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    Elezioni Regionali, dichiarazioni dei candidati e commenti

     

     

    Elezioni Regionali, dichiarazioni dei candidati e commenti

    17 nov 14 Si consuma anche in Calabria un aspro scontro tra il Nuovo Centrodestra, che appoggia la candidatura a presidente di Nico D'Ascola, e Forza Italia in vista delle elezioni regionali di domenica prossima. Il tema del contendere è l'attribuzione del seggio in Consiglio regionale al candidato presidente che arriverà secondo. Sul fronte opposto, intanto, il candidato presidente del centrosinistra, Mario Oliverio, prosegue la sua campagna elettorale "passo dopo passo" verso la data del voto. A dar fuoco alle polveri nello scontro nell'area del centrodestra è il senatore del Nuovo centrodestra Giovanni Bilardi, secondo il quale "il candidato a Presidente della coalizione che arriverà secondo non entrerà in Consiglio regionale". A stretto giro di comunicato stampa gli risponde Wanda Ferro, candidata a presidente sostenuta da Forza Italia e Fratelli d'Italia. "Il problema posto da Bilardi - afferma la Ferro - riguarda Mario Oliverio che uscirà sconfitto. L'Ncd calabrese sembra non avere altro obiettivo che attaccare nella mia direzione. Tra l'altro Bilardi lo fa citando norme sbagliate". L'attribuzione dei seggi non è il solo tema al centro delle polemiche. Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nelle settimane scorse al centro di polemiche per lo sblocco del turn over nella sanità, replica a quanti hanno ritenuto il provvedimento una mossa elettorale. "L'ignoranza - afferma - regna padrona. Per sbloccare il turn over c'è stato un lungo processo durato praticamente un anno". Ma non è tutto. Il capogruppo al senato del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi, ed il coordinatore dello stesso partito, Gaetano Quagliariello, bocciano la scelta del partito di Berlusconi di separare le strade con gli alfaniani. Forza Italia ha "voluto questa divisione - ha detto Sacconi - e ha voluto rinunciare a vincere". Sul fronte opposto, invece, prosegue la galoppata di Mario Oliverio verso il 23 novembre. Il candidato del centrosinistra ha presentato la sua proposta di rilancio del porto e dell'area di Gioia Tauro. A sostenere Oliverio è giunto a Reggio Calabria il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, il quale ha ricordato come il Governo abbia "la massima attenzione per la Calabria". A Vibo Valentia è arrivato pure Francesco Rutelli che sostiene alle regionali la coalizione di centrosinistra con un "nuovo laboratorio politico" che vede l'aggregazione di Api, Repubblicani e 'I Moderati' perchè non "tutto - ha detto - può stare nel Pd". Il candidato del Movimento 5 Stelle, Cono Cantelmi, in un video-spot, lancia l'istituzione del reddito di cittadinanza per tutti i calabresi disoccupati. "Prenderemo i soldi - spiega - nel Bilancio regionale: abbiamo individuato 350 milioni di euro che serviranno come copertura per il primo anno".

    Il rebus primarie, il nodo alleanze, l'incompatibilità tra Ncd e Lega, il rapporto con il governo, l'ipotesi di voto anticipato e la spada di Damocle della ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Tante variabili, complesse, che il centrodestra ha davanti a sé e che in un modo o nell'altro dovrà sciogliere se, come pare, intende intraprendere un nuovo cammino comune per sfidare il Pd di Matteo Renzi. I sondaggi favorevoli alla rinascita di una "santa alleanza" di centrodestra, che possa essere realmente alternativa allo strapotere dem, hanno dato nuovo entusiasmo a Forza Italia, Ncd, Udc, Lega e Fdi che, però, si trovano a fare i conti con le difficoltà a stringere accordi in vista delle regionali. In Emilia-Romagna, tanto per cominciare, Fi e Fdi appoggiano il candidato della Lega, Alan Fabbri; mentre Ncd e Udc si presentano insieme. Schema simile in Calabria, dove la Lega non c'è, ma Fi-Fdi corrono con Wanda Ferro contro Nino D'Ascola di Ncd-Udc. La "prova del nove" del nuovo corso unitario del centrodestra potrebbe essere rappresentata dalla scelta del candidato per le regionali in Campania nel 2015. Ncd è divisa al suo interno: il partito di Alfano non intende rimanere anche stavolta nella "terra di nessuno", ovvero senza alleanze. Una parte di Ncd spinge per trovare un'intesa con Forza Italia: tra i più convinti c'è Nunzia De Girolamo, che però deve vincere la doppia resistenza di chi nel Ncd (come Cicchitto) non vede di buon occhio il "ritorno nella casa del padre" e di coloro che in Forza Italia non vogliono alleanze locali con gli alfaniani perché "appoggiano il Pd a livello nazionale". L'esito è tutt'altro che scontato e sarà la cartina al tornasole dei nuovi equilibri di centrodestra. Ma la variabile più difficile da sciogliere resta quella della Lega. Matteo Salvini continua a chiudere ad un'alleanza con Ncd: "L'alternativa a Renzi - spiega il segretario lumbard - non si fa con chi è al governo con Renzi". Il capogruppo Ncd Maurizio Sacconi, invece, boccia il feeling tra Forza Italia e Lega: "La subalternità di Fi rispetto alla crescente iniziativa di Salvini la allontana dalle speranze degli elettori del Mezzogiorno. Non si può aderire al popolarismo europeo e contemporaneamente apprezzare l'iniziativa politica di Salvini che è peggiore di quella di Marie Le Pen". Il pallino resta nella mani di Forza Italia. Il Mattinale, la nota dello staff dei gruppi Fi alla Camera, spinge per la "riconciliazione nazionale"."Solo insieme, tutto il centrodestra può costruire l'alternativa reale al Partito unico ma fragile di Matteo Renzi. Lo diciamo da mesi. Si deve lavorare in questa direzione". D'altronde, anche in Fi le sensibilità sono diverse. In molti storcono il naso di fronte all'arrembante protagonismo di Salvini: la sua Opa ostile sul centrodestra non piace. C'è chi, apertamente, confida nella rinata leadership di Berlusconi auspicando che la Corte Europea gli riconsegni l'agibilità politica. Ma, anche nel Carroccio c'è chi vuole frenare Salvini: il sindaco di Verona Flavio Tosi, che si dice pronto a partecipare alle eventuali primarie di centrodestra, sfida proprio Salvini confidando sui voti di chi in Fi vuole "azzoppare" il leader leghista.

