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    Regionali, dichiarazioni dei candidati e commenti

     

     

    Regionali, dichiarazioni dei candidati e commenti

    04 nov 14 "Dai dati emersi dal Rapporto Swimez sull'economia del Mezzogiorno per il 2014, la Calabria si conferma la Regione più povera d'Italia con un Pil pro capite che nel 2013 si è fermato a 15.989 euro. Sono dati dimostrativi di una realtà che si percepisce andando in giro per le strade e conoscendo la società". Lo afferma, in una dichiarazione, Nico D'Ascola, candidato a presidente della Regione per Alternativa Popolare, il raggruppamento che vede insieme Ncd e Udc. "Il problema più drammatico - sostiene D'Ascola - è quello della disoccupazione giovanile, ma anche correlativamente della emigrazione intellettuale che determinerà il vero impoverimento della Calabria. Da questo punto di vista non si può attendere. Le difficoltà riguardano il mantenimento di un contesto sociale accettabile, perché la povertà quando diventa drammatica, può determinare rischi di natura diversa e fortemente preoccupanti rispetto a quelli che non sono già i gravi problemi dell'economia". "Bisogna sottolineare - prosegue D'Ascola - che nessuno ha la bacchetta magica, soprattutto chi dovrà intervenire dopo tanti anni di trascuratezza rispetto a tali problemi. Credo che vadano attivate le risorse già disponibili, quali ad esempio l'incentivazione dell'agricoltura. Il comparto dell'agricoltura può costituire una delle leve da utilizzare per risolvere i problemi. Contestualmente ho sempre visto nello sviluppo dei mestieri, delle attività artigianali, uno sblocco alternativo al posto fisso nella pubblica amministrazione, ossia alle scelte deplorevoli che ci hanno portato ad una condizione di esubero di spesa pubblica con una redditività estremamente bassa e con soluzioni non più praticabili. Ciò che afferma il premier Renzi costituisce la constatazione di una realtà che avevamo già percepito ed evidenziato ancora prima, imponeva di scaricare sulle attività private quello che prima era sostanzialmente assistenzialismo e un lavoro dipendente dalla pubblica amministrazione, dalle caratteristiche conosciute, rendeva poco, non richiedeva nulla, un patto scellerato tra lo Stato e i privati, era sostanzialmente una redistribuzione del reddito del tutto parassitaria". "Una storica istituzione come il Ciapi - sostiene ancora il candidato presidente di Alternativa popolare - un centro di avviamento delle attività professionali, una struttura di grandi dimensioni, dotata di attrezzature che nel corso degli anni sono state danneggiate e disperse, è impensabile che sia stata abbondonata. Si tratta di una vera sottrazione di bene pubblici, rispetto a quella che era la dotazione del Ciapi allorquando è stato costituito, si constaterebbe non solo la dilapidazione delle risorse economiche, ma anche la chiusura di una struttura che potrebbe essere una fonte di attività lavorativa, attraverso l'insegnamento di mestieri e di attività. Tutto questo insieme al comparto dell'agricoltura potrebbe essere una delle leve da azionare in tempi ragionevolmente brevi, sfruttando le strutture già esistenti, ovviamente attrezzandole e facendole amministrare a soggetti capaci. Dobbiamo riscoprire quello che avveniva negli anni '60. Dare competenze a soggetti veramente capaci e non a fiduciari di determinati contesti politici. Soggetti responsabili che amino il lavoro, l'insegnamento, la formazione dei giovani per dare loro una prospettiva di lavoro seria".

