NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Regionali: dichiarazioni dei candidati e commenti

     

     

    Regionali: dichiarazioni dei candidati e commenti

    11 nov 14 "Insieme al Tempio di Kaulon che sta inesorabilmente scivolando verso il mare, rischia di crollare anche la credibilità delle istituzioni". Lo afferma Wanda Ferro, candidata alla Presidenza della Regione Calabria. "Il tempio, uno dei più antichi - aggiunge - della Magna Grecia, i mosaici di Monasterace e tutta l'area archeologica locrese e jonica in generale, rappresentano non solo le radici, ma la possibilità di guardare al futuro con un progetto concreto. L'arte e la cultura sono, infatti, non solo ricchezza spirituale, ma anche e soprattutto fonte di sviluppo e lavoro. Grazie ad esse, i calabresi cambieranno il proprio destino. Auspico che il ministro Lanzetta, ex sindaco e cittadina di Monasterace, intervenga sulla vicenda, non lasciando soli quanti, volontari, si stanno adoperando per salvare dalle acque ciò che resta di un passato glorioso".

    "Voglio dire alla comunità cattolica calabrese che noi siamo l'ultimo baluardo valoriale rimasto in campo". È quanto dichiara il senatore Nico D'Ascola, candidato a governatore per Alternativa Popolare, la coalizione che vede insieme Ncd e Udc. "Rivendichiamo la nostra laicità istituzionale - prosegue D'Ascola - ma anche il nostro impegno per rendere viva la dottrina sociale della Chiesa in un territorio dominato dalle diseguaglianze. L'avanzata di un dogmatismo laico che tende ad emarginare il pensiero cattolico, quasi fosse fastidioso e superfluo. Un relativismo senza freni che, anche in Calabria, considera poco utile una tradizione di carità, testimonianza, solidarietà che rappresenta un punto sostanziale nella cerniera sociale. Senza l'intermediazione attiva e costante del mondo cattolico, delle parrocchie e del volontariato la Calabria non riuscirebbe a garantire quella pacificazione sociale che, nonostante tutto, mantiene. E' giusto che il mondo cattolico, ovviamente variegato e non riconducibile a una sola traccia politica sappia difendere i suoi valori senza contrapposizioni radicali, ovviamente, ma senza deflessioni". D'Ascola richiama le parole di Bagnasco sulla famiglia per rivendicare: "un impegno che ci vede unici protagonisti in questa campagna elettorale calabrese. Abbiamo presentato un piano operativo fattibile per i ceti deboli, con soluzioni immediate e possibili, perché senza la solidarietà non si costruiscono ponti di progresso per nessuna società. Noi parliamo di famiglia, mentre gli altri tacciono o, addirittura, parlano di famiglie. Il 23 novembre rappresenta una sfida che riguarda non solo i modelli di gestione, ma anche e soprattutto i valori politici. Forza Italia ha fatto una strana piroetta sulla famiglia, rinunciando alle sue idee. Noi, invece, partiamo da questa cellula fondamentale per contaminare positivamente il dibattito".

    "Forza Italia voleva candidare un imprenditore dei liquori, mentre noi volevamo le primarie e non avevamo preclusioni per nessuno. Il gruppo dirigente della Calabria è come se fosse una setta: autoreferenziale e incapace di rappresentare la comunità". Lo ha detto a Fuscaldo, nel corso di una manifestazione, il senatore Antonio Gentile, coordinatore regionale Ncd. "Ha ragione la Ferro - prosegue Gentile - quando dice che le ho riferito davanti a Verdini che non avrei mai trattato con la dirigenza locale: dimentica, però, di aggiungere che quello stessi gruppo non voleva la sua candidatura. Non volli più confrontarmi con chi diceva di essere il nuovo e poi pensava a prendersi nomine con una Giunta facente funzioni. Con questo modo inconsistente di fare politica non vogliamo più avere rapporti e agli organi di informazione chiediamo un'operazione verità: siamo andati da soli con coraggio per essere legittimati dal voto popolare. Ce lo riconoscano". "Nico D'Ascola ha detto - sostiene ancora Gentile - che se vinceremo le elezioni proporremo di dare la Presidenza del Consiglio Regionale al Pd, la Presidenza della commissione consiliare più importante a Forza Italia e tutte le commissioni di controllo a 5 stelle: tutto ciò significa separare il Governo dalle istituzioni ed è indice di buona politica".

