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    Terza e Quarta Commisione regionale riunite in seduta congiunta su inquinamento

     

     

    Terza e Quarta Commisione regionale riunite in seduta congiunta su inquinamento

    24 gen 14 - La seduta congiunta delle Commissioni terza e quarta del Consiglio regionale, presiedute, rispettivamente, da Gianluca Gallo e Salvatore Pacenza, ha affrontato un lungo dibattito sui temi dell'inquinamento ambientale e le ricadute sulla salute dei cittadini. Ai lavori hanno preso parte numerose associazioni ambientaliste; i rappresentanti dei dipartimenti Salute e Ambiente della Giunta regionale e delle cinque Aziende sanitarie provinciali; il sindaco di Crotone, Peppino Vallone, ed il direttore generale dell'Arpacal, Sabrina Santagati. "Ho inviato - ha comunicato in apertura dei lavori il presidente Gianluca Gallo - una lettera all'assessore all'Ambiente ed al Dipartimento ambientale per conoscere le ragioni che hanno portato alla decisione di fare del sito esistente in contrada Bucita, nel Comune di Rossano, attraverso un apposito bando, un impianto di imballaggio di parte considerevole dei rifiuti prodotti nell'ambito del territorio provinciale cosentino, notizia appresa attraverso gli organi di informazione. In particolare, stando ai dettagli filtrati nelle cronache, il sito rossanese dovrebbe diventare meta di circa 750 quintali di spazzatura al giorno, da imballare e poi trasferire verso il porto di Corigliano, per essere qui imbarcata su navi dirette ai siti finali di smaltimento. Detta soluzione, è evidente, può considerarsi finalizzata alla risoluzione dell'emergenza in cui ormai da decenni versa l'intero sistema dei rifiuti in Calabria, per colpe e negligenze che affondano le loro radici nel tempo e rispetto alle quali non può essere disconosciuto l'impegno profuso con intelligenza e sensibilità dall'Assessorato e dal Dipartimento". "Proprio per questo - ha aggiunto il presidente della quarta Commissione - confido che possano essere tenute in adeguata considerazione, se necessario attraverso una modifica o la revoca del bando, le istanze provenienti in queste ore dal territorio e cristallizzate nelle prese di posizione, decisamente contrarie, non solo dei sindaci dei centri interessati, in particolare del primo cittadino di Rossano, Giuseppe Antoniotti, ma anche del collega consigliere regionale Geppino Caputo e del sottosegretario regionale alla Protezione civile, Giovanni Dima. Alle perplessità legate ad un metodo che ha lasciato fuori dai processi decisionali la voce dei rappresentanti delle istituzioni locali e degli stessi consiglieri regionali del comprensorio ionico cosentino, compresi me e la Quarta commissione consiliare Ambiente e territorio da me presieduta, si uniscono motivazioni di merito, oggettivamente meritevoli di attenzione, in ordine ai pericoli di inquinamento ambientale che potrebbero ripercuotersi su un'area a forte vocazione agricola e turistica, nel recente passato già sacrificata sull'altare della ragion di stato e parte di un territorio che di recente ha subito diverse spoliazioni in campo sanitario e, da ultimo, anche la soppressione del Tribunale di Rossano". "Sono certo, alla luce dei dubbi manifestati - ha detto ancora Gallo - che l'Assessorato ed il Dipartimento sapranno avviare un'attenta, indispensabile opera di dialogo e concertazione istituzionale e, qualora opportuno, ripensare scelte che minacciano di intaccare la tenuta dell'ordine pubblico e della sicurezza in larga parte della Calabria citeriore, senza con ciò rinunciare ad individuare e seguire insieme, con comune assunzione di responsabilità, soluzioni che valgano a portar fuori la regione dall'emergenza rifiuti". Il presidente Pacenza ha definito la seduta odierna "di alto valore scientifico, culturale e politico. Sono emerse indicazioni da diverse competenze e la preoccupazione per la correlazione tra alterazioni ambientali e patologie neoplastiche. Compito della politica - ha detto ancora Pacenza - nelle sue diverse articolazioni, è quella di non abbassare la guardia per trovare soluzioni che rassicurino i cittadini. La seduta ha svolto questa funzione e si propone di sottoporre i dati raccolti alla valutazione dell'amministrazione regionale e dello Stato. Ci sembra sempre più opportuno fare in modo che vi sia coordinamento tra i diversi livelli amministrativi per non disperdere gli interventi in inutili rivoli. Il quadro delineato conferma una situazione seria che non va però estremizzata che, al contempo occorre seguire e continuare a monitorare con estrema attenzione". Nel corso della riunione, è stato altresì affrontato il tema dell'attracco delle navi con a bordo sostanze chimiche provenienti dalla Siria a Gioia Tauro. I consiglieri presenti hanno dato mandato ai presidenti Gallo e Pacenza di sottoporre al presidente del Consiglio, Francesco Talarico, l'eventuale inserimento della delicata questione per una prossima seduta dell'Assemblea di Palazzo Campanella. Ai lavori hanno fornito il loro contributo i consiglieri Chizzoniti, Bulzomì, Giordano, Crinò, Magno, Guccione, Scalzo, Franchino, Ciconte, Tripodi, Minasi, Parente, Vilasi e Albano.

