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    Emergenza rifiuti in Calabria, Pugliano "No a veti su discariche"

     

     

    Emergenza rifiuti in Calabria, Pugliano "No a veti su discariche"

    14 feb 14 "Oggi ci manca l'ossigeno e le uniche due fonti di approvvigionamento sono Celico e Scala Coeli. Se staccano la spina da questi due impianti e per i prossimi sette o dieci giorni non ci danno ossigeno, non so come la Calabria possa uscirne". Lo ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Francesco Pugliano parlando con i giornalisti a margine di un incontro, a Catanzaro, con parlamentari e attivisti del Movimento Cinque Stelle che hanno presentato un loro piano sui rifiuti. L'emergenza rifiuti resta sempre grave nella regione, alle prese con strade e piazze sempre più invase dai rifiuti mentre c'è il rischio che possano essere posti veti a livello locale. "Proprio oggi che doveva partire l'utilizzo della discarica privata di Celico, per quantitativi sicuramente non uguali a quelli che sopportava Pianopoli - ha detto ancora Pugliano - il sindaco ha emesso un'ordinanza che, allo stato, per motivazioni legate ad una rottura nella condotta idrica, inibisce per tre giorni il transito sulla strada di collegamento alla struttura. Le soluzioni alla situazione drammatica che stiamo vivendo ce le dobbiamo trovare in casa dove, ad oggi, essendo ancora fermo l'impianto di Pianopoli, abbiamo a disposizione solo due discariche private che sono quelle di Celico e di Scala Coeli. Ho segnalato a chi di dovere, a cominciare dai prefetti, questa tale gravosa condizione. Abbiamo chiesto al sindaco di Celico e chiederemo a quello di Scala Coeli, nell'ottica della cooperazione e collaborazione interistituzionale che contraddistingue il nostro assessorato, di non osteggiare l'utilizzo, seppur temporaneo, di queste due discariche, chiarendo che si tratterà di un uso limitato a una decina di giorni, giusto il tempo di riattivare Pianopoli". "Non vorremmo - ha detto ancora Pugliano - che scoppiassero conflitti campanilistici, tenuto conto che il sindaco di Catanzaro ha convocato tutti i comuni della provincia e che potrebbe crearsi un'analoga situazione di blocco dei mezzi che provengono da altri territori". "Lunedì all'ordine del giorno del Consiglio regionale - ha sostenuto ancora Pugliano - c'è un emendamento che può aiutare perché darà la possibilità al Dipartimento regionale all'Ambiente di utilizzare per il 2014 le imprese private calabresi che hanno impianti e che sono già state autorizzate sotto la gestione commissariale. Si tratta di una boccata d'ossigeno che, insieme ad altre soluzioni come il trasferimento all'estero e la riattivazione, su cui stiamo lavorando, dell'impianto di Sambatello a Reggio, potrà contribuire a mettere in ordine le cose". "Abbiamo chiesto al sindaco di Celico e chiederemo anche a quello di Scala Coeli - ha detto ancora l'assessore - di non osteggiare l'utilizzo seppur temporaneo di queste due discariche perché abbiamo chiarito che tale utilizzo sarà di dieci giorni, giusto il tempo necessario a riattivare Pianopoli. Se, però, c'è la volontà da parte di queste due amministrazioni di mettersi di traverso, immaginiamo quanto possa essere duro convincere il sindaco di Catanzaro e il sindaco di Pianopoli a non attivare le stesse procedure e a non dare, quindi, più ospitalità alla produzione di rifiuti dell'area nord cosentina che, da oltre 10 anni, sta gravando su altri territori. Una scelta di chiusura da parte delle due amministrazioni comunali del cosentino impedirebbe, infatti, di utilizzare le sole due strutture al momento disponibili, che si trovano sul proprio territorio, per cercare di alleggerire il carico e la situazione drammatica che stiamo vivendo in questo periodo in Calabria".