    "È da più di un anno ormai che giace in Senato un importante disegno di legge, assegnato ma del quale non è ancora iniziato l'esame. Si tratta della Legge Lazzati, uno strumento che dovrebbe contrastare l'asse mafia-politica, in quanto in origine il suo scopo era quello di impedire l'attività di campagna elettorale a soggetti appartenenti ad associazioni mafiose e sorvegliati speciali preservando così le istituzioni elettive da infiltrazioni malavitose". Lo afferma, in una dichiarazione, il senatore del Movimento 5 Stelle Francesco Molinari. "Il condizionale - aggiunge - è d'obbligo. La normativa, infatti, è ridotta nei suoi effetti mentre la proposta di legge, come ho più volte ricordato, andrebbe reintrodotta nella portata originaria invece di giacere in un limbo senza tempo. Sono passati diversi anni da quando, insieme ad altri amici del M5S, ci siamo assunti l'impegno di riproporlo all'attenzione dei calabresi, prima da cittadini comuni e dopo come cittadini in Parlamento. Ringrazio il Centro studi regionale Giuseppe Lazzati che, a partire dal suo presidente e fondatore, Romano De Grazia, Presidente onorario della Suprema Corte di cassazione, mi ha dato la possibilità di riflettere sulla validità di un testo sul quale - in modo ben più autorevole di me - si sono già espressi Vittorio Grevi (già titolare della cattedra di procedura penale all'università di Pavia e opinionista del Corriere della Sera), Federico Stella (già titolare della cattedra di diritto penale dell'università Cattolica di Milano) e Cesare Ruperto (Presidente emerito della Corte costituzionale) : ciò solo per citare i favori di alcuni dei più insigni giuristi italiani". "Dobbiamo al più presto adoperarci - prosegue Molinari - affinché la legge ritorni alla sua veste originaria, capace di togliere realmente ai delinquenti e all'antipolitica senza scrupoli la possibilità di operare nel momento elettorale per concretizzare la collusione tra politica e malavita organizzata, delineando - in maniera semplice - un reato ed i soggetti che lo commettono. Così come la politica si deve assumere in modo prioritario e preventivo il merito del ruolo di garante della collettività, già nella fase di selezione dei candidati a spenderne l'azione - affinché si scongiuri il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata in qualunque assemblea elettiva - allo stesso modo occorre dotare la comunità di leggi che permettano che vengano scongiurate le ipotesi, sempre più frequenti, in cui la criminalità organizzata si possa confondere pericolosamente con le istituzioni". "Ecco perché - dice ancora Molinari - ho fatto richiesta al Presidente della prima Commissione, senatrice Finocchiaro, affinché dia impulso all'esame del Ddl, chiedendo venia se dovesse ritenere importuna tale invasione di campo da parte di chi è impegnato in altri compiti in altre Commissioni ma, allo stesso tempo, tiene a cuore, come calabrese e come meridionale - la sorte di tale provvedimento. Sono sicuro che la Senatrice Finocchiaro, da meridionale, comprenda cosa voglia dire vedere la propria terra soffrire sotto il giogo della prepotenza mafioso-delinquenziale e mi perdonerà per quella che potrebbe sembrare un'indebita pressione".

    "Su Gioia Tauro è urgente l'impegno del governo nazionale. L'appello per uno sblocco dell'iter sulla Zes per Gioia Tauro è stato più volte ribadito da parte della Regione Calabria, sollecitando ufficialmente i Ministri competenti, tra cui Lupi e Lanzetta e il sottosegretario Delrio". E' quanto afferma Wanda Ferro, "candidata del centrodestra - è detto in un comunicato - alla presidenza della Regione". "Al momento, però, non si è avuto - aggiunge - alcun esito. Da oltre un anno la Giunta e poi il Consiglio regionale all'unanimità hanno approvato la nascita della Zes, la Zona Economica Speciale nel porto di Gioia Tauro, promuovendo nei confronti del governo nazionale una proposta di legge. Questo importante provvedimento è fermo nelle varie commissioni parlamentari. Se lo scalo gioiese viene definito da tutti unico e strategico per le sue caratteristiche, l'approvazione della Zes sarebbe un modo per dimostrare alla Calabria un segnale concreto. Mario Oliverio dovrebbe ammettere c'è un sostanziale disinteresse del Governo nazionale sulla Calabria e su Gioia Tauro ed il rinvio della sua visita ne è un ulteriore segnale. Noi riteniamo che Gioia Tauro possa diventare un Hub Portuale per il Sud Europa, anche senza ingenti investimenti. Basterebbero pochi provvedimenti e tra questi la Zona Economica Speciale". "L'emanazione - prosegue Ferro - di un dispositivo legislativo, più veloce rispetto all'iter intrapreso in Parlamento, consentirebbe agli uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri di trasmettere la domanda alla Commissione Europea, per l'autorizzazione ai fini degli aiuti di stato. Le risorse da utilizzare sono già disponibili all'interno della nuova programmazione comunitaria 2014-2020. La Zes potrebbe essere per l'Italia uno strumento unico in Italia ed in Europa. Quello che risulta anomalo è che l'Italia è uno dei pochi paesi in Europa ad averne diritto ma non ha mai presentato in Europa una sola richiesta. Grazie alla Zes le imprese avranno a disposizione incentivi per la realizzazione di investimenti, agevolazioni doganali come la sospensione del pagamento di iva e dazi e la semplificazione delle procedure, l'esenzione fiscale delle imposte sui redditi come Irap e Ires o sulle proprietà come Imu e Tarsu, tariffe agevolate e riduzione degli oneri. La Calabria pretende un segnale politico forte, verso un progetto i cui benefici avrebbero ripercussioni non solo sull'intera economia regionale, ma su tutto il Sud, approfittando peraltro, dalle crescenti instabilità delle aree del nord Africa che è risaputo sottraggono volumi di traffico ai porti europei e, soprattutto, italiani. L'armatore danese Maersk Line ha annunciato che il vessel sharing agreement (Vsa) con Mediterranean Shipping Company (2m) sarà operativo da gennaio dell'anno prossimo. Un'occasione unica per il Porto che vorrà dire il ritorno di Maersk a Gioia Tauro, ma anche più volumi e più numeri". "Un'occasione unica - conclude - da sfruttare, accompagnandola con un provvedimento che riesca a trattenere i container in passaggio dalla Calabria e creare attività nel retro porto, anche potenziando il sistema di trasporto merci su ferro per trasformare davvero Gioia Tauro nella porta meridionale dell'Europa".

