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    Deserta seduta Prima Commissione regionale, Caputo "Mortificante"

     

     

    Deserta seduta Prima Commissione regionale, Caputo "Mortificante"

    21 feb 14 La seduta della prima Commissione "Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento" del Consiglio regionale, presieduta da Giuseppe Caputo, è stata rinviata per mancanza del numero legale. "E' mortificante - ha dichiarato Caputo - dover constatare, ancora una volta, l'assenza del numero legale che determina l'impossibilità di insediare la seduta e di dare corso ai lavori. Per storia politica e per costume, sono abituato da sempre ad assumermi le mie responsabilità. Ora, tutti i gruppi politici sono tenuti a svolgere i dovuti approfondimenti per prendere una posizione certa e chiara rispetto al progetto di legge di modifica della legge elettorale regionale che introduce la doppia preferenza di genere". "Ove non si dovesse addivenire ad una determinazione comune, sia da parte della maggioranza che dell'opposizione - dice ancora il presidente della Prima Commissione - sarò costretto a non inserire più la proposta normativa all'ordine del giorno delle prossime sedute. In quest'ultimo caso, farò una comunicazione al Presidente del Consiglio regionale per richiamare direttamente in Aula il progetto di legge sulla doppia preferenza di genere in modo che ognuno si assuma le sue responsabilità. Quello che sta accadendo è sconcertante da tutti i punti di vista. Ci si confronta con i sindacati, s'interloquisce con le associazioni, ma poi alla fine tutto rimane virtuale". Alla seduta hanno preso parte il vicepresidente Alessandro Nicolò e i consiglieri Pasquale Tripodi, Candeloro Imbalzano, Demetrio Naccari Carlizzi e Tilde Minasi.

    Chizzoniti: ritardo documentabile. "In relazione agli odierni lavori della prima Commissione consiliare, della quale sono componente, mi torna particolarmente doveroso puntualizzare di essere arrivato a Palazzo Campanella in ritardo soltanto perché trattenuto in Corte di Appello da indifferibili quanto documentati impegni professionali". E' quanto rende noto il consigliere regionale, nonché presidente della Commissione speciale di Vigilanza, Aurelio Chizzoniti dopo il rinvio della seduta dell'organismo per mancanza del numero legale. "Ne deriva, pertanto, che la mia assenza - prosegue Chizzoniti - non ubbidisce a logiche strategico-corporative tese a boicottare la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere, non foss'altro perché, ex ante, ho firmato atti ufficiali a sostegno della non più differibile introduzione della stessa nel vigente sistema elettorale, tutelando doverosamente la componente femminile. A tale proposito, avuto riguardo a quanto sostenuto dal presidente Caputo in ordine alla dedotta avversione a detta innovazione tecnico-politica, suggerisco di trasmettere la relativa proposta di legge, giacente in prima Commissione, direttamente al Consiglio regionale perché la valuti indipendentemente dal parere, fin qui, non espresso".

    Albano: triste rinvio. "E' triste vedere occasioni di confronto così importanti puntualmente rinviate o annullate per mancanza del numero legale. Non è così che si cambia la Calabria, che si dà una risposta ai cittadini, che si difende il diritto delle donne ad una rappresentanza in consiglio". Ad affermarlo è Gabriella Albano, vicecapogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale. Commentando lo slittamento della seduta della prima commissione "Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento" prevista per oggi, è scritto in una nota, il consigliere punta il dito contro "i ritardi che stanno minando il naturale iter delle proposte relative alla doppia preferenza di genere". "Non facendo parte della commissione - afferma Gabriella Albano - questa mattina mi sono recata a Reggio Calabria da semplice consigliere regionale interessata a difendere il diritto delle donne ad una rappresentanza nell'assise politica più importante della regione. Con estremo rammarico sono venuta a conoscenza della mancanza del numero legale, ostacolo che ha impedito lo svolgimento dell'assemblea facendo slittare l'audizione di associazioni di categoria e parti sociali. Un comportamento poco rispettoso che non tiene conto degli sforzi fatti fino ad ora per dare spazio e peso alla voce delle donne in politica''. ''Continueremo nella nostra battaglia - conclude Albano - decisi ad abbattere quegli ostacoli che nel 2010 impedirono alle donne l'accesso al Consiglio regionale della Calabria". (ANSA).

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