    "Dalla mattina del 24 novembre il presidente Oliverio e i consiglieri regionali di maggioranza dovranno mettere immediatamente mano alle tante emergenze lasciateci in eredità dal centrodestra di Scopelliti. Fra queste è sicuramente prioritaria quella dei rifiuti. È uno schiaffo alla civiltà continuare a vedere interi paesi ostaggio dei cumuli di spazzatura". È quanto afferma in una nota Giuseppe Aieta, candidato al consiglio regionale con il Partito democratico. "Di questa materia - prosegue Aieta - mi sono occupato molto negli anni scorsi quando ho ricoperto l'incarico di assessore provinciale all'Ambiente nella giunta guidata dal presidente Oliverio. E rivendico con orgoglio il valore del Piano per la gestione dei rifiuti approvato dalla Provincia di Cosenza". Aieta indica nelle 4 R (riduzione, recupero, riciclo e riutilizzo) la filosofia sottesa nel piano stesso. "In una situazione di gravissima emergenza come quella attuale e di fronte ai ripetuti inviti a non occuparci di un problema rispetto al quale le Province non hanno competenze - ha proseguito Aieta - avremmo potuto soffiare sul fuoco ed agitare la bandiera del populismo. Non lo abbiamo fatto perché prevalso in noi il senso di responsabilità nei confronti dei territori e delle popolazioni amministrate. Pur non avendo competenze, siamo rimasti in campo e abbiamo detto la nostra. Adesso toccherà trasferire - conclude Aieta - alla Regione il modello sperimentato alla Provincia di Cosenza. Dovremo accelerare soprattutto con lo sblocco delle spettanze dovute ai gestori per evitare di far ripiombare la Calabria nel caos e innescare un'emergenza ambientale senza precedenti".