    "I tre gravi atti intimidatori subiti nei giorni scorsi dal sindaco di Amantea Monica Sabatino, dal suo vice Giovanni Battista Morelli e dal consigliere comunale di maggioranza Franco Chilelli, a cui esprimo la mia totale vicinanza e solidarietà, ripropongono con forza la necessità di non abbassare mai la guardia e di agire con fermezza nella lotta senza quartiere che, da anni, in tanti abbiamo intrapreso in Calabria contro la criminalità organizzata". E' quanto si legge in una nota del candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione, Mario Oliverio. "Per questo motivo - prosegue - saluto positivamente l'iniziativa degli amministratori della città del Tirreno che hanno deciso di convocare per sabato prossimo una seduta straordinaria del consiglio comunale alla presenza del prefetto Tomao e aperta alla partecipazione dei rappresentanti delle forze politiche, istituzionali e sociali, del mondo della scuola, dell'impresa e di tutti i cittadini onesti che, con la loro presenza, vorranno riaffermare con forza il loro rifiuto ad ogni tipo di violenza e di presenza criminale. Nell'idea di crescita e di sviluppo della nostra terra che vogliamo affermare una volta eletti alla guida della Regione Calabria c'e'una direttrice imprescindibile che riguarda la battaglia senza quartiere per la legalità e l'affermazione di regole a tutela dell'economia sana e a difesa dei diritti dei più deboli e della sicurezza dei cittadini". "Quella che vogliamo costruire, infatti - aggiunge Oliverio - è una Regione aperta e trasparente che intende combattere a viso aperto tutte le mafie e le organizzazioni criminali, l'economia illegale, il lavoro nero, lo sfruttamento, il racket, l'usura. Una Regione che non lascia mai sole le vittime e adegua la sua legislazione per renderla impermeabile alle infiltrazioni della criminalità organizzata, a partire dal testo unico per la sicurezza e dalla nuova legge sugli appalti che intendiamo approvare. Vogliamo realizzare, insomma una Regione che si batte con tutti i mezzi, le leggi e gli strumenti a disposizione, per affermare e diffondere la cultura della legalità a salvaguardia dei doveri e dei diritti di ogni cittadino".