    "La sfilata in perfetto stile 'prof. dott. Guido Tersilli' del candidato del centrosinistra all'interno dei reparti dell'Ospedale "Pugliese" di Catanzaro, accompagnato dal presidente dell'ordine dei medici candidato nelle sue liste e dall'apparato del Partito Democratico, rappresenta una delle pagine più tristi di questa campagna elettorale". E' quanto sostiene il Comitato elettorale per Wanda Ferro presidente. "La disponibilità - prosegue la nota - ad una tale caduta di stile non può che essere il segno della enorme preoccupazione di perdere una competizione in cui il centrosinistra fino a poco tempo fa credeva, erroneamente, di avere già acquisito il risultato. E' inaccettabile che sia disturbata, per una passerella elettorale, la normale attività di un ospedale oberato di lavoro come quello di Catanzaro, mentre i reparti sono stipati di ammalati, e con l'evidente disagio dei tanti medici che svolgono il proprio lavoro con professionalità e dedizione, senza sentire la necessità di accreditarsi con il potente di turno. Dopo la inopportuna visita negli ospedali del ministro della Salute con accanto il suo candidato alla presidenza, la sanità calabrese deve subire una ulteriore mortificazione. Un amministratore di lungo corso come Oliverio non aveva certo bisogno di visitare alla vigilia del voto l'ospedale catanzarese per conoscerne problematiche e potenzialità. Dopo non avere accettato la sfida a moralizzare la politica rifiutando di accogliere nelle proprie liste i transfughi, il candidato del centrosinistra ha mancato anche quell'impegno etico che nella nostra regione è imprescindibile: quello di una sanità che sia finalmente una fabbrica di salute, e non una fabbrica di consensi per chi sulla sofferenza dei calabresi ha costruito le proprie fortune politiche e personali".

    "Maroni rimuova Sgarbi, sue parole offensive e poco aderenti alla storia". Lo afferma il senatore del Nuovo Centrodestra e candidato presidente della Regione Calabria per Alternativa Popolare (Ncd-Udc), Nico D'Ascola. "Le gravissime parole usate da Vittorio Sgarbi contro i calabresi - aggiunge - meritano una censura seria: rivolgiamo l'invito al presidente Maroni di rimuoverlo dall'incarico per Expo 2015. Abbiamo stima di Sgarbi come critico d'arte ma le sue offese alla Calabria sono inaccettabili e peraltro poco aderenti alla storia: fummo noi, in Calabria, a dare il nome all'Italia".

    "La sanità rappresenta per noi una sfida fondamentale. La Calabria deve tornare ad essere una Regione nella quale garantire i livelli essenziali di assistenza rappresenti la normalità". E' quanto affermato dal candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Mario Oliverio, che questa mattina ha visitato l'ospedale del capoluogo di regionale "Pugliese" e il presidio "Ciaccio-De Lellis". Ad accompagnare il candidato presidente nel giro per i reparti, dove Oliverio ha salutato i responsabili dei reparti e il personale medico-infermieristico, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, i consiglieri regionali Tonino Scalzo ed Enzo Ciconte, i consiglieri comunali e provinciali del centrosinistra di Catanzaro, e i candidati al consiglio regionale nelle liste del Pd e di Democratici e progressisti. "Il nostro candidato alla presidenza della Regione ha avuto modo di ribadire in più occasioni come sanità, rifiuti, dissesto idrogeologico e disoccupazione rappresentino le emergenze da affrontare subito per aiutare la Calabria ad uscire dalla crisi profonda in cui si è infilata da troppo tempo - ha affermato il presidente della Provincia di Catanzaro -. La visita di Oliverio al presidio ospedaliero "Pugliese-Ciaccio" colma una grave mancanza perpetrata ai danni del sistema sanitario della città capoluogo di Regione, quella del ministro alla Sanità, Beatrice Lorenzin che nella visita istituzionale di sabato scorso ha pensato bene di saltare questa tappa fondamentale tra le strutture della sanità pubblica. Vogliamo sperare, almeno, che per il bene della sanità calabrese il preannunciato sblocco del turn over arrivi davvero - ha concluso Bruno -. Mario Oliverio saprà mantenere alta l'attenzione su un tema cruciale come il diritto costituzionalmente garantito alla salute. Vigileremo tutti affinché gli impegni assunti vengano mantenuti e il sistema sanitario che il governo regionale del centrodestra ha smantellato venga riorganizzato sulla base di presupposti nuovi basati sulla competenza, l'efficienza e il merito".

