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    Stasi: Patto stabilità UE sta destabilizzando economia Paese

     

     

    Stasi: Patto stabilità UE sta destabilizzando economia Paese

    23 giu 14 "Non può restare silente il grido d'allarme lanciato da vari Presidenti di Regione sulla morsa che costringe gli enti a mantenere stretti i cordoni della borsa per rispettare un Patto definito di stabilità ma che, di fatto, sta destabilizzando l'economia della nazione". Lo afferma, in una dichiarazione, la Presidente facente funzioni della Regione, Antonella Stasi. "Già nei giorni scorsi, con la Giunta - aggiunge - abbiamo approfondito la questione evidenziato quali potrebbero essere le conseguenze sul territorio del rispetto di un patto che paralizza la Calabria. Leggiamo pertanto con cauto ottimismo le recentissime dichiarazioni della Cancelliera tedesca Angela Merkel, che parla di flessibilità del patto. Si tratta di un chiaro segnale a tutti i Governi ad allentare, dove si può e nel rispetto dei vincoli, le restrizioni per favorire la ripresa economica e per dare concrete soluzioni ai problemi territoriali. In pratica un'apertura che potrebbe consentire al Governo di derogare. Se ciò non dovesse avvenire, non resteremo immobili alla grave crisi che attanaglia il nostro territorio e per la prima volta questa Giunta potrebbe sforare il patto. L'attuale meccanismo, aggravato dalle frequenti manovre finanziarie del Governo, con i numerosi tagli operati sull'obiettivo programmatico nel corso degli ultimi anni, ha portato ad una situazione gravissima sul fronte della gestione della spesa regionale". "Basti pensare - aggiunge la Presidente facente funzioni della Regione - che l'obiettivo programmatico in termini di pagamenti, al netto della Sanità e di una parte della spesa comunitaria, si è quasi dimezzato in 10 anni, passando da 1,6 Meuro a soli 940 milioni del 2014 (-43%) a fronte di risorse per investimento (Fas e POR) presenti nel bilancio regionale via via crescenti. I tagli sono stati rilevanti proprio a partire dal 2010, quando si è insediata la Giunta Scopelliti, con una riduzione dell'obiettivo programmatico di quasi 500 milioni in 5 anni (-34%). Gli obiettivi programmatici, già molto bassi rispetto alle risorse previste in bilancio, sono diventati sempre di più insostenibili, se non pagando un gravissimo prezzo alla possibilità di sviluppo della regione per via di un ammontare di risorse bloccate sempre crescente che si è accumulato nel corso di questi anni e che non può essere trasferito agli enti locali e sub regionali, alle imprese, al terzo settore. In tale situazione la Regione Calabria si trova di fronte a scelte difficili e drammatiche. Per quanto provocazione possa essere, mi chiedo cosa succederebbe se tutte le Regioni non rispettassero il Patto di stabilità? D'altronde le motivazioni sono più che reali e concrete: appalti fermi, pagamenti bloccati da diversi mesi e soprattutto la cruda realtà che se dovesse continuare così l'Italia rischierebbe una crisi ancora più profonda. E' pertanto urgente, assieme agli enti che hanno gli stessi nostri problemi, aprire la discussione con il Governo sulla riforma del patto di stabilità delle Regioni e sono convinta che l'incontro previsto domani a Roma con il Sottosegretario Del Rio sarà la prima giusta occasione". "In quella sede - dice ancora Antonella Stasi - consegnerò un documento che riassume alcune proposte e possibili deroghe che ci consentirebbero di spendere le risorse allocate nel bilancio regionale. Altrimenti anche lo sforzo dello Stato per mettere a disposizione con il D.L. 66/2014 le risorse per il pagamento dei debiti verso fornitori ed imprese sarà vanificato. Solo liberando dal patto la spesa per investimenti noi potremmo immettere nel sistema economico calabrese nuove risorse. Tutto ciò darebbe un importante impulso allo sviluppo della nostra Calabria, evitando un ulteriore peggioramento della situazione economica ed occupazionale con le conseguenti ed inevitabili gravi tensioni sociali che ne potrebbero derivare".

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