    "Il quadro che è emerso nel corso delle audizioni svoltesi oggi nella riunione congiunta della III e della IV Commissione regionale dedicata alle 'possibili correlazioni tra inquinamento ambientale e possibili insorgenze di patologie neoplastiche', descrive l'esistenza di una situazione di vera e propria emergenza ambientale in tutta la nostra regione''. Lo afferma il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. ''I rappresentanti delle associazioni - prosegue - hanno denunciato, infatti, situazioni di grave rischio ambientale. Le discariche chiuse in Calabria negli ultimi venti anni sono oltre 400, in gran parte non bonificate, mentre altre ne sono state aperte. La bonifica di Crotone registra incomprensibili ritardi. Rispetto alla riunione della Commissione Ambiente tenutasi due anni fa presso la Prefettura di Crotone, infatti, non è cambiato nulla. Particolarmente preoccupante risulta la situazione dell'area Cassano-Cerchiara, anche alla luce delle ultime indagini che dimostrano come quell'area possa essere ancora esposta ad altre fonti inquinanti. Ritardi sono stati evidenziati nel funzionamento del Registro-Tumori che potrebbe risultare un valido strumento scientifico per verificare le incidenze tumorali provocate da fonti inquinanti o criticità ambientali. Ma il dato più grave, che è emerso con allarmante lucidità e chiarezza, è il fatto che non esiste alcun coordinamento tra i soggetti preposti alla tutela e alla salute dei cittadini. Non esiste un luogo dove Arpacal, Asp calabresi e Dipartimento della Salute della Regione interagiscano tra di loro, scambiandosi dati e valutazioni per rendere più incisivi gli interventi necessari per individuare e combattere le cause e le criticità ambientali che provocano danni alla salute dei cittadini. La mancanza di coordinamento non solo non garantisce l'efficacia della spesa, ma impedisce di avere un quadro complessivo chiaro sulla situazione ambientale della nostra regione. Tale situazione deve essere immediatamente superata anche attraverso una norma legislativa che preveda il coordinamento e normi poteri e competenze, al fine di assicurare un monitoraggio continuo ed a largo spettro della situazione ambientale complessiva dell' intera Calabria".

    "Rispetto al Registro Tumori e alla questione ambientale devo esprimere la mia profonda indignazione per i gravissimi, inspiegabili ed ulteriori ritardi registrati''. Lo afferma il consigliere regionale Giuseppe Giordano. ''Ribadisco - prosegue - che se in breve tempo non verranno fornite le giuste risposte alle legittime istanze e denunce della popolazione e ove il Dipartimento Sanità continuerà a non assumere provvedimenti nei confronti dell'Asp 5 colpevolmente inadempiente (specificamente, riguardo alla selezione del personale interno), mi vedrò costretto ad intraprendere tutte le iniziative di tutela previste presso gli organi dello Stato competenti. Relativamente alla questione 'Ambiente e bonifiche' si registra infine la necessità e l'urgenza di procedere ad un'azione di riordino dell'intero sistema teso a creare quel coordinamento che finora è mancato tra i Dipartimenti e gli Enti interessati (tra i quali l'Arpacal), per dispiegare in modo efficiente risorse ed azioni. A questo scopo ho ribadito ai presidenti Pacenza e Gallo la necessità di predisporre gli atti istruttori delle audizioni da inoltrare per competenza ai Dipartimenti e alla Giunta regionale, proponendo altresì la stesura delle modifiche alla normativa regionale vigente per rendere finalmente fluida, trasparente ed efficace la programmazione delle attività di prevenzione, di tutela della salute e dell'ambiente in Calabria".

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