    Il Segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, sarà giovedì 13 alle ore 10 per una manifestazione con tutti i candidati della circoscrizione di Cosenza de "L'Altra Calabria" nella sala A dell'Aula Magna dell'Unical. "Proseguono - è scritto in una nota - le iniziative de "L'Altra Calabria" con l'obiettivo di costruire una realtà politica autonoma ed alternativa al Pd ed al renzismo, la cui distruttività per i diritti del mondo del lavoro e la stessa tenuta democratica del Paese è oramai evidente. Una Sinistra lontana dalle pratiche trasformiste e clientelari imperanti nella nostra regione, appartenenti nella stessa misura al centrodestra come al Pd, avverso le quali sin da oggi deve iniziare un'opera costante di disvelamento e di denuncia, per liberare la Calabria da quel mefitico coacervo di interessi, spesso illegale, che unifica poteri forti, malapolitica, malaffare, in un indistinguibile grumo". "In questo senso - conclude la nota - sono più che eloquenti le manfrine e gli accordi sottobanco tra Pd e Ncd, affinché la regione non si liberi da quella cappa di piombo che impedisce di liberare le più interessanti energie e di esprimere le migliori volontà".

    "Da anni si sente ripetere che solo il turismo salverà l'economia calabrese, ma dalla Regione non sono arrivati che annunci di improbabili joint venture, iniziative e campagne mediatiche che nulla hanno portato ai nostri territori". Affronta a viso aperto un tema che conosce bene il sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta, oggi candidato per il Pd al consiglio regionale. "La prima infrastruttura pubblica pensata e realizzata - aggiunge - per fare da volano allo sviluppo turistico di un intero comprensorio". Iniziato nel 1952, e inaugurato nel 2009, il porto di Cetraro, ricorda Aieta "non solo ospita 600 barche e frutta 700mila euro l'anno, senza calcolare l'immenso indotto che ha creato attorno a sé, ma ha permesso all'amministrazione di ridurre l'Imu al minimo e annullare la Tosap per attività commerciali e bar". Si tratta, continua Aieta, di "un modello virtuoso di sviluppo, che è in grado di pensare le infrastrutture non come cattedrali nel deserto, ma come ponti che rendano accessibili ai più le bellezze inesplorate della nostra regione". Per Aieta infatti "nessuna campagna mediatica permetterà di attirare turisti nella nostra regione, se prima non si creeranno quelle infrastrutture necessarie per rendere fruibile il patrimonio naturalistico, archeologico e enogastronomico che abbiamo avuto in eredità e stiamo condannando all'abbandono". Un patrimonio che "in primo luogo le pubbliche amministrazioni - dice il candidato del Pd al consiglio regionale - hanno l'obbligo morale e civile di valorizzare. Al riguardo, ricorda Aieta "il porto turistico di Cetraro è diventato in breve tempo in Italia un punto di rifermento per la nautica da diporto. E grazie alla gestione pubblica, i proventi di quest' attività vanno a beneficio della comunità, piuttosto che ai privati". Cetraro, aggiunge Aieta, "anche da questo punto di vista è diventata un presidio di legalità, anche per effetto del Protocollo d'intesa che abbiamo fortemente voluto e obbliga ogni ditta che lavora con l'amministrazione comunale non solo a sottoscriverlo ma anche ad inviare alla Prefettura di Cosenza un rapporto sulle attività svolte, distinte per giorno lavorativo, con cadenza settimanale".

