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    Maiolo: Contro casi Rizziconi è guerra a zona grigia

     

     

    Maiolo: Contro casi Rizziconi è guerra a zona grigia

    06 giu 14 "La vicenda del Comune di Rizziconi purtroppo non è una novità, così come non lo è che la 'ndrangheta decida dei candidati ed anche della durata delle consiliature". Lo afferma Mario Maiolo, presidente di Legautonomie Calabria. "Che il Comune di Rizziconi (meno di 8.000 abitanti) abbia subito la fine anticipata delle consiliature nel 2007, 2009 e 2011 - prosegue - è un dato che, purtroppo, non stupisce nel panorama del sistema locale calabrese. Già nel 2005 Legautonomie aveva denunciato l'analogo caso del Comune di Sinopoli, la cui consiliatura terminò anticipatamente con le dimissioni dei consiglieri dopo numerosi attentati all'allora Sindaco. Della vicenda si trova traccia anche nella relazione di minoranza della Commissione parlamentare Antimafia della XIV legislatura. È da un decennio, inoltre, che attraverso la pubblicazione di report annuali, segnaliamo il fenomeno, oltre che tentare di individuare le cause, che consegnano i piccoli Comuni calabresi a una percentuale di scioglimenti anticipati dieci punti superiore alla media del Mezzogiorno. Ci troviamo di fronte a un'aggressività terribile identica a se stessa da decenni, in cui le uniche certezze sono da un lato l'assenza del diritto e dall'altro l'eclissi della buona politica che lascia senza copertura le energie sane e pulite presenti nei comuni calabresi". "Senza una presa di distanza integrale da parte della politica, oserei dire, una vera e propria dichiarazione di guerra alla zona grigia - afferma Maiolo - sarà difficile che casi del genere non si ripetano. Infatti, oltre all'apparente coperta rassicurante della partecipazione democratica, delle regole rispettate, della civiltà politica, dell'accettazione della vittoria elettorale, così come della sconfitta, rimane un potere la cui forza sta nel sottrarre prevedibilità e certezze alla vita politica e sociale. Qualcosa che i cittadini calabresi conoscono bene e cui, spesso, consegnano consapevolmente il destino della vita politica cittadina". "E' certo un bene - conclude il presidente di Legautonomie - che stia crescendo la consapevolezza e anche l'attenzione su tali fenomeni e apprezziamo il lavoro svolto dalla Magistratura e dalle Forze dell'ordine. E' però necessario che il Governo sia cosciente che parlare di sicurezza in Calabria significa anzitutto dare strutture alla sicurezza, colmare velocemente i vuoti di organico, inasprire i vincoli d'ineleggibilità per collusi e conniventi, rivedere l'art. 143 del Tuel, laddove il tema dell'incandidabilità di amministratori ritenuti collusi, incontra possibili ostacoli rispetto al periodo di vigenza e alla necessità che la stessa sia dichiarata con provvedimento definitivo".

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