    "Chi conosce la mia storia, sa bene che l'ultima mia preoccupazione in questo momento è quella di pensare all'elezione o meno del secondo arrivato nella corsa alla presidenza della Regione: semmai sarebbe un problema di Mario Oliverio, che uscirà sconfitto il 23 novembre". E' quanto afferma Wanda Ferro, candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria, replicando all'intervento di ieri del senatore Ncd Giovanni Bilardi. "È cosa nota - prosegue Wanda Ferro - che per ben due volte ho rinunciato ad entrare in Giunta regionale, volendo onorare fino in fondo il mio mandato alla presidenza della Provincia di Catanzaro, pur non avendo alcuna certezza sulla durata dell'incarico. Sono altri a vivere con l'affanno delle poltrone e delle postazioni di potere. Ad esempio quell'Ncd calabrese che sembra non avere altro obiettivo che attaccare nella mia direzione: è evidente che spera di raccattare qualche poltroncina dal centrosinistra e mi onora pensare che sa bene che con me non troveranno spazio neanche per uno sgabello. Comunque, è triste vedere che in Calabria ci siano esponenti politici, nominati e non eletti, come il senatore Bilardi, che piuttosto che pensare ai problemi di una regione ultima in tutte le graduatorie, perdono tempo con le questioni relative all'attribuzione dei seggi regionali. Tra l'altro Bilardi lo fa citando norme sbagliate: si riferisce ad una legge del 12 settembre e non del 16 ottobre, una legge che non ha nessun effetto sulla questione sollevata e relativa ad una legge costituzionale". "Quindi Mario Oliverio, perdendo - aggiunge - sarà consigliere regionale. Tra l'altro mi sorprende che proprio il senatore Bilardi non mi consideri vincente, visto che è stato tra i primi a proporre la mia candidatura, oltre che uno dei più determinati e insistenti nel tentare di convincermi a fare un passo indietro rispetto alla decisione di tenere Ncd fuori dalla mia coalizione. Io ho preferito correre con sole tre liste, per arrivare al governo della regione senza dovere sottostare ai condizionamenti dei cacciatori di poltrone che hanno a cuore i propri interessi più che quelli dei calabresi. Dopotutto, faccio fatica ad individuare le proposte di legge fatte dal senatore Bilardi in questi anni a favore della Calabria. A me risulta che si sia interessato esclusivamente di politiche spaziali ed aerospaziali, ed infatti non appare per nulla con i piedi per terra". "Per quanto attiene alle informazioni sbagliate che dà al popolo calabrese - conclude Wanda Ferro - credo che avrà il buon senso di dimettersi da senatore e di lasciare l'aerospazio a qualcuno che sia almeno in grado di interpretare una legge. Quanto a me, una vittoria l'ho già ottenuta: lasciare fuori dalla Regione quei politici che per decenni hanno condizionato in negativo le sorti di questa terra, essendosi preoccupati soltanto di consolidare il loro potere e non di dare risposte ai calabresi".

    "La signora Ferro mi attacca senza essere stata citata. La questione dell'attribuzione del seggio al primo Presidente sconfitto è chiara: quella norma è stata abrogata e non c'è più il rinvio alla legge costituzionale 1/99". Lo afferma il senatore del Nuovo Centrodestra Giovanni Bilardi replicando alla candidata presidente della Regione, Wanda Ferro. "Invito il segretario generale del Consiglio regionale - aggiunge - a prendere nota ufficialmente di quanto diciamo e ad esprimersi".

    "La Calabria è la realtà più straordinaria e, al contempo, più sottovalutata. Detentrice di un patrimonio culturale, storico e archeologico inestimabile, ma depresso perché vittima di approssimazione e scarsa impostazione organizzativa". Lo ha detto Francesco Rutelli nel corso di una iniziativa elettorale a Vibo Valentia in vista delle Regionali di domenica prossima. "Non possiamo più accettare - ha aggiunto - che migliaia di giovani abbandonino questa terra quando qui ci sono le condizioni per dare loro un lavoro. Ci vuole una Calabria 'felix', fertile, da seminare perché le giovani generazioni ne possano raccogliere i frutti".
    L'aggregazione 'Calabriain#rete-Campo democratico', presente alle elezioni regionali in Calabria, è stata presentata da Francesco Rutelli a Vibo Valentia. "Un'aggregazione interessante - ha detto Rutelli - che va oltre il consenso a Renzi perché, da fondatore del Pd, dico che non tutto può stare nel Pd". L'aggregazione unisce sotto la stessa bandiera l'Api di Rutelli, i repubblicani e 'I moderati'.

    "Il centrodestra in Calabria è spaccato perché c'è chi si è preso questa responsabilità di volerlo spaccare, ma leggendo i sondaggi ha capito forse di avere sbagliato e ora sta correndo ai ripari". Lo ha detto a Rende il coordinatore del Nuovo centrodestra, Gaetano Quagliariello, intervenendo ad un'iniziativa a sostegno della candidatura di Pino Gentile alle elezioni regionali del 23 novembre. "In Calabria il Nuovo centrodestra - ha aggiunto Quagliariello - rappresenta la novità rispetto agli errori del passato".

    Reddito di cittadinanza per tutti i calabresi disoccupati grazie ad una 'spending review' che consentirà di destinare agli assegni di sostegno ben 350 milioni di euro. E' quanto 'promette' ai calabresi il candidato M5s Cono Cantelmi in vista delle regionali del 23 novembre. "Appena entrati in regione istituiremo il reddito di cittadinanza: dicendo basta agli sprechi della politica potremo contrastare la povertà e rilanciare l'economia" annuncia un video-spot che gira in rete e che spiega come funzionerà lo strumento. Si tratta di un assegno di sostegno per 12 mensilità per tutti i cittadini residenti in Calabria da almeno 5 anni, iscritti nelle liste disoccupati-inoccupati dei Centri per l'impiego. Per poter usufruire della tutela bisognerà essere di cittadini italiani ed avere un' età compresa tra i 25 e i 64 anni aventi reddito familiare inferiore ai 12 mila euro o ai 6 mila euro nel caso di famiglie unipersonali. "Prenderemo i soldi nel bilancio regionale: abbiamo individuato 350 milioni di euro che serviranno come copertura per il primo anno" spiegano i 5 Stelle.

    Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Mario Oliverio, ha presentato alla stampa, nella sede del Comitato dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, la sua proposta per il rilancio del Porto e dell'Area di Gioia Tauro. Seduti al tavolo della presidenza con Oliverio anche il prof. Francesco Russo, dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria; il sottosegretario Umberto De Caro, componente della cabina di regia presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, e l'on. Marco Minniti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. L'iniziativa era finalizzata alla presentazione dei cinque obiettivi strategici che saranno oggetto di specifiche azioni del nuovo Governo regionale, in parte con atti di propria competenza e/o degli enti sub regionali ed in parte per avviare un concreto confronto con il governo nazionale, la commissione Europea, le Ferrovie di Stato, l'Anas e gli operatori economici italiani ed internazionali. "La proposta che abbiamo presentato oggi a Gioia Tauro - ha detto Oliverio al termine dell'incontro - è una proposta articolata in cinque punti. In primo luogo abbiamo chiesto la realizzazione della Zes (Zona Economica Speciale) per creare condizioni di attrattività per le imprese e per gli investitori. Senza uno strumento come questo difficilmente si potranno creare condizioni di competitività in un bacino come quello del Mediterraneo che spinge la portualità sempre più a sud dello stesso Mediterraneo. Si tratta, quindi, di creare le condizioni perché, nell'aumento del volume dei traffici che sempre di più quest'area registra, il porto di Gioia Tauro, che è l'infrastruttura portuale più importante del nostro Paese nel Mediterraneo, possa intercettarne una quota consistente. Il secondo obiettivo sul quale abbiamo lavorato è quello del gate-way, cioè i collegamenti tra l'infrastruttura portuale ed i traffici terrestri, a partire dall'adeguamento dei collegamenti ferroviari. Si tratta, quindi, di procedere ad una correzione profonda perché le attuali strozzature possano essere superate e, soprattutto, le Ferrovie dello Stato assumano un'iniziativa concreta per dare risposte anche rispetto alle gare che stanno andando deserte per la realizzazione di questi collegamenti". "Bisogna, quindi, consolidare - ha proseguito - la funzione di hub transhipment ed affrontare definitivamente le problematiche che riguardano le caratteristiche portuali e la gestione. Il volume di Teus (Twenty feet Equivalent Units), va difeso e ampliato, perché altri porti come Tangeri in questi anni hanno realizzato una grande espansione dei loro traffici, raggiungendo obiettivi straordinari. E' proprio di queste ore la notizia diffusa dalle agenzie che, secondo quanto emerge dall'aggiornamento congiunturale di Bankitalia che cita dati dell'Autorità portuale, tra gennaio e settembre del 2014 sarebbe diminuita del 2,6% la movimentazione dei container nel porto di Gioia Tauro. Nei primi nove mesi dell'anno la movimentazione complessiva è stata infatti pari a circa 2,3 milioni di Teus in riduzione rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Il porto di Gioia Tauro, deve essere messo immediatamente nelle condizioni di competere e, quindi, bisogna sostenere queste attività. Il quarto obiettivo è quello di incrementare e salvaguardare il sistema portuale calabrese attraverso una seria valorizzazione dei porti di Villa San Giovanni, Crotone e Corigliano. Questi porti devono costituire delle strutture che, in modo sinergico, devono essere poste nelle condizioni di esprimere appieno tutte le loro potenzialità che sono enormi, attraverso una forte spinta verso la specializzazione". "Il quinto punto - ha concluso Oliverio - riguarda un investimento consistente sulla ricerca e la formazione, un obiettivo di notevole importanza per proiettare questa nostra regione e quest'area verso le nuove frontiere dello sviluppo che saranno collocate, nei prossimi anni, sempre più a sud del Mediterraneo. Avere attenzione a queste problematiche significa far diventare la nostra regione una risorsa per l'intero Paese. Su queste proposte nei prossimi mesi apriremo un confronto serrato e costante con il governo nazionale. Abbiamo già avuto la piena disponibilità del premier, Matteo Renzi, ad aprire un confronto concreto, a partire proprio da questo progetto che presenteremo al tavolo del confronto con il Governo".