    "Non accennano a placarsi le difficoltà per i cittadini che quotidianamente si trovano a percorre viale De Filippis, l'arteria che conduce in centro e porta fuori da Catanzaro. Ecco perché, spinto dalle ancora numerose segnalazioni, intervengo, nuovamente, sull'argomento". Lo afferma Vincenzo Capellupo, consigliere comunale e candidato al consiglio regionale con la lista "Democratici Progressisti". "Come già più volte sottolineato, anche nelle giuste sedi istituzionali, ritengo incomprensibile - aggiunge - la scelta del sindaco Abramo e dell'assessore ai lavori pubblici Vitale di far partire i lavori nel bel mezzo dell'autunno e proprio in concomitanza con l'inizio delle piogge. Qualsiasi amministrazione normale, infatti, avrebbe provveduto all'importante opera di messa in sicurezza del manto stradale, nel periodo in cui l'arteria è meno trafficata. In estate, ad esempio. Non c'è bisogno di essere esperti del campo per comprendere che in questo periodo, invece, i disagi sarebbero stati enormi e avrebbero portato un danno più che considerevole alla città. Per non parlare dei rischi per la sicurezza dei residenti e dei pedoni, rischi che evidentemente il sindaco non ha per nulla tenuto in considerazione. Torno quindi a chiedermi per quale motivo il sindaco Abramo non abbia previsto l'inizio dei lavori proprio nel periodo estivo, ma abbia scientificamente atteso la riapertura di uffici e scuole". "La risposta, che temo - prosegue Capellupo - non arriverà mai dal sindaco o dalla sua Giunta fantasma, credo sia da ricercare in quell'indolente incapacità di programmare che l'amministrazione Abramo ha evidenziato in tutti i suoi livelli, in tutti i settori, tutti i giorni dal suo insediamento sino ad oggi. L'inadeguatezza di Abramo, della sua Giunta e della sua polverizzata maggioranza è un virus che la città di Catanzaro non merita e soprattutto non può più sostenere: il fallimento di Abramo è sotto gli occhi di tutti i cittadini, ecco perché il sindaco deve dimettersi immediatamente".

    "Mi faccio carico della preoccupazione dei cittadini del basso Jonio catanzarese per il futuro del presidio ospedaliero di Soverato e per il suo continuo depotenziamento". Lo afferma in una nota Michele Mirabello candidato consigliere regionale lista Partito Democratico. "La struttura ospedaliera di Soverato, è stata - prosegue - in questi ultimi anni privata di importanti reparti, diventando precaria e inefficace con gravissime ripercussioni sulla popolazione. Il reparto di Pediatria per esempio, fiore all'occhiello del nosocomio è stato quasi del tutto smantellato provocando gravi disagi per i cittadini di Soverato, Serra San Bruno, Chiaravalle, Stilo, e di altre località di questo vastissimo territorio. Si è registrata inoltre, come in tutti gli ospedali calabresi, una carenza di personale medico e paramedico a causa del blocco del turn-over. A tal riguardo aspettiamo con ansia la riunione con il Ministro Lorenzin per avere conferma o meno dello sblocco del turn over, annunciato pochi giorni fa, e soprattutto per sapere in che misura avverrà. Con il nostro candidato a Presidente Mario Oliverio lavoreremo ad un progetto di riorganizzazione e riqualificazione di tutto il sistema, analizzando anche le caratteristiche di ogni singolo territorio, i cittadini molte volte infatti sono costretti a dover raggiungere ospedali che distano un'ora e la maggior parte delle volte anche negli altri nosocomi, devono fare i conti con la carenza dei posti letto".

