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    Ass. Caligiuri scrive a rettori atenei calabresi "Servono cambiamenti"

     

     

    Ass. Caligiuri scrive a rettori atenei calabresi "Servono cambiamenti"

    26 mar 14 L'assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha scritto ai rettori Gino Crisci (Università della Calabria), Aldo Quattrone (Università "Magna Grecia"), Pasquale Catanoso (Università "Mediterranea") e Salvatore Berlingò (Università "Dante Alighieri per Stranieri") per avviare un dibattito sul ruolo degli atenei per lo sviluppo della Calabria. Allo scopo - informa una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - Caligiuri ha chiesto che il tema venga affrontato nella prossima riunione del Comitato dei rettori universitari della Calabria (Coruc). "Con 297 mila studenti delle scuole e 59 mila iscritti nelle università - afferma Caligiuri - il settore dell'educazione non è solo il settore numerico più rilevante delle politiche pubbliche ma è soprattutto quello che rappresenta la risorsa fondamentale per la crescita della società che si basa sulla qualità e le competenze del capitale umano. A tale riguardo, occorre avere la capacità di prevedere le tendenze future per orientare scuole e università ad affrontare i profondi cambiamenti sociali ed economici che saranno ancora più sconvolgenti nei prossimi anni. Le istituzioni pubbliche da sempre con lentezza si adeguano alle trasformazioni. Negli anni Sessanta del secolo scorso, l'istituzione dell'Università, venne preceduta in Calabria da un ampio dibattito che coinvolse il mondo politico, culturale e sociale. Negli anni successivi si e' andato invece trasformando quasi sempre in considerazioni tra addetti ai lavori". "Ritengo che sia invece importante - prosegue - ritornare a parlare del ruolo delle Università in Calabria. La prossima sfida dei fondi europei, che ammontano a 11 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, rappresenta una decisiva opportunità per avviare un deciso processo di sviluppo. I nuovi equilibri economici mondiali, la crisi della finanza pubblica (particolarmente severa nelle regioni meridionali), il decremento demografico che vedrà la nostra regione nei prossimi decenni diminuire di mezzo milione di abitanti richiedono riflessioni profonde e responsabili da parte di tutti. Anzi, chi ha maggiori responsabilità, per la funzione sociale assegnata ed il prestigio collegato, come nel caso delle università, deve sentirsi maggiormente investito. Lo studio della Fondazione 'Giovanni Agnelli', che la Regione ha commissionato e che analizza dati di due anni fa oggi più attuali che mai, può rappresentare una base di discussione per continuare un confronto costruttivo e urgente sul presente e il futuro degli atenei regionali". "Ritengo - conclude Caligiuri - che, con il concorso di tutti, per valorizzare i talenti e le tante risorse della Calabria occorrano cambiamenti urgenti e strutturali"

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