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    Molinari: Emerge quadro gravissimo della politica regionale

     

     

    Molinari: Emerge quadro gravissimo della politica regionale

    10 giu 14 Le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che vedono indagati per concorso esterno in associazione mafiosa l'assessore regionale della Giunta di centrodestra Michele Trematerra (Udc), l'ex sindaco di Acri Luigi Maiorano e l'ex consigliere comunale dello stesso comune Angelo Gencarelli, hanno aperto scenari inquietanti: l’esistenza di una rete di "padroni" che monopolizzava la gestione dello spalamento della neve, il taglio dei boschi e la vendita del legname. Ad affermarlo il senatore calaberse pentastellato Francesco Molinari. Lungi da noi, ovviamente, sostituirci alle autorità competenti delle quali nutriamo la massima fiducia diamo per far luce sull'ennesima triste vicenda che interessa la politica calabrese : non ci interessa dare giudizi ulteriori sulle persone coinvolte né vogliamo entrare nel merito delle indagini. E, tuttavia, non possiamo esimerci dal dare un giudizio severo sull'interpretazione della politica che si evince dai fatti portati alla luce dalle autorità inquirenti. La Calabria si conferma, purtroppo, come terra dove i confini tra criminalità e potere politico sono sempre più sfumati e collegati da una trama fitta di relazioni e di favori tra i loro referenti (sempre più ambivalenti) a discapito della legalità e della giustizia nell'amministrazione della cosa pubblica. Se le accuse fossero confermate, per la Regione si configurerebbe un vero terremoto politico dalle cui macerie sarebbe impossibile uscire indenni ; se i dubbi sulla capacità di esponenti politici di condizionare le scelte amministrative in favore di esponenti delle cosche mafiose si trasformasse in certezza, il danno alla credibilità delle istituzioni rappresentative sarebbe inestimabile. Anche solo l’ipotesi di un reato siffatto è cosa da non sottovalutare : possono i cittadini avere ancora fiducia nelle istituzioni ? Possiamo pretendere dai cittadini l’onestà e il rispetto della legge se le stesse istituzioni non la rispettano? La risposta è affermativa e sta nel lavoro incessante di coloro i quali non chiudono gli occhi e sanno che la vera battaglia contro il malaffare, che ci sta sempre più impoverendo, si deve spostare all'interno delle istituzioni. Il M5S sta portando le sue forze, scelte tra i cittadini onesti, al loro interno, incominciando dai consigli comunali, in una riunione ideale con le altre forze sane del paese che devono trovare il coraggio civile di far sentire la loro voce : saremo sempre dalla parte della legalità ma tutti sono chiamati a collaborare. La Calabria, di fronte a questo ulteriore grido d'allarme, ha bisogno di voltare pagina e per farlo servono persone competenti e oneste che vogliono combattere le consorterie politico-mafiose e non fare affari con loro : il M5S si sta preparando a portarle anche in Regione e non ci sarà legge elettorale-truffa che glielo impedirà.

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