    Documento industriali a candidati. Con l'approssimarsi dell'appuntamento elettorale del 23 novembre prossimo per la elezione del Presidente della Giunta regionale ed il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria, il sistema delle imprese aderenti a Confindustria è impegnato nel "proporre idee e riflessioni perché le attività e le politiche dell'Ente Regione siano più vicine alle reali esigenze delle nostre comunità, dei cittadini e delle imprese che contribuiscono in maniera preponderante a creare ricchezza sul territorio". "Un metodo per ripartire. Le parole chiave" è questo il titolo emblematico e significativo del documento messo a punto da Unindustria Calabria che verrà consegnato insieme ai vertici di Ance Calabria ai candidati alla presidenza nel corso di incontri programmati. Queste riunioni costituiscono momenti di riflessione nel corso dei quali gli industriali calabresi provvederanno a rappresentare ai candidati le proposte e le istanze del sistema imprenditoriale regionale. Unindustria Calabria ed Ance Calabria hanno raccolto le disponibilità di Mario Oliverio per giovedì 13 novembre alle ore 10.30, presso Grand Hotel Lamezia di Lamezia Terme; di Nico D'Ascola per venerdì 14 novembre alle ore 9.30, presso Confindustria Reggio Calabria e di Wanda Ferro per venerdì 21 novembre alle ore 17.00, presso Confindustria Catanzaro. Unindustria Calabria ed Ance Calabria restano in attesa di conoscere le disponibilità degli altri candidati. I Presidenti delle cinque Associazioni Territoriali della Calabria, Daniele Rossi (Catanzaro), Natale Mazzuca (Cosenza), Michele Lucente (Crotone), Andrea Cuzzocrea (Reggio Calabria) ed Antonio Gentile (Vibo Valentia) ed il Presidente di Ance Calabria Francesco Berna sottolineano come sia importante "agire subito, perché le sofferenze della Calabria sono giunte ad un punto limite per la tenuta sociale e democratica. Ci siamo riorganizzati per poter fare in maniera migliore e fino in fondo la nostra parte. Mettiamo in campo con maggiore convinzione e determinazione le nostre capacità, le nostre reti imprenditoriali, le nostre potenzialità di investimento e di cambiamento per invertire la tendenza, senza aspettare che cambino gli altri. Nella stessa misura, auspichiamo cambiamenti e innovazioni profonde in tutti gli attori istituzionali, in primo luogo la Regione. Non chiediamo politiche di favore o provvedimenti per la concessione di incentivi in maniera indiscriminata. Aspiriamo a lavorare e a far crescere le nostre imprese in un contesto istituzionale adeguato, stabile, snello, imparziale ed incoraggiante".

    "Non disperdere il voto a favore di chi non ha speranza di essere eletto, o peggio ancora non si è mai speso per la nostra comunità". E' quanto si afferma in una nota del comitato sorto a Longobucco a sostegno della candidatura di Mimmo Bevacqua in Consiglio regionale. "Se cinque anni fa - prosegue la nota - solo perché vinse lo schieramento di centro-destra, Bevacqua non riuscì ad essere eletto per una manciata di voti, questa volta la sua elezione è davvero a portata di mano. Ma la volata di Mimmo deve partire da Longobucco. Dalla sua Longobucco. Un appello forte, dettato in gran parte dalla vicinanza e dall'interesse dimostrato da Bevacqua negli anni, verso il suo territorio. Il suo impegno costante per questa comunità è sotto gli occhi di tutti. Il suo amore per il nostro paese lo ha sempre portato a mettersi a disposizione di qualsiasi Amministrazione che si è succeduta negli anni, come riferimento delle istanze di un intero territorio, e per la sua stessa valorizzazione, in termini turistici, sociali e culturali. L'occasione che ci si prospetta è unica, perché l'elezione di Mimmo Bevacqua potrà dare a Longobucco un punto di riferimento diretto e quotidiano in Regione. Pensiamoci bene nessun candidato, in grado di essere eletto, avrà motivo di impegnarsi per questo paese più di Mimmo Bevacqua".

    "La vita è bella perché ti da possibilità di scegliere cosa mangiare, dove andare,come votare". Lo afferma, in una nota Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese. "La vita è meno bella - prosegue Vacalebre - quando cosa mangiare non lo decidi tu, ma la condizione che stai attraversando. La vita è meno bella quando dove andare non lo decidi tu, perché gli accadimenti ti portano in altri luoghi. La vita è meno bella quando come votare ti viene imposto dai bisogni della tua famiglia, dalla sorella, dalla zia, dal cugino, dal prelato di turno, mai interessatisi, dalla politica ma già candidati da un anno. Ma la vita rimane bella, soprattutto la nostra, perché siamo felici di essere riusciti a presentare la lista alle amministrative di Reggio Calabria, del risultato raggiunto dal nostro partito e ringraziamo dell'impegno che tutti i nostri candidati hanno profuso durante questa campagna elettorale e dei nostri elettori che si sono sentiti liberi di offrirci il loro consenso. Siamo felici perché abbiamo portato di nuovo in piazza le idee della destra di base, e che al contempo si propone di garantire le aspirazioni di crescita socio-economica e la millenaria identità culturale del popolo calabrese. Ma la vita rimane bella, soprattutto la nostra perché abbiamo supportato come candidato a sindaco Lucio Dattola. Alleanza Calabrese sarà presente alle prossime elezioni regionali riconoscendo Wanda Ferro come unico candidato a Governatore da votare".