    "Il declino del centro storico di Catanzaro, capoluogo di Regione, è oramai sotto gli occhi di tutti". Lo afferma il consigliere comunale di Catanzaro e candidato al consiglio regionale, Vincenzo Capellupo. "Negli ultimi anni - aggiunge - un numero impressionante di esercizi commerciali ha chiuso i battenti, a volte mettendo fine ad attività con storie decennali. Non c'è più tempo da perdere, è necessario rilanciare con iniziative concrete la vita nel centro storico cittadino, prima che anche gli ultimi coraggiosi esercenti gettino la spugna. La crisi, che è anche acuita dalla pressione fiscale, non riguarda solo il centro storico ma il piccolo commercio in tutta la città, a vantaggio solo dei mega centri commerciali. È chiaro che le difficoltà vissute dalle attività economiche si inscrivono nella più generale crisi di sistema nazionale e internazionale, ma non c'è dubbio che l'Amministrazione Comunale non può restare a guardare il declino senza far nulla. Il centro storico di Catanzaro appare molto più abbandonato rispetto a quello di altre città meridionali, anche degli altri capoluoghi di provincia della Calabria. Ricordo le dichiarazioni del sindaco Abramo in una trasmissione televisiva di qualche mese fa con cui annunciava interventi a breve e medio termine per il rilancio del centro storico, interventi di cui oggi non si hanno tracce. Che fine ha fatto, poi, il roboante programma di rilancio di Galleria Mancuso? Un'altra vicenda grottesca è quella della chiusura dei cinema storici. Anche lì, Abramo, col suo tocco taumaturgico, avrebbe dovuto far riaprire i cinema grazie al coinvolgimento di imprenditori e associazioni, messi assieme solo nei comunicati stampa e poi svaniti nel nulla. E ancora: il clamoroso flop della stagione del Teatro Politeama".

    "Ho scelto di fare politica perché mi piace ancora sognare, nonostante aver visto durante la campagna elettorale momenti di tristezza tra le persone, sofferenza per una incapacità di portare avanti con dignità la propria vita quotidiana e soprattutto per aver visto qualcosa che mi ha veramente allibito: abbiamo smesso di sognare". Lo afferma il candidato al consiglio regionale per il Nuovo Centrodestra, Pasquale Romeo. "Nico D'Ascola - aggiunge - mi ha chiamato a far politica e ho condiviso questa sua scelta per un motivo principale, che nasce dalla mia ventennale esperienza di psichiatra: mi piacerebbe ricominciare dai sogni di città più pulite dalla spazzatura, con strade senza crepe che non ci riportino al terzo mondo, con servizi pubblici funzionanti e poco costosi, con persone che possano alzarsi la mattina senza essere arrabbiate, suonando clacson senza senso ad ogni minimo nonnulla e soprattutto con una politica che ridia serenità agli altri e restituisca quello che in questi anni ci hanno tolto ovvero la capacità di pensare al nostro futuro senza che sia un minaccia ma invece ridiventi quello che è sempre stato, ovvero una promessa. Per questo motivo ho deciso di fare prima di fare, con l'unico mezzo a mio disposizione immediato e semplice una volta eletto, ovvero mettere a disposizione metà del mio stipendio da consigliere regionale per le famiglie in difficoltà, per persone che ho visto in questa campagna elettorale che non hanno i soldi per comprare i pannolini e sono costretti a far dormire il proprio bambino sulla plastica, per chi non ha da cibarsi ancora nel 2014, per chi non ha i soldi per i libri dei propri figli e per chi si sente in difficoltà ed inerme nell'essere padri e madri, perché ha difficoltà a tirare avanti la propria famiglia, per chi non ha motivazione a fare qualcosa per gli altri perché pensa che niente ha un senso, per chi possa credere ancora che la vita è fatta di persone oneste, per chi pensa che fare politica è indispensabile per cambiare il mondo in modo sano".

    "Tutte le nomine dirigenziali illegittime targate Scopelliti's sono state bloccate grazie alle denunce formali e alle interrogazioni del Movimento cinque stelle. Mario Oliverio, candidato alla presidenza della Regione Calabria, ha di recente incontrato la presidente regionale Antonella Stasi significandole che se fosse diventato governatore avrebbe annullato le ultime nomine di dirigenti, frutto di una forzatura". Lo dice la deputata M5s Dalila Nesci. "Pertanto, Oliverio - ha aggiunto - sta in questi giorni intestandosi un risultato che non è suo, profittando di un diffuso atteggiamento di favore dell'informazione nei suoi confronti. Alla Stasi non ha fatto altro che anticipare lo spoils system che adotterà, se verrà eletto presidente". Prosegue la parlamentare Cinque stelle: "Ci sono enormi differenze tra noi e il Pd, tra noi e quel sistema politico che è incarnato da Oliverio, che sta nel palazzo da un'eternità e ora si propone perfino come discontinuo e grillino. La nostra attività sta negli atti, non nelle dichiarazioni alla stampa. Uno può andare e vedere sempre che cosa abbiamo fatto e quando ci siamo mossi per contrastare un sistema di potere di cui lo stesso Oliverio è parte e primo interprete". "Nello specifico - ha proseguito Nesci - il Movimento cinque stelle ha proposto, espressamente invitando Oliverio a fare altrettanto, che i dirigenti, soprattutto della sanità, siano collocati per concorso pubblico, in modo da evitare che la politica amministri la cosa pubblica imponendo ai responsabili amministrativi scelte che contrastino con l'interesse generale. Oliverio, Ferro e D'Ascola facciano un veloce ripasso e dicano se nei loro partiti c'è stato o c'è qualcuno che voglia liberare l'amministrazione pubblica dai condizionamenti politici, per colpa dei quali la Calabria è rimasta indietro, non ha speso utilmente i fondi europei e ha una sanità tutta da guarire".