    "Siamo vicini ai precari calabresi, comprendiamo la disperazione ma bloccare un'autostrada è inaccettabile". Lo affermano il candidato alla presidenza della Regione per Alternativa Popolare, Nico D'Ascola, ed i senatori del Nuovo Centrodestra Antonio Gentile, Piero Aiello, Giovanni Bilardi e Guido Viceconte. "Bloccare un'autostrada - aggiungono - significa non consentire a tanti cittadini di andare a lavorare o di raggiungere posti di urgenza per motivi di lavoro. Offriamo alla maggioranza le nostre proposte per il superamento del precariato storico chiedendo a Renzi di ascoltarci e di isolare quella parte estrema della sinistra radicale che lavora allo sfascio. Presenteremo un pacchetto di emendamenti alla legge di stabilità che preveda il rifinanziamento per gli Lsu, l'applicazione agli aventi diritto della legge 296 per il comparto sanitario con deroga essendo vigente il piano di rientro. Chiederemo a Renzi di confrontarsi con la prossima Giunta Regionale per guardare anche a quella massa enorme di over 40 senza lavoro". "Al Pd - proseguono D'Ascola ed i senatori Ncd - chiediamo un confronto anche in sede regionale perché la gravità della situazione sociale non consente divisioni artate ma può essere superata e affrontata solo con una coesione. Purtroppo chi soffia sul fuoco del disagio con proposte demagogiche come hanno fatto i candidati di Forza Italia e di Cinque Stelle esaspera la rabbia e crea false illusioni".

    Il candidato al consiglio regionale, nella lista Democratici Progressisti, Giovanni Manoccio ha incontrato questa mattina a Cosenza i lavoratori precari che hanno attivato un presidio nel capoluogo bruzio. "Ho voluto portare direttamente - afferma Manoccio - la mia solidarietà ai lavoratori precari che stanno dimostrando per vedere tutelati e garantiti i loro diritti. Ritengo sia necessario richiamare l'attenzione delle istituzioni su una questione che deve trovare al più presto una soluzione certa e definitiva e che riguarda, in Calabria, migliaia di precari che vivono drammaticamente, assieme alle loro famiglie, l'incertezza del loro futuro. Credo, con forza, e in coerenza con la mai storia di amministratore che il tema del lavoro debba essere messo al centro del confronto politico e divenire prioritario per il prossimo governo regionale, a tutela dei diritti dei lavoratori e per creare, con soluzioni concrete, occupazione in particolar modo per le giovani generazioni. Ho visto tanta disperazione oggi nei lavoratori".

    Mimmo Battaglia, candidato per il Partito Democratico alle prossime elezioni regionale, è intervenuto in merito alla questione dei rifiuti. "Dobbiamo trasformare - ha detto - il concetto stesso di rifiuto affinchè non sia un problema, ma diventi una risorsa. Bisogna costruire una politica che abbia rispetto dell'ambiente e dia centralità all' avvio di progetti che possano portare alla creazione di nuovi posti di lavoro, implementando e rafforzamento il settore. Questo porterà ricadute occupazionali importanti per l'intera Calabria. Abbiamo registrato un netto rifiuto alla centrale a carbone il prossimo 9 novembre a Saline si svolgerà una manifestazione alla presenza del Ministro Lanzetta, e creeremo con i rappresentanti delle associazioni ambientaliste un forte presidio per ricostituire un'aria di sviluppo che possa avere una vocazione turistica e non essere ulteriormente deturpata. Un concetto importante - evidenzia il candidato del Partito Democratico - riguarda lo smaltimento dei rifiuti. E' necessario capire come si possano trattare in maniera operosa. Abbiamo le discariche di Sambatello, Polistena e Siderno che potrebbero funzionare per trasformare il rifiuto in una risorsa e non avere il problema delle discariche che scoppiano. La Regione ha avviato una gara d'appalto per le navi che devono portare via i rifiuti. Potremmo invece, costruire un circolo virtuoso nella provincia di Reggio Calabria. Questo potrebbe portare occupazione e tradursi in fatti positivi".