    "Il decreto 'Sblocca-Italia', convertito definitivamente in legge dal Parlamento il 5 novembre scorso, è un autentico 'mostro' politico e giuridico, che tradisce lo spirito neoliberista che anima l'azione del Governo in carica e che prova, semmai ce ne fosse bisogno, come nel nostro Paese il Parlamento sia ormai ridotto a mero simulacro della democrazia". Lo afferma, in una dichiarazione Domenico Commisso, detto Marcello, candidato alle regionali nella lista L'Altra Calabria. "Con il decreto licenziato, che anticipa soltanto di pochi mesi la riforma costituzionale del Titolo V, l'esecutivo e la maggioranza che lo sostiene sferrano un vero e proprio attacco ai beni comuni, all'ambiente, alla salute, alla volontà e agli interessi economici dei cittadini, allo scopo di corrispondere alle richieste di pochi Stati membri dell'Unione e al fine di salvaguardare gli interessi privati delle grandi lobbies. Esso apre ad un modello di sviluppo economico non più sostenibile, che fa compiere all'Italia un salto indietro di cent'anni. Speculazione edilizia, corruzione, inceneritori, inquinamento, trivellazioni, progressiva dismissione del patrimonio pubblico: questo è il futuro che ci attende".

    "La Calabria è terra di eccellenze troppo spesso misconosciute e costrette a lasciare la nostra regione perché non vi è possibilità di applicare sul territorio il frutto delle proprie ricerche". Lo sostiene, in una nota, Nicola Irto, candidato alle elezioni regionali nella lista del Pd. "Un considerazione ancora più amara, quando si constata che, al contrario - prosegue Irto - i calabresi nel mondo danno risultati importanti e ricoprono incarichi prestigiosi. Per questo ritengo prioritaria la formazione come strumento di emancipazione delle giovani generazioni e di sviluppo per i territori. Il mio pensiero va alle università calabresi per le quali bisogna pensare a una legge regionale che normalizzi il diritto allo studio e tuteli la ricerca. I calabresi che intendono proseguire un percorso di studi universitario devono potere contare su borse di studio che premino i meritevoli e che agevolino la gestione delle spese delle famiglie per il contenimento dei costi di frequenza e di mantenimento anche fuori dai comuni di residenza. Ma sono necessari anche risorse che consentano di organizzare e migliorare le offerte formative all'interno degli atenei e delle istituzioni scolastiche della regione. Conoscenze e competenze, soprattutto nelle lingue e nel digitale, di cui i nostri giovani, oggi non possono fare a meno e funzionali al raggiungimento degli standard europei".

    "I voti favorevoli sulle risoluzioni per il Meridione, espressi a larghissima maggioranza oggi alla Camera, rappresentano un importantissimo segnale per il Sud e, in particolare, per la Calabria. Questa regione torna finalmente nell'agenda del governo grazie all'impegno e alla determinazione della nostra delegazione parlamentare". È quanto afferma in una nota Mario Oliverio, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione. "I fondi messi a disposizione dall'Europa - prosegue Oliverio - rappresentano un treno importante che la Calabria non può assolutamente farsi sfuggire se vuole concretamente uscire dalla crisi economica. Finora le risorse provenienti da Bruxelles non sono state pienamente utilizzate perché la Regione non è stata messa in condizioni di poterli utilizzare. Alcune misure del Por hanno visto pubblicati i bandi nel 2009 e le graduatorie pubblicate nel 2013. Gli ultimi dati contenuti nel rapporto Svimez sono allarmanti e rendono necessaria un'azione corale da parte di tutti gli attori in campo". "Subito dopo le elezioni - conclude Oliverio - avvieremo una task force che avrà un duplice obiettivo: da un lato rendere nota ai calabresi in che modo sono stati gestiti finora i fondi Ue, dall'altro accelerare sulla strada del corretto utilizzo di queste risorse che, ripeto, rappresentano un'occasione irripetibile per provare a fare uscire la Calabria dalla secche di una crisi che non è solo economica ma soprattutto sociale".