    Documento Unindustria Calabria. "Il declino non si arresta senza assunzioni di precise e vincolanti responsabilità individuali e collettive. La grande recessione nella quale siamo immersi da molti anni richiede atti di generosità generalizzati". Con queste considerazioni inizia il documento presentato ai candidati alla presidenza della Regione che hanno manifestato disponibilità ad incontrare gli industriali calabresi. "Dare prima di chiedere - prosegue il documento - sarà l'imperativo per tutti. La trappola del sottosviluppo non si rompe se si continua a stare fermi in attesa che gli altri si muovano. Bisogna muoversi, fare, esporsi, indipendentemente da ciò che fanno gli altri. Solo così può crescere la fiducia, la risorsa più importante per la ripresa. E' questo lo spirito che anima Unindustria Calabria". Nel documento per il "nuovo corso" della massima istituzione regionale, i Presidenti delle cinque associazioni territoriali della Calabria, Natale Mazzuca di Cosenza, Daniele Rossi di Catanzaro, Michele Lucente di Crotone, Andrea Cuzzocrea di Reggio Calabria ed Antonio Gentile di Vibo Valentia, evidenziano come non ci siano più alibi perchè "oggi più che in passato lo sviluppo e l'occupazione dipendono dalla solidità delle imprese esistenti e dalla nascita di nuove imprese". Unindustria Calabria non chiede politiche di favore o provvedimenti per la concessione di incentivi in maniera indiscriminata. Aspira a lavorare e a far crescere le imprese in un contesto istituzionale adeguato, stabile, snello, imparziale ed incoraggiante. Migliorare il contesto è una condizione essenziale per lo sviluppo economico e civile, per accelerare il cambiamento e per innescare in maniera strutturale il circolo virtuoso della crescita. I "dieci punti per la crescita e lo sviluppo" che caratterizzano il documento di Unindustria Calabria si articolano, innanzitutto, con "l'offerta degli industriali calabresi" per poi auspicare cambiamenti e innovazioni profonde in tutti gli attori istituzionali, in primo luogo la Regione. "La salvaguardia idrogeologica - sottolineano i presidenti Mazzuca, Rossi, Lucente, Cuzzocrea e Gentile - rappresenta una precondizione imprescindibile per garantire la sicurezza dei cittadini, del patrimonio ambientale e culturale così come le attività economiche ed imprenditoriali. La Calabria ha bisogno di uno straordinario piano di manutenzione per la messa in sicurezza di abitati, fiumi, boschi e mare, di interventi programmati di tutela territoriale attiva. Ripartire da ciò che abbiamo e dalle risorse locali colpevolmente mal utilizzate. Questa la seconda riflessione che parte dalla considerazione che la Calabria è dotata di un ampio e variegato patrimonio di risorse naturali, culturali, umane e imprenditoriali in attesa di valorizzazione integrata tanto settoriale che intersettoriale. "Pensare le politiche - dicono ancora gli industriali - programmare e realizzare le azioni e gli interventi in una logica di filiere funzionali tra più settori e più attori per connettere risorse, imprese ed opportunità per costruire reti di produttori e reti territoriali, non interventi per singole imprese e luoghi solitari". L'auspicio di Unindustria Calabria va nella direzione del buon funzionamento delle strutture pubbliche che impattano sulla vita quotidiana: comuni, trasporti, scuole, ospedali, uffici. E' necessario mettere al centro i cittadini ed i loro bisogni di certezza dei tempi, delle norme, delle procedure, della giustizia civile. "Di fatto - dichiarano i vertici di Unindustria Calabria - i fondi comunitari rappresentano le risorse pressoché esclusive per finanziare la crescita economica e l'inclusione. Fare bene insieme è spesso un modo per conseguire esiti più efficienti ed efficaci per soluzioni di rango superiore. E' urgente trovare nuove modalità organizzative per velocizzare la spesa a valere sui fondi comunitari, evitando il doloroso e mortificante fenomeno del disimpegno di risorse finanziarie per incapacità a spendere. Così come è urgente e non rinviabile un deciso salto di qualità della capacità burocratica ed amministrativa della Regione e degli altri Enti pubblici territoriali".