    "La gestione della sanità calabrese ad opera di Scopelliti (presidente e per lunghi anni commissario straordinario) è stata incentrata sulla distribuzione scientifica di postazioni di potere a questo o quel potentato di turno per garantirsi sostegno politico e fedeltà incondizionata". Lo afferma il candidato al consiglio regionale Giovanni Puccio. "Da Cosenza con i Gentile - aggiunge - a Crotone con la Stasi, da Catanzaro con Talarico a Vibo Valentia con Salerno. Una gestione complessiva irresponsabile che ha prodotto, anche nel nostro territorio, situazioni allucinanti come lo scandalo della Fondazione Campanella e il ridimensionamento continuo e centellinato di servizi e strutture come a Lamezia Terme. Qui i fatti sono impietosi e non ammettono repliche: personale infermieristico specializzato insufficiente, tecnici di laboratorio assenti, reparti con personale medico insufficiente come in Pronto Soccorso, Neonatologia e Centro Trasfusionale. Reparti senza primari a Chirurgia, Ortopedia, Pronto Soccorso, Dialisi, Neonatologia, Rianimazione e Ginecologia. La terza città della Calabria con il suo vasto comprensorio ha bisogno di un'attenzione maggiore e di una riorganizzazione della sanità in linea con la sua rilevanza territoriale. Il primo banco di prova che il centrosinistra con Oliverio dovrà affrontare, vista la vera emergenza che si è creata, sarà quello di rimettere ordine programmando, confrontandosi con tutti i soggetti interessati, garantendo la stessa quantità e qualità di servizi in maniera omogenea e funzionale su tutto il territorio calabrese".

    "Le precarie condizioni in cui versa il sistema dei trasporti pubblici nella Locride ed il conseguente costo del servizio rendono il diritto allo studio, per le migliaia di studenti che ogni giorno si spostano da un paese all'altro del comprensorio, un peso a volte insostenibile". Lo afferma il candidato al consiglio regionale del Pd, Sebi Romeo. "Cosciente del fatto - aggiunge - che l'istruzione e la cultura possono e devono essere la base del processo di cambiamento per un territorio martoriato da molteplici problemi sociali ed economici come la Locride, proporrò che la Regione Calabria garantisca la totale copertura del servizio alle famiglie degli studenti che non sono in condizioni economiche tali da poterne affrontare il costo".

    "Il nuovo percorso politico-amministrativo che intendiamo intraprendere non potrà prescindere da una vera e propria rivoluzione della burocrazia. Ce lo chiedono i cittadini, ce lo chiedono le imprese, ce lo chiede la Calabria che vuole cambiare". Lo afferma il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria, Mario Oliverio. "Oggi - aggiunge - la nostra regione paga uno scotto pesantissimo in termini di mancato sviluppo e arretratezza, non solo per le evidenti colpe di un certo modo di fare la politica, ma anche per la presenza di una burocrazia ingessata e selezionata attraverso il criterio della fedeltà e dell'appartenenza clientelare. Abbiamo il dovere di restituire fiducia e speranza ai calabresi, puntando sulla meritocrazia nelle scelte di chi andrà ad assolvere incarichi di responsabilità nella pubblica amministrazione. Attueremo la nostra rivoluzione per diventare una regione normale, attenendoci alla stella polare della legge e quanto essa stabilisce in termini di requisiti, di titoli, di esperienza e di competenza. I funzionari, specie quelli apicali, e i dirigenti, a cominciare da quelli che fanno strutturalmente parte dell'amministrazione - conclude il candidato del centrosinistra -, devono essere il motore di una Regione chiamata a dare immediate risposte e a colmare nel più breve tempo possibile il gap enorme con il resto del Paese che purtroppo è stato creato in questi anni".

    "Non c'è sviluppo economico senza i commerci". E' quanto afferma Nico D'Ascola, candidato a presidente della Regione Calabria per Alternativa Popolare, il raggruppamento che vede insieme Ncd e Udc alle prossime elezioni regionali. "In questi anni - aggiunge - il porto di Gioia Tauro è stato maltrattato in maniera indecorosa. Uno scalo che potrebbe dare benessere non solo alla Calabria, ma a tutta l'Italia se assumesse le dimensioni che potrebbe avere, se una certa politica che ha favorito i porti del nord Europa, soprattutto quelli tedeschi e olandesi, fosse controbilanciata da un'iniziativa che si radicasse nel centro del Mediterraneo. Per incentivare l'attività del porto di Gioia Tauro è necessario realizzare le infrastrutture che mancano, così si potrebbe ottenere un doppio risultato. Da un lato rafforzare le infrastrutture con l'alta velocità, con i treni che arrivano sino al porto e trasferiscono immediatamente le merci con un risparmio di circa 12 giorni di navigazione, dall'altro un risparmio di tempi ed economico. Si darebbe luogo a quello che può costituire un modello di sviluppo della Calabria, i commerci su scala addirittura mondiale, basti pensare alle rotte che vengono dai Paesi in via di industrializzazione con un tasso enorme di crescita". "I Paesi dell'Oriente, come Cina e Corea, sono economie fiorenti - prosegue D'Ascola - che devono portare i loro manufatti verso i Paesi industrializzati in grave crisi, dunque uno sviluppo commerciale, ma anche la possibilità di implementare il turismo. Se non ci sono le strade, se mancano le ferrovie, gli aeroporti a prezzi ragionevoli al contrario di quelli che attualmente si praticano, tutto diventa una chimera. La pre condizione per lo sviluppo economico sono le infrastrutture. Parlare di industrializzazione è difficile, non solo per i costi, ma anche perché il modello industriale è declinante dappertutto. E' necessario guardare ad un modello di economia che si fondi su commerci, turismo, servizi, agricoltura, il recupero delle tradizioni, dei mestieri e delle capacità individuali dei soggetti. Questo è un modello di sviluppo credibile, non costosissimo, che si reggerebbe sulla realizzazione di infrastrutture, facendo decollare la società, anziché pensare ad uno Stato o un ente territoriale che dall'alto debba risolvere i problemi della gente"