    Gli organi direttivi di Unindustria Calabria esprimono "apprezzamento per l'attenzione che, dopo le sollecitazioni arrivate da Mct e da Confindustria Reggio Calabria, è stata riservata al porto di Gioia Tauro". Lo riferisce un comunicato degli industriali calabresi. "L'impostazione che, soprattutto da parte di alcuni - prosegue la nota - è stata data a questo tema pare corretta e condivisibile. Troviamo positivo che ci si sia resi conto che il porto può essere uno dei principali fattori di competitività a favore del rilancio del sistema produttivo calabrese. Occorre averne consapevolezza ed essere conseguenti già nelle prime scelte in ordine alle politiche economiche ed alle opzioni strategiche che servirà assumere per consentire alla nostra Regione il necessario cambio di passo da tutti richiesto". Ad avviso degli Organi Direttivi di Unindustria Calabria, inoltre, è "positiva, di sicuro interesse e da condividere l'idea espressa da Mario Oliverio, di tenere un convegno a Gioia Tauro, al fine di focalizzare temi, impegni ed azioni perché sia garantita la centralità di questa fondamentale infrastruttura del Mediterraneo. Accogliamo la proposta di Oliverio su un tema che appartiene a tutti i calabresi e che deve essere affrontato con senso di responsabilità da ogni parte politica. La Zes, gli sgravi fiscali, l'accordo di programma quadro su intermodalità e logistica e la creazione di nuova occupazione, non sono argomenti da campagna elettorale ma questioni attorno alle quali si può giocare in concreto il futuro economico della regione". "Noi siamo pronti - riporta ancora la nota - a fornire il nostro contributo attraverso le competenze e le capacità di analisi delle categorie produttive che lavorano in quest'area e che conoscono bene opportunità, rischi e prospettive possibili legate all'utilizzo efficace delle risorse presenti e disponibili. In questo senso si auspica che lo stimolo di Oliverio, cui si riconosce il merito di aver manifestato immediata e concreta attenzione sul porto di Gioia Tauro, venga seguito anche da altri".

    "La visita del Ministro della Salute Lorenzin e la chiarezza delle sue parole hanno smascherato l'operazione demagogica e strumentale messa in atto dal "duo Speranza - Panedigrano", che con false notizie hanno tentato di spaventare prima e agitare poi la cittadinanza lametina". Lo afferma il candidato al consiglio regionale e presidente del consiglio uscente, Francesco Talarico. "Il Ministro Lorenzin - aggiunge - ha fatto luce sulla situazione della Sanità calabrese, evidenziando che la voragine di bilancio è stata sanata, con conseguente immediato sblocco del turn over, ed ha altresì affermato, in merito alla condizione della sanità lametina, che: il reparto di Terapia Intensiva Neonatale (Tin) non chiuderà, anzi verrà dotato di 4 nuovi posti letto in aggiunta ai precedenti; tutti i blocchi operatori continueranno ad avere il sangue necessario per gli interventi, con maggiore sicurezza e controllo delle trasfusioni; nell'Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme sarà aumentato di circa 40 il numero dei posti letto; a breve sarà inaugurato a Lamezia Terme il Centro Protesi Inail. Tutto ciò nonostante il passato periodo di ristrette finanziarie della Sanità calabrese commissariata, conseguenti ad un ereditato bilancio a debito, è oggi il frutto dei sacrifici di tutti, in particolar modo dei lametini, ed è il risultato di un'azione politica di risanamento che ha portato la sanità calabrese ad un pareggio di bilancio". "Questa è, infatti, la vera differenza - prosegue Talarico - tra me e il critico Speranza: l'essere riuscito col mio operato a portare al pareggio la Sanità Calabrese, che al mio arrivo ereditavo con un debito di bilancio di 70 milioni di euro, mentre lui è riuscito a portare al dissesto il Comune di Lamezia Terme che era in attivo, abbandonandolo ora per velleità politiche con un buco di circa 38 milioni di euro. Alla luce delle dichiarazioni del Ministro e della positiva prospettazione della situazione attuale della nostra sanità, che i nostri amministratori locali non potevano non conoscere, in primis il sindaco, appare inutile e non leale il tafferuglio organizzato innanzi l'ospedale da Panedigrano. Altresì, l'assenza del sindaco durante la visita del Ministro appare esclusivamente strumentale all'attacco. Non disdegnava, infatti, lo stesso Speranza, qualche giorno fa, di percorrere "le passerelle" tra le corsie dell'ospedale di Lamezia al fianco del candidato Oliverio". "All'arrivo del Ministro Lorenzin - conclude - il sindaco Speranza era, invece, meglio impegnato in angoli della Calabria a "coltivare la propria campagna" elettorale, di certo preoccupato dal fatto che per lui il 4% è lontano".