    Il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi, e l'assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, candidato alle prossime elezioni regionali, hanno incontrato, nella sede del Consiglio regionale, il presidente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria dei Consulenti del lavoro, Paolo Chirico, e il presidente dell'Ordine provinciale dei Dottori commercialisti, Bernardo Femia, insieme ad alcuni rappresentanti delle professioni ordinistiche della provincia. "Nel corso dell'incontro - è scritto in una nota - sono stati esaminati tutti gli aspetti relativi al consolidamento del ruolo delle professioni ordinistiche in termini di terzietà e di ancoraggio ai criteri deontologici. I rappresentati del Ncd hanno ribadito, in tal senso, la loro volontà di difendere l'aspetto ordinistico anche attraverso l'ampliamento delle funzioni pubbliche o di pubblico interesse che dallo Stato, o più in generale dalle amministrazioni pubbliche, potrebbero essere trasferite alle professioni sulla base di un'adeguata remunerazione. In particolare, sono state considerate le riforme iscritte nell'agenda parlamentare dal lavoro alla giustizia, dalla pubblica amministrazione al sistema tributario". Sacconi ha evidenziato che "il Nuovo Centrodestra opera nel Governo, e nel Parlamento, affinché si arrivi ad un sistema di regole semplici, certe e certamente applicate in modo da favorire il principio di legalità e non di meno l'obiettivo di favorire la crescita delle imprese e dell'occupazione".

    "L'ignoranza regna padrona". Lo ha detto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sull'accusa di "mossa elettorale" in vista delle regionali di domenica prossima che le è stata rivolta per lo sblocco del turn over in Calabria. "Come dovrebbero sapere - ha aggiunto il Ministro - chi soprattutto si occupa di sanità, di cosa pubblica, per sbloccare il turn over c'è stato un lungo processo che è durato praticamente un anno e che è stato fortemente accompagnato dal Ministero della Salute, dai Commissari, dal commissario che abbiamo nominato adesso e dal subcommissario Andrea Urbani. Siamo arrivati ad avere tutte quante le misure per poterlo effettuare. Non è un annuncio ma una realtà, addirittura per una cifra molto importante".
    "Sono molto fiduciosa per la Calabria, soprattutto per un motivo: noi come Ncd stiamo lavorando seriamente e spero che avremo un ottimo risultato". Lo ha detto a Reggio Calabria Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, . "La Calabria - ha aggiunto - è veramente ad un bivio: può scegliere cosa diventare e credo che mai come questa volta i calabresi siano padroni del proprio destino. Sono venuta qui, ho fatto un lungo giro, sono rimasta molto soddisfatta perché mi è piaciuta l'accoglienza. Le persone erano tutte molto desiderose di capire quello che stava accadendo, di partecipare ad un processo di rinnovamento".

    Il vicesegretario nazionale, Lorenzo Guerini, domani, 18 novembre, sarà a Rossano per una iniziativa del Partito Democratico. "Un altro importante appuntamento - è scritto in una nota - attende il Pd calabrese, dunque, in vista delle elezioni regionali del prossimo 23 novembre. Domani, martedì 18, alle ore 19, in Piazza Bernardino Le Fosse a Rossano Scalo, si terrà un incontro pubblico al quale parteciperanno il candidato del centrosinistra alla presidenza della Giunta regionale, Mario Oliverio e il vicesegretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini. Si tratta di una iniziativa, a pochi giorni dal voto, che si pregia della presenza importante di Lorenzo Guerini, in Calabria per sostenere Mario Oliverio nell'imminente e decisiva corsa al governo della Regione. Un sfida che vede il Pd impegnato con notevole determinazione, assieme a tutta la coalizione di centrosinistra, per ridare ai calabresi una guida legittima, credibile ed efficiente dopo il vuoto di governo e l'infelice e poco costruttiva esperienza del centrodestra. Il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, ha affermato che "la presenza, in questi giorni in Calabria, dei più autorevoli esponenti del partito nazionale è la testimonianza che il Pd nazionale ha collocato la Calabria tra le priorità della sua agenda politica. Dopo l'importante appuntamento a Rossano con Lorenzo Guerini, che ringrazio, il 21 chiuderemo con Matteo Renzi a Cosenza. È il migliore auspicio e la concreta conferma di un'attenzione verso quell'azione di cambiamento di cui il Pd vuole essere artefice protagonista in Calabria".

    ''Forza Italia ha voluto questa divisione e ha voluto rinunciare a vincere". Lo ha detto il capogruppo di Ncd al Senato, Maurizio Sacconi, a Reggio Calabria a proposito delle elezioni regionali di domenica 23 novembre. "Adesso - ha aggiunto Sacconi - la posta in gioco in Calabria è questa: posto che vincerà con ogni probabilità il Pd, che per buona parte è contro Renzi, è importante che in Consiglio regionale ci sia una robusta componente del Nuovo Centrodestra che, combinata con i renziani del Pd, garantisca una Calabria in sintonia con le riforme del Governo Renzi. Altrimenti se banalmente dovessimo ritornare ai tempi di Loiero, non credo che la Calabria avrebbe una grande prospettiva''.