    "Il M5S Calabria sta studiando una proposta per la rivalutazione dei piccoli comuni dell'entroterra". Ad annunciarlo è il candidato presidente della Regione Calabria per il Movimento, Cono Cantelmi. "La Calabria - aggiunge - assiste inerme allo spopolamento dei piccoli borghi. Dobbiamo valutare l'opportunità di alcune proposte che aiutino i piccoli centri a sopravvivere. In Parlamento il Movimento ha presentato una proposta di legge che contiene misure volte alla ripresa economica di questi borghi cercando di aiutare l'insediamento di imprese giovanili di tutti i settori con azioni concrete, che vanno dal telelavoro alla promozione della filiera corta per i prodotti agroalimentari. In Calabria dovremo adottare misure concrete anche per migliorare la mobilità da e verso i piccoli comuni, ma anche incentivare la connettività gratuita e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente". "E' necessario - prosegue Cantelmi - rilanciare l'artigianato attraverso la creazione di laboratori attrezzati dalla regione e concessi a maestri artigiani con obblighi formativi verso apprendisti, con l'obiettivo di recuperare gli antichi mestieri. Vogliamo fare del 'Made in Calabria' un marchio che sia distintivo di qualità e tradizione e che servirà anche per rilanciare il turismo enogastronomico ed esaltare le peculiarità dei sapori della nostra terra. I piccoli borghi devono rappresentare la spinta propulsiva dell'intera Calabria e frenare l'emorragia dei giovani costretti ad emigrare per cercare un futuro lontano da qui. La politica deve essere capace di investire sulle potenzialità dell'entroterra, ormai da secoli condannato all'abbandono".

    Una delegazione di tirocinanti ex L. 147/2013 questa mattina ha incontrato Mario Oliverio, candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione. I lavoratori, che attendono di ripartire per completare il tirocinio di 230 ore al fine di svolgere il lavoro di supporto necessario al funzionamento del settore giustizia hanno espresso forti preoccupazioni sul prosieguo dell'iter del loro percorso ministeriale di perfezionamento e di stabilizzazione. "In questi anni, anche grazie al loro lavoro - è scritto in una nota diffusa dalla segreteria politica di Oliverio - è stato garantito il servizio della giustizia ed è stato recuperato parte dell'arretrato civile per il quale il nostro Paese è stato sanzionato dall'Europa con multe salate. I precari chiedono lo sblocco dei fondi già stanziati nella Finanziaria 2013 per il completamento del percorso formativo ministeriale e le assunzioni di misure legislative in direzione della stabilizzazione. Attualmente gli organici riferiti al settore amministrativo dell'organizzazione della giustizia presentano una carenza di oltre ottomila unità a cui bisogna aggiungere oltre mille pensionamenti dal primo gennaio 2015. Ci sono, quindi, tutte le condizioni per corrispondere all'esigenza di funzionamento della giustizia per una parziale copertura degli organici attraverso la stabilizzazione del precariato". "A conclusione del colloquio - si aggiunge nel comunicato - Oliverio ha immediatamente contattato i parlamentari calabresi del centrosinistra che stanno seguendo la problematica al fine di concertare ed assumere insieme ad essi iniziative mirate a dare risposte positive alle richieste dei precari nel quadro dell'assunzione delle necessari decisioni volte alla riforma ed al funzionamento della giustizia. "Garantire il funzionamento della giustizia, in particolare in una Regione come la nostra - ha detto Oliverio al termine dell'incontro - è di fondamentale importanza per determinare condizioni di crescita civile, economica e sociale. Senza le necessarie garanzie dei presidi di legalità, la nostra terra rischia una deriva ancor più grave di quella in cui oggi versa. Dare risposte alla domanda di copertura degli organici da parte dei responsabili dei tribunali e delle procure è urgente e doveroso da parte del Governo e del Parlamento. In questo quadro anche il problema del precariato deve trovare un'adeguata attenzione per dare risposte immediate all'esigenza di funzionamento dell'amministrazione della giustizia e, contemporaneamente, alle legittime aspettative di centinaia di lavoratori che in questi anni hanno contribuito con il loro lavoro ad evitare il collasso". "Per quanto ci riguarda - ha concluso il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione - assumeremo ogni iniziativa utile, volta a sensibilizzare Governo e Parlamento affinché si diano risposte concrete e positive per la soluzione di questa problematica, che è di interesse vitale per la nostra regione".

