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    Morra e Molinari: Sistema discariche favorisce la ndrangheta

     

     

    Morra e Molinari: Sistema discariche favorisce la ndrangheta

    22 lug 14 "In una regione amministrata da gente onesta, in un Paese normale, le discariche non sono gestite dalla 'ndrangheta". Lo afferma il senatore Nicola Morra di M5S dopo l'arresto di 24 persone da parte dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria nell'ambito di un'inchiesta sulle infiltrazioni delle cosche nel settore della gestione delle discariche. "Ancora mafia in Calabria, ancora 'munnizza' - prosegue Morra - Il Movimento 5 Stelle, contrariamente ai partiti, ha delle proposte concrete affinché questo non accada più, in Calabria come nel resto d'Italia: mettere cittadini onesti nelle istituzioni; una gestione sostenibile dei rifiuti abbandonando il sistema delle discariche inquinanti, recuperando e riciclando i rifiuti. Sembra tanto semplice. Ma per realizzare questo, noi calabresi, dobbiamo prima superare un ostacolo: la partitocrazia". "L'abbiamo fatto a febbraio del 2013 - conclude Morra - lo possiamo rifare anche alle prossime regionali, sempre che lo vogliamo. E lo possiamo fare in tante altre occasioni, tutte le volte che denunciamo la corruzione, l'illegalità diffusa, il malaffare". Sull'inchiesta reggina interviene anche il senatore Francesco Molinari, anch'egli di M5S. "Delle interessenze della criminalità organizzata nella gestione dei rifiuti in Calabria - afferma Molinari - tramite le negligenze, quando non le complicità, della classe politica locale, vi è traccia storica nelle relazioni della Commissione Antimafia. L'ultima inchiesta dei Ros, della quale si attendono i futuri sviluppi, dimostra che la prima vera sfida della nuova giunta regionale dovrà essere quella di riuscire a disegnare una nuova gestione dei rifiuti regionale, in tutti i sensi. Non solo nuova e innovativa, come il M5S va proponendo da anni, nelle modalità e negli obiettivi ma, soprattutto, amministrativamente limpida e trasparente. Gli arresti di questa mattina, che vedono coinvolti anche i due avvocati Putortì e Dieni, oltre agli uomini della cosca Alampi, fanno drammaticamente intuire a quale punto è giunta l'infiltrazione mafiosa nella gestione della cosa pubblica calabrese: un'infiltrazione che oramai ha abbondantemente oltrepassato i confini nazionali". "Da qui - prosegue Molinari - si pone la questione cruciale, per il Paese e per l'Europa tutta, sugli strumenti da mettere in campo per riuscire a contrastare l'attuale potenza della 'ndrangheta. Come M5S, è da tempo che abbiamo ben chiaro il piano per affossare il potere economico delle mafie e per dare fiato, con le economie così realizzate, alle regioni del Sud: solo dall'azione della politica si potrà rimettere ordine nell'insostenibile gestione milionaria dei rifiuti in Calabria. Una gestione che non è mai andata a regime, dopo essere stata commissariata per oltre 16 anni, ed i cui sospetti sulle motivazioni stanno pian piano materializzandosi".

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