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    Porcino: Situazione difficile aeroporto Reggio, salvare Sogas

     

     

    Porcino: Situazione difficile aeroporto Reggio, salvare Sogas

    02 ott 14 Il Presidente della Società di Gestione, Carlo Alberto Porcino, conferma il difficile quadro in cui versa lo scalo reggino. Entro 12 giorni al massimo l'assemblea dei Soci dovrà pronunciarsi sulla prosecuzione delle attività o sulla obbligatoria attuazione delle gravi disposizioni sancite dal codice civile e previste in questi casi, se non arriveranno nuove risorse per assicurarne il funzionamento. "Se la società - afferma - dovesse malauguratamente finire nelle maglie civilistiche che impongono la sua messa in liquidazione, allora il Tito Minniti chiuderà nel più breve tempo possibile, in meno di un mese cesseranno tutte le attività". Direttamente e indirettamente l'aeroporto coinvolge circa 300 lavoratori. La chiusura sarebbe pressoché irreversibile, con la perdita anche dei presidi delle forze dell'ordine. "Riaprire - spiega Porcino - sarebbe un processo lungo e costoso. Si butterebbe via l'iter ormai al traguardo per il rilascio della concessione trentennale, che ha richiesto 3 anni di tempo per giungere ormai quasi in dirittura d'arrivo". Intanto il Presidente Porcino, non può che esprimere tutto il suo rammarico: "siamo ad un passo dalla svolta, servirebbe una presa di coscienza e soprattutto una maggiore dose di senso di responsabilità da parte di tutti. Da tempo stiamo ragionando con gli enti soci che, nello scorso mese di luglio, hanno assunto il compito di ripianare le perdite nonché di garantire le provviste necessarie per mettere al riparo il finanziamento e la ripresa dei lavori per la nuova aerostazione passeggeri. Dal canto loro ci viene chiesto come management di ridurre sensibilmente il costo del personale, cosa che stiamo provando a fare. Lo scorso 8 settembre abbiamo condiviso questo percorso anche con Enac, nella persona del suo Direttore Generale, Alessio Quaranta. Appunto in tale direzione, stiamo continuamente cercando il dialogo con le organizzazioni sindacali, che a dire il vero, purtroppo, continuano a proporre tutta una serie di richieste di rinvio, rimandando ogni decisione di volta in volta al nostro prossimo incontro. Con le organizzazioni sindacali riteniamo sia fondamentale, arrivati a questo punto, riuscire ad andare oltre la conciliazione ed avere finalmente come prospettiva la produttività". "E per fare questo occorre - prosegue - stilare e condividere una piattaforma di azioni che dia concretamente avvio a questo tipo di rivoluzione silenziosa ma ancora possibile per salvare la Sogas Spa e, quindi, l'Aeroporto reggino. Una rivoluzione che passa attraverso strumenti precisi come l'individuazione delle misure idonee e dei migliori ammortizzatori sociali per accompagnare in esodo il personale che ha già maturato tutti i requisiti pensionistici. Ed ancora: la condivisione di un progetto di formazione e riqualificazione di quelle unità, altrimenti, oggi individuabili come personale in esubero poiché attualmente collocate in modo improduttivo. Ed in più: la definizione in tempi brevi di un contratto integrativo di secondo livello che riduca e trasformi le indennità ad personam oggi erogate a molti apicali in indennità di funzione e di risultato. Con i sindacati vorremmo riuscire in un dialogo più sereno, per andare oltre gli steccati ideologici ed i preconcetti". Porcino evidenzia inoltre che "sul punto chiederemo anche un parere ad Assaeroporti per mutuare eventuali buone prassi già applicate altrove. È tempo di superare i paradossi e gli eccessi del passato: serve un bagno di umiltà soprattutto da parte di chi ha avuto di più in questi anni in azienda essendo dalla stessa maggiormente beneficiato. Tutti dirigenti e soggetti responsabili ai quali oggi viene richiesto un sacrificio per il bene di tutti nella loro piena consapevolezza che oggi occorre per salvare la Sogas dare un segnale di maturità e di rottura con il passato. In altre parole serve accettare l'idea di una razionale e ragionata riduzione dei super-stipendi degli apicali, oggi non più altrimenti sostenibili o giustificabili in Sogas. Attuando questi provvedimenti arriveremmo in tempi brevi anche alla concessione totale. Solo allora sarà possibile pensare ad una seria privatizzazione di almeno il 51% della proprietà quale soluzione duratura e definitiva per la salvezza di Sogas". "I miracoli - conclude Porcino - possono sempre accadere, ma non ne vedo all'orizzonte. La crescita passeggeri per il Tito Miniti è certa ed ancora possibile, Catania e Lamezia vanno verso la saturazione. L'aeroporto di Reggio Calabria tra cinque anni è destinato a essere necessario. Buttare via lo scalo oggi, dal punto di vista del territorio, è uno sbaglio gigantesco".

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