    "La nota inviata dal coordinamento cosentino del partito di Alfano è cosi di pessimo gusto che non meriterebbe nessuna risposta". Lo afferma Sabrina Rondinelli, candidata di Forza Italia al Consiglio regionale. "Non restiamo certo sorpresi - prosegue Rondinelli - per questa presa di posizione, che pure si distingue per la profonda ignoranza delle nozioni più basilari dello Stato di diritto. Da una dichiarazione simile non potrà che prendere le distanze per primo lo stesso candidato governatore di Ncd, l'avvocato D'Ascola, il quale dovrà ovviamente difendere la dignità della professione forense che esercita e che i suoi colleghi di partito così volgarmente offendono".

    "Continuano i problemi sulla refezione scolastica nel Comune di Catanzaro. Ritardi ed inefficienze che stanno gravando da mesi sulle spalle di istituti scolastici, famiglie e soprattutto alunni". Lo afferma, in una dichiarazione, Vincenzo Capellupo, candidato alle regionali con la lista Democratici Progressisti. "Ed ora continuano le incapacità - prosegue Capellupo - niente si sa sui buoni dell'anno scolastico passato che ad oggi non vengono rimborsati e compensati, quasi fossero un finanziamento dei cittadini a Comune e privati, e nulla si sa per chi, dati i tempi ristretti, non ha potuto acquistare i buoni mensa in questi primi giorni di avvio del servizio. Sta capitando, a quanto mi dicono numerosi genitori, che ai bambini rimasti senza buono a causa della disorganizzazione dell'Amministrazione comunale di Abramo, sarà impedita la possibilità di consumare il pasto della mensa ed anche un eventuale pasto portato da casa dalle famiglie. Veramente assurdo. Questa è un'Amministrazione lontana anni luce dai bisogni dei cittadini e intanto oggi senza soldi per le mense pubbliche Abramo porta nell'Aula del Consiglio la richiesta di esborso di altre risorse pubbliche per la Notte Piccante. Adesso basta, è il momento di staccare la spina".

    Il coordinatore nazionale del Nuovo centrodestra Gaetano Quagliariello ha incontrato a Vibo il commissario provinciale del partito, Alfonso Grillo. Lo riferisce una nota dello stesso Grillo. "Insieme i due esponenti politici del partito di Alfano - prosegue la nota - hanno ragionato sulle problematiche del territorio, in un colloquio prevalentemente incentrato sulle politiche di sviluppo attuabili nel vibonese, in vista delle prossime elezioni regionali e delle comunali. In seguito, il consigliere regionale ha rappresentato a Quagliariello le questioni emergenziali della provincia, avendo maggiore riguardo per la questione relativa alla paventata chiusura della Scuola allievi agenti della Polizia di Stato. Il coordinatore nazionale ha sul momento deciso di visitare la struttura formativa per prendere atto personalmente delle sue potenzialità. Così, i due sono stati ricevuti nella stessa mattinata dal vice direttore dell'istituto e da una rappresentanza sindacale di categoria. 'Ho preso atto della situazione - ha riferito Quagliariello - e in questi casi la serietà è d'obbligo, pertanto non intendo affidare a questo territorio promesse elettorali. Ma decido, al contrario, di assicurare il totale impegno del partito a sostegno della struttura. La Calabria è una terra che necessita di sicurezza, infrastrutture e credito. Il segnale della chiusura della Scuola sarebbe da interpretare in senso assolutamente negativo". Grillo ha espresso soddisfazione per il nuovo intervento del partito. "Non posso che dirmi soddisfatto - ha detto - per questa presenza costante della dirigenza del partito nel vibonese".

    "Infrastrutture, Sanità e Agricoltura, sono le tre partite sulle quali si giocherà il futuro della Valle del Crati e, più in generale, della Sila grande". Così Giuseppe Graziano, candidato alle regionali con la lista Casa della Libertà - Ferro Presidente. "Tre ambiti sui quali - ha aggiunto Graziano - bisogna ritornare ad investire, con serietà e nuove progettualità, per garantire ai cittadini e alle imprese che vivono ed operano in questo ampio comprensorio, di uscire, una volta per tutte, dall'isolamento economico e produttivo in cui è stato relegato da decenni di cattiva gestione politico - amministrativa. E questo è paradossale. Soprattutto per una città come Acri, il cui territorio rientra, per lunghi tratti, nel perimetro del Parco nazionale della Sila e quindi con immense potenzialità. Come si può pensare di valorizzare un'area così strategica senza creare collegamenti viari né garantire la rete di trasporti che interconnetta con il resto della regione?". "È la forza delle idee che ci rende forti - ha detto ancora Graziano - e soprattutto la capacità, dimostrata attraverso anni di esperienza professionale a servizio dei cittadini, di saper tramutare le proposte in fatti concreti".

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