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    Inchino processione a boss: reazioni e commenti

     

     

    Inchino processione a boss: reazioni e commenti

    07 lug 14 "L'atto di sudditanza compiuto in ossequio ad un condannato per mafia, durante una manifestazione religiosa, a Oppido Mamertina, ha lasciato in ognuno di noi un senso di estremo disagio davanti al ruolo che la Chiesa ricopre, oggi, in alcune comunità". Lo afferma, in una nota, la Federazione provinciale di Reggio Calabria del Partito democratico. "Non sono bastate le parole del Papa, dunque, che nella sua visita in Calabria di pochi giorni addietro ha fermamente scomunicato coloro i quali si sono macchiati di reati di mafia - aggiunge - per porre fine a questi episodi di assoggettamento da parte di alcune istituzioni civili e religiose. Di una inaudita gravità, infatti, la circostanza che registrerebbe l'indifferenza, oltre che dei sacerdoti, degli amministratori locali a capo del corteo religioso. Degno di stima ed ammirazione, invece, per l'alta responsabilità ed il senso dello Stato dimostrati, è il gesto delle forze dell'ordine, presenti in piazza per svolgere il regolare servizio di sicurezza, che davanti ad un gesto tanto volgare si sono allontanate per mettere a verbale quanto accaduto e permettere così l'apertura di una indagine che approderà sul tavolo della Commissione parlamentare antimafia, come reso noto dalla Presidente Rosy Bindi".

    Il Garante dell' infanzia della Regione, Marilina Intrieri, in una nota in cui si fa riferimento a quanto accaduto ad Oppido Mamertina, "segnala alla Santa Sede ed al Governo che la grave strumentalizzazione del rito religioso contrasta con l'educazione minorile esaltando il ruolo di un mafioso. La distorsione del rito religioso è avvenuto dinnanzi a molti minori per i quali la Chiesa Cattolica rappresenta una formazione in cui realizzano la personalità attraverso un intimo percorso religioso. Tanti minori, durante la liturgia ed il catechismo, nell'esempio di molti sacerdoti apprendono valori che li guideranno nella vita futura. Essi rappresentano una parte degli adulti di riferimento grazie ai quali i minori apprendono le regole sociali per la vita adulta. La Calabria è regione di grandi difficoltà giovanili, elevata dispersione scolastica, grave carenza di servizi sociali, sanitari e scolastici e vive uno scontro costante con la criminalità organizzata. Nel territorio di Oppido Mamertina è presente il ben noto fenomeno dei 'figli di mafia' e ci sono ragazzi che, con grande forza di volontà, vogliono uscire dalle maglie della criminalità, affidandosi alle istituzioni per liberarsi dalla controcultura della illegalità. È grave che il Sindaco di Oppido Mamertina ed altre autorità locali non abbiano ritenuto di dissociarsi pubblicamente per eliminare il disvalore comunicato ai minori presenti per una corretta cultura della giustizia. I minori che leggono e ascoltano la notizia attraverso gli organi di informazione, quali soggetti in fieri, non sono dotati di tutti gli strumenti per comprendere fino in fondo le diverse posizioni delle istituzioni in ordine ai concetti di fede e di giustizia. Il dibattito in assenza di contraddittorio e spesso di una guida familiare adeguata, nel caso di genitori di mafia che educano alla criminalità, rischia di ledere i diritti dei fanciulli calabresi ad essere educati per avere una possibilità diversa dalla criminalità".

    "Solo la vergogna può recuperare i valori di un popolo". Lo afferma il testimone di giustizia Pino Masciari. "Se ti vergogni o ti nascondi - aggiunge - oppure ti svegli, e ti accorgi che la puzza ti circonda e la vuoi eliminare perché non si può vivere nella puzza. Finchè parte della politica, di religiosi e di gente comune si inchina alla sudditanza mafiosa senza vergogna, non vi può essere cambiamento e futuro. Questa è la Calabria contro cui ho lottato ma non è tutta: la Calabria può risorgere a partire dalle sue vergogne!

    Franco Corbelli, del Movimento Diritti civili, ha stigmatizzato lo "spropositato e ingiustificato clamore che si sta dando alla vicenda di Oppido Mamertina e soprattutto ha denunciato "il silenzio, discriminatorio, dei media nazionali sull'altra Calabria, quella della accoglienza , dell'ospitalità e della solidarietà. L'inchino è uno scandalo, ma perché nessuno parla dell'altra Calabria, quella, ad esempio, che continua ad accogliere con generosità e umanità tanti immigrati, la Calabria che si batte per garantire una degna sepoltura ai migranti che muoiono in mare, realizzando (primo e unico caso in Italia e in Europa) un piccolo cimitero per ospitare questi poveri e sfortunati immigrati?". Corbelli esprime il suo disappunto per il modo in cui sta "montando" sui mass media la vicenda di Oppido Mamertina, per l'inchino della Statua della Madonna delle Grazie sotto casa di un boss. "Sono molto contrariato, per il clamore che si sta dando alla vicenda. Come responsabile del Movimento per i diritti civili condanno qualsiasi tipo di iniziativa che possa sembrare finalizzata ad esprimere sostegno o, comunque, a attribuire un peso sociale a chi fa parte di sodalizi criminali. Tuttavia è innegabile che per un gesto di cui non si sa bene nemmeno chi sia l'autore viene offerta un'immagine della Calabria che non corrisponde alla realtà. Anzi la nostra regione viene letteralmente massacrata".

    "Bisognava ripartire dalle parole di Papa Francesco. Il suo anatema era giunto dappertutto in maniera dirompente e soprattutto inaspettato per gli uomini di 'ndrangheta, i quali dalla notte dei tempi hanno costruito e costruiscono la loro forza anche sul 'credo onnipotente'". Lo afferma, in una dichiarazione, il segretario dei Giovani Democratici della Calabria, Mario Valente. "La protesta dei detenuti nelle carceri di Larino (Campobasso) di non partecipare alla messa dopo la scomunica del Papa, i fatti e soprattutto l'eco mediatico dell'inchino della Madonna a Oppido Mamertina - aggiunge - materializzano la forza di quel messaggio mettendo in discussione le basi fondamentali della 'ndrangheta e di tutte le organizzazioni mafiose".

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