    "Una Giunta che, già da tempo, avrebbe dovuto cessare le proprie attività e che in questi mesi ha prodotto danni, tanto da richiedere l'intervento del Governo e la revoca di numerosi atti, continua scandalosamente ad operare esclusivamente a vergognosamente a fini elettorali". E' quanto affermano in una nota congiunta Gianni Speranza e Beppe Apostoliti, candidati nel collegio centro della lista la "Sinistra con Speranza". "In particolare - continuano - per quanto riguarda le politiche sociali in questi giorni sono stati annunciati bandi e si accreditano nuove strutture mente si tagliano i fondi e le realtà esistenti ed operanti sul territorio sono tutte in grandissime difficoltà con ritardi nei pagamenti da parte della regione di oltre 8 mesi. In questi anni sono stati tagliati fondi per i comuni e si sono alimentate clientele e nuovi centri di potere sfruttando i bisogni e i soldi dei calabresi, e ora si creano nuove illusioni e nuove false aspettative solo ed esclusivamente in vista delle elezioni del 23 novembre prossimo. Noi chiediamo di fermarsi, tra venti giorni i calabresi sceglieranno il nuovo governo regionale e toccherà a questo riscrivere una pagina nuova per le politiche sociali della nostra regione, recuperandone i gravi ritardi e correggendo le terribili storture. Smettetela di utilizzare le ultime ore di permanenza alla regione per i vostri interessi elettorali a danno dei cittadini calabresi".

    "Dieci milioni di euro per arginare il fenomeno della erosione costiera sul medio alto Tirreno. Molti dei lavori sono stati appaltati mentre altri sono in fase di aggiudicazione". Lo ha detto Pino Gentile, capolista di Ncd a Cosenza, nel corso di un incontro con sindaci e amministratori di Guardia Piemontese, Acquappesa, Fuscaldo, Cetraro, Bonifati, Sangineto e Belvedere Marittimo. "Gli interventi - ha aggiunto - serviranno a contenere l'erosione costiera che minaccia prevalentemente la costa tirrenica e i centri abitati, mentre un altro lotto è previsto per il basso Tirreno". Gentile ha anche elogiato "la capacità amministrativa dei sindaci che reggono con sacrifici enormi situazioni complesse e delicate"

    L'avvocato Sabrina Rondinelli, candidata al Consiglio regionale nella lista di Forza Italia per Wanda Ferro Presidente, ha incontrato questa mattina le associazioni forensi di Catanzaro e della provincia. ''La Regione - ha detto Rondinelli - dovrà farsi carico anche delle problematiche inerenti alla Giustizia e al mondo forense. Ci sono colleghi che si cancellano dall'Albo perché non riescono a pagare le tasse d'iscrizione. Abbiamo cancellerie, nei diversi tribunali calabresi, che vivono situazioni drammatiche. Il nostro dovrà essere un impegno corale ed efficace per far sì che la Calabria arrivi dinanzi al Governo a sottoporre queste importanti tematiche".

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