    "Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha avuto a disposizione molto tempo prima di questa campagna elettorale e avrà tanto tempo dopo, per fare una vera visita (non con la fretta di ieri) al nostro ospedale e affrontare seriamente le questioni legate alla sanità in Calabria". E' quanto dichiara il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. "Prendiamo atto - aggiunge - che invece, la Lorenzin, ha preferito fare uno spot elettorale a sostegno dei principali responsabili della grave situazione della sanità in Calabria. Tuttavia, come ho anticipato pubblicante domenica, se ci fosse stata la volontà ed il necessario stile istituzionale di invitare il sindaco di Lamezia, ci saremmo confrontati con equilibrio e rispetto, per affrontare insieme i problemi della sanità nel nostro territorio (Lamezia e Soveria). Il comune di Lamezia non si sarebbe sottratto, sarebbe stato lieto ed onorato di incontrare il Ministro, come abbiamo sempre fatto in occasioni di visite da parte di esponenti del Governo di qualsiasi colore politico. Invece, si è preferito continuare nella logica di questi anni, per cui Scopelliti e Talarico, ordinavano a Mancuso di non invitare il sindaco di Lamezia o altri sindaci in diverse occasioni. Anziché limitare il peso della politica nella sanità si è addirittura allargato ulteriormente il condizionamento persino sui medici, che hanno conosciuto un disagio ancora maggiore di prima". "Tra l'altro, il Ministro - prosegue Speranza - non ha detto niente di nuovo rispetto alle dichiarazioni dei mesi passati del Gen. Pezzi e non si è nemmeno sfiorata la situazione della medicina territoriale e quella di Soveria Mannelli e del Reventino dove si è alla vigilia della chiusura. La vicenda della smobilitazione della sanità pubblica nel lametino, ripropone il fatto che in Calabria l'UDC prima di essere scaricato da Berlusconi e quindi dalla Ferro, è stato il principale alleato del centrodestra di Scopelliti e dei suoi numerosi fallimenti. Nell'Udc Talarico è stato l'artefice dell'accordo di potere con Scopelliti dall'inizio alla fine. In questi anni, Talarico è stato protagonista del prevalere di logiche clientelari e privatistiche nella vicenda della Regione, di prove di forza muscolari e di arroganza verso tutti, anche nei confronti di settori di centrodestra, calpestando gli interessi generali della collettività". "Anche per questo in Calabria - conclude - è necessario un cambio radicale di metodo e di politica ed è necessario che le istituzioni vengano degnamente rappresentate".

    Si è svolta quest'oggi, nella Sala Biblioteca della Provincia di Reggio Calabria, la conferenza di presentazione della candidatura di Giuseppe Neri al Consiglio Regionale della Calabria, con la lista Democratici Progressisti, a sostegno di Mario Oliverio. La candidatura del Consigliere Provinciale Neri, già Assessore all'Ambiente con la Giunta Morabito, nasce all'interno del movimento del Partito Democratico, Labdem - Laboratorio Democratico. Alla presentazione, oltre al coordinatore provinciale del movimento, Domenico Solano, era presente Salvo Andò, Presidente Nazionale di LabDem, il quale ha lanciato la campagna elettorale di Neri, sostenendo che "LabDem non è una corrente del partito Democratico, ma è un movimento che nasce trasversalmente all'interno del partito per creare un bacino di approfondimento politico, mirato a sensibilizzare i temi caldi della stagione politica contemporanea." Ha continuato l'ex Ministro della Difesa "Peppe Neri è un candidato credibile, perché ha un'identità politica indiscussa, ed ha alle spalle un'esperienza amministrativa che gli permetterà di dare un importante contributo ad Oliverio, e soprattutto al Consiglio Regionale che andrà a formarsi dopo il 23 Novembre".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"

     

     

Elezioni 28/29 marzo

Elezioni

Regionali - Comunali - Ballottaggi- Affluenza

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore