Cgil: Renzi non ha mantenuto impegni su ammortizzatori, il 28 in piazza

25 nov 14 "Il sottosegretario Delrio e il premier Renzi non hanno mantenuto, per l'ennesima volta, i lori impegni e ci riferiamo, ad oggi, all'incontro avvenuto il 12 novembre scorso: non c'è alcuna notizia sul finanziamento degli ammortizzatori sociali per i percettori calabresi e non vi è alcuna notizia in merito al pagamento degli ammortizzatori per i lavoratori percettori di mobilità". E' quanto scrivono in una nota le segreterie della Cgil e della Nidil della Calabria in merito alla questione degli ammortizzatori sociali in Calabria. "La Calabria - proseguono - non è solo una passerella elettorale. Dal sottosegretario Delrio e dal primo ministro Renzi ci saremmo aspettati un'attenzione maggiore e un comportamento diverso e, invece, ancora una volta il nulla. Proprio perché vorremmo che si passasse dagli slogan ai fatti, venerdì 28 novembre, in concomitanza della visita di Renzi a Reggio Calabria, i lavoratori e le lavoratrici scenderanno in piazza per protestare, esprimere le proprie rivendicazioni e chiedere risposte concrete ai bisogni reali della Calabria e dei suoi lavoratori".

"La Cisl Calabria chiede il rispetto degli impegni assunti dal Governo sugli ammortizzatori sociali in deroga". Lo sostengono, in una dichiarazione congiunta, il segretario generale della Cisl della Calabria, Paolo Tramonti, ed il segretario regionale Giuseppe Lavia. "Va data immediata esecutività - aggiungono - al pagamento delle indennità 2013 residue per tutti i percettori di ammortizzatori in deroga, disponendo il trasferimento delle risorse necessarie. Così come si dovrà procedere alla convocazione del Tavolo interministeriale annunciato nell'incontro del 12 novembre, per definire le modalità di erogazione degli ammortizzatori in deroga annualità 2014 e soprattutto avviare, d'intesa con la Regione Calabria, una nuova stagione di politiche attive, all'interno di un Piano Straordinario per il Lavoro e la crescita, capace di consentire la riqualificazione e il reinserimento delle migliaia di lavoratori espulsi dal circuito produttivo in questi anni". "La drammaticità della situazione economica e sociale nella quale vive la Calabria - concludono Tramonti e Lavia - impone risposte certe evitando il ripetersi delle tensioni sociali che da più tempo stanno scuotendo la nostra regione".