvocatura regionale, per un ammontare di 29 milioni di euro, a fronte della rinuncia della stessa Fondazione all'azione promossa. L'esecutivo ha invitato, per tramite il Dipartimento salute, il Commissario ad acta, a perfezionare la transazione nella disponibilità della Regione dei fondi rinvenienti dalla fiscalità. La Giunta si è inoltre impegnata ad attribuire assoluta priorità alla copertura dei costi della transazione con fondi prossimi disponibili. Il personale della Campanella verrà utilizzato, attraverso Calabria Etica, ente in house della Regione, nell'erogazione di servizi socio-sanitari-assistenziali nelle aziende del Servizio Sanitario Regionale, ovvero all'interno dell'Azienda ospedaliera Mater Domini di Catanzaro per la durata del progetto già previsto. L'esecutivo ha diffidato Mario Martina, direttore generale Fondazione Tommaso Campanella, a non dare esecutività ai licenziamenti pena la richiesta di dimissioni dello stesso. La riunione di Giunta sta proseguendo regolarmente a palazzo Alemanni.

    DG: non decido io licenziamenti. "In merito alla diffida da parte della Giunta regionale a non dare esecutività ai licenziamenti, pena la richiesta di dimissioni, sono doverose alcune precisazioni". Lo afferma, in una nota, il direttore generale della Fondazione Tommaso Campanella, Mario Martina. "Nella mia lunga esperienza di dipendente della Regione - sostiene Martina - non ho mai replicato pubblicamente a decisioni del Consiglio, della Giunta, di Assessore o di singoli consiglieri regionali anche quando era necessario. Me lo hanno imposto la mia etica di pubblico dipendente e la profonda deferenza che ho verso le istituzioni pubbliche che vanno sempre rispettate, indipendentemente da chi di volta in volta le rappresenta. La diffida mi è stata comunicata nel corso dell'incontro odierno con la Giunta regionale, unitamente al presidente della Fondazione. Tale diffida, per quanto mi riguarda, sarebbe rimasta riservata se non fosse stata resa pubblica dal comunicato ufficiale sul sito istituzionale". "Non sono io a dover decidere - prosegue Martina - se procedere o meno al licenziamento del personale in esubero della Fondazione. Tale decisione, comunque, finora, è stata da me condivisa perché diretta a tutelare l'interesse pubblico. Ogni mese di rinvio dei licenziamenti ha un costo di circa 700 mila euro che qualcuno dovrà pagare. Che sia la Giunta regionale, assumendosi le connesse responsabilità, a garantire l'onere dei maggiori costi. In una azienda privata una cattiva gestione da parte degli amministratori comporta una loro grave responsabilità prevista dal Codice civile; in una azienda privata, costituita da enti pubblici, una cattiva gestione comporta responsabilità per danno erariale. Non mi si può imporre di fare scelte che non mi competono pena la richiesta di dimissioni; dimissioni che non ho alcuna intenzione di presentare. Se il presidente della Giunta regionale ritiene che abbia violato o stia violando leggi della Repubblica o che la mia condotta sia affetta da negligenza, imperizia o imprudenza, può rimuovermi con motivato provvedimento. Certamente dovrebbe rimuovermi se mettessi in atto provvedimenti idonei a depauperare il patrimonio aziendale, danneggiare i creditori e determinare un danno erariale".

    Cisl: c'è confusione. "A fronte dell'ultimo incontro del 28 agosto, con il presidente facente funzioni, Antonella Stasi , durante il quale erano stati assunti impegni istituzionali per il mantenimento e la valorizzazione del Centro oncologico si apre, per parte datoriale, la procedura di mobilità per i lavoratori dipendenti della struttura oncologica in costanza, tra l'altro, di scelte istituzionali decisive, infatti il Consiglio regionale della Calabria ha da poco approvato una legge che indica la Fondazione 'Tommaso Campanella' come Irccs di rifermento regionale per la cura e ricerca di malattie oncologiche". E' quanto affermano, in una nota congiunta, la segretaria regionale della Cisl, Rosy Perrone e il segretario generale della Fp-Cisl, Antonio Bevacqua. "Appare chiara - proseguono Perrone e Bevacqua - la confusione che regna nella istituzione regionale riguardo Fondazione Campanella. Non avendo ad oggi ricevuto alcuna risposta alla richiesta di convocazione urgente formulata dalla Cisl Calabria alla presidente facente funzioni Stasi e dichiarando con forza che il centro oncologico deve, non solo essere mantenuto in Calabria, ma deve rappresentare per il futuro un riferimento certo per i cittadini, questa organizzazione sindacale chiede che venga al più presto fatta chiarezza rispetto il destino della struttura ed i dipendenti della stessa". "Si chiede quindi alla presidente facente Stasi, al Commissario ad acta della sanità per la Calabria Pezzi ed al Consiglio regionale - concludono Perrone e Bevacqua - di concordare un percorso oggettivo rispetto il quale aprire un confronto con le parti sociali, affinché questo delicatissimo settore possa avere la dignità che gli spetta al servizio dei malati oncologici".

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