    Incontro con M5S. E' durato quasi tre ore, a Catanzaro, il confronto tra l'assessore regionale all'Ambiente Francesco Pugliano e i parlamentari del Movimento Cinque Stelle Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti. Sul tavolo l'emergenza rifiuti che sta vivendo in queste ore la regione e le proposte avanzate dai grillini calabresi nel loro Piano regionale per il settore. "Ritengo che il tempo servito per questo confronto - ha detto Pugliano - sia stato ben speso perché, a mio avviso, sul tema dei rifiuti è venuto il momento, in Calabria, di fare rete e sistema e non più di contrapporsi. Se la Calabria sta male, come sta male in questo momento, abbiamo tutti bisogno di condividere quali scelte e quali soluzioni utilizzare per l'immediato, mentre ci dobbiamo dedicare ad una pianificazione e programmazione per il medio e lungo termine. Tutto questo alla luce di un sistema che non funziona e che ha bisogno prioritariamente di elevare le percentuali misere di raccolta differenziata, ridurre la produzione e completare e rendere moderna un'impiantistica che punti a recuperare e riciclare materia prima chiudendo la filiera e sostenendo imprese calabresi che vogliano realizzare tale tipo di attività". "L'impressione che ci ha dato l'assessore Pugliano - ha detto il senatore Molinari - è quella di un uomo solo su una nave che sta per affondare. Ha tuttavia messo in campo delle idee su alcune delle quali non ci troviamo d'accordo, mentre altre ci auguriamo vadano bene. Quello che è certo è che adesso, come Movimento Cinque Stelle, parteciperemo a questo tavolo tecnico che tenterà di riorganizzare tutto il settore dei rifiuti". "Abbiamo lasciato all'assessore Pugliano - ha detto, da parte sua, Barbanti - il nostro Piano dei rifiuti nell'ambito del quale è specificata la visione del nostro movimento in materia di gestione dell'intero ciclo in Calabria. Abbiamo concordato di rivederci per stabilire come il nostro piano possa convergere con quello regionale e come finalmente liberare la Calabria da questa emergenza che ormai dura da 20 anni". I parlamentari, tra i punti salienti del loro piano, hanno sottolineato la centralità della raccolta differenziata, che è stata definita "imprescindibile". "Tale azione - hanno detto - deve essere finalizzata al riciclo dei rifiuti dal momento che l'Ue non premierà più sulla base di quanto si differenzierà, ma su quanto verrà riciclato. L'impianto a cui noi ci ispiriamo per quanto riguarda il secco è quello di Vedelago a Treviso, che è un'eccellenza a livello mondiale per il riciclo. Su quel determinato tipo di impianto va poi impostata una raccolta differenziata che può dare appunto materiale utile per il compimento del ciclo. Per ciò che concerne l'umido ipotizziamo una serie di micro compostaggio della materia organica, finalizzato alla creazione di un fertilizzante per chiudere anche in questo caso totalmente il ciclo. Tutto questo all'interno di una progressiva riduzione dei rifiuti, che deve essere alla base, e di un riutilizzo maggiore. E' chiaro che, per fare questo, serviranno delle leggi regionali che mirino in tal senso e una sensibilizzazione attuata sin dalle scuole".

    Coldiretti: Serve confronto con istituzioni. "E' un problema concreto che riguarda il benessere pubblico e occorre una adeguata e puntuale informazione e una maggiore condivisione di responsabilità". Lo afferma in una nota il presidente della Coldiretti della Calabria, Pietro Molinaro. "Da un commissariamento - aggiunge - che è durato troppi anni e che non ha prodotto nulla di buono, nonostante i tanti soldi spesi, la Giunta regionale e l'assessore Pugliano dovrebbero prendere le distanze, investendo invece in comunicazione, informazione, concertazione operativa, incontri e quanto necessario per spiegare e pianificare. Autorizzazioni, e capitolati d'appalto calati dall'alto come i fatti dimostrano, non sono più gradite, anche perché non si riescono a capire i contorni della vicenda, come dimostrano, per rimanere all'attualità, il caso della discarica di 'battaglina' nel catanzarese e la 'clausola Bucita' a Rossano, che prevede l'arrivo nel porto di Corigliano di tonnellate di rifiuti da inviare all'estero. E' indispensabile il confronto con le istituzioni, associazionismo, cittadinanza tutta. E questo non deve essere visto come un collo di bottiglia che fa perdere tempo". "Ritengo - conclude Molinaro - che il tempo lo si possa guadagnare abbondantemente dopo. Il coinvolgimento diretto, e le aziende agricole possono aiutare percorsi virtuosi, è utilissimo per presentare nuove prospettive ed avviare e diffondere buone pratiche, