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    Angeletti in Calabria: emblematica condizione regione nel Paese

     

     

    Angeletti in Calabria: emblematica condizione regione nel Paese

    06 giu 14 "La condizione della Calabria, e della città di Reggio in particolare, è emblematica nel quadro più generale del Paese. L'impressione che si ha è che la classe dirigente, soprattutto quella politica, sia la causa del problema, piuttosto che la soluzione". Questo il commento del segretario nazionale della Uil Luigi Angeletti, che ha partecipato a Reggio Calabria al XV Congresso territoriale del sindacato, dopo aver ascoltato la relazione del segretario provinciale Giuseppe Zito, dedicata in gran parte al delicato momento politico e amministrativo che si sta vivendo nella città dello Stretto dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose ed il successivo commissariamento.

    Taglio tassi Bce serve se finanzia economia reale. "Una misura alla quale hanno subito risposto bene le banche. La Bce ha reso praticamente gratuito il finanziamento delle banche. Adesso bisogna vedere se gli istituti metteranno a disposizione queste risorse, con tassi decenti, per le imprese e le famiglie. Finora non è avvenuto. Per avere effetti, questa misura deve servire a finanziare la cosiddetta 'economia reale'". A dirlo è stato il segretario della Uil Luigi Angeletti, stamani a Reggio Calabria per il congresso territoriale del sindacato.

    Proseguire su strada taglio tasse. "E' una delle cose buone fatte ma bisogna proseguire sulla strada della riduzione delle tasse, per lavoratori, pensionati e, poi, per le imprese". Lo ha detto Luigi Angeletti sul Decreto Irpef. "Non esistono teorie, né pratiche di politica economica semplicistiche - ha detto - contro la disoccupazione. Bisogna far sì che la Pa funzioni, che la burocrazia non sia un ostacolo com'è oggi. E lo sarà finché non cambiano le regole. Non esistono ricette miracolose. Parlare di investimenti con un sistema corrotto è anche un azzardo".

    Stop a logica perversa dei ribassi d'asta. "Bisogna seguire la strada, ma non a chiacchiere, della riforma degli appalti pubblici. Un sistema che si basi su due principi. Il primo è rivedere la logica perversa dei ribassi d'asta". Così Luigi Angeletti ha commentato le inchieste sull'Expo e sul Mose. "I ribassi - ha detto - non hanno senso, anzi inducono all'illegalità. Se un imprenditore promette di realizzare un'opera a costi impossibili, significa che c'è qualche cosa che non funziona. L'altro elemento è rendere trasparenti gli appalti". "Ogni appalto - ha aggiunto Angeletti a Reggio Calabria - deve essere pubblico, cioè lo devo poter leggere sul giornale o vedere su internet, e verificare ogni voce riguardante la realizzazione di quell'opera: costi, tempi, condizioni. Queste modifiche potrebbero essere un freno serio al sistema di corruzione. L'altra scelta, che non possiamo fare, è quella di non fare nulla perché facendo qualcosa si alimenta la corruzione. Dopo di che moriremo tutti onesti".

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