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    Guccione: "Da Marlane disastro ambientale"

     

     

    Guccione: "Da Marlane disastro ambientale"

    17 lug 14 Si è svolta nella sede della Provincia di Cosenza una seconda conferenza stampa che segue quella del 5 febbraio scorso, convocata dal consigliere regionale Pd, Carlo Guccione, "per illustrare - è detto in un comunicato - gli importanti sviluppi fatti registrare dal processo sul caso Marlane". All'iniziativa hanno preso parte, oltre a Guccione, il segretario provinciale del Pd di Cosenza, Luigi Guglielmelli; il sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò, ed i legali del Comune, Domenico e Amalia Monci. "La novità certamente più rilevante emersa dall'incontro di oggi - si afferma ancora nella nota - riguarda la conferma del disastro ambientale nell'area della Marlane su cui si sono pronunciati ufficialmente i periti del Tribunale di Paola, confermando che 'lo sversamento continuo e costante di sostanze tossiche e la presenza in grande quantità di tali sostanze nelle zone sottoposte a verifica e circostanti l'azienda Marlane, ci consente di affermare che vi è stato un disastro ambientale'. Viene così confermato l'allarme lanciato da Guccione nel corso della conferenza stampa del febbraio scorso e si apre la strada ad un intervento del Ministero dell'Ambiente che ha chiesto al Tribunale, attraverso l'Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Ispra), l'autorizzazione ad effettuare i sopralluoghi sul sito Marlane necessari per la caratterizzazione del suolo e per individuare infine il giusto tipo di bonifica". Nell'esprimere soddisfazione per le risultanze della perizia del Tribunale, Guccione è tornato a ribadire "con forza la richiesta che sulla vicenda Marlane si arrivi ad una verità definitiva. Ora che il disastro ambientale è stato provato oltre ogni ragionevole dubbio, si deve procedere con azioni conseguenti sul doppio binario del risanamento ambientale e della riqualificazione del territorio". Secondo Guccione, in particolare, "occorre inserire il sito di Praia a Mare tra quelli inclusi nella lista del Ministero dell'Ambiente dei 57 siti di interesse nazionale (Sin) da bonificare. Partendo poi dai risultati delle indagini condotte mediante i progetti Miapi e Sin, è necessario effettuare un monitoraggio di acqua, aria e suolo al fine di valutare lo stato effettivo dei luoghi e preparare un intervento risolutivo di bonifica del territorio. Serve poi pianificare un intervento di messa in sicurezza e bonifica dei luoghi, con riferimento all'area della fabbrica, ma anche alle acque profonde e superficiali". "Occorre infine valorizzare - ha concluso il consigliere regionale del Pd - la struttura dismessa dell'ex Marlane, riqualificando la zona anche dal punto di vista urbanistico e ambientale, destinandola, per esempio, ad attività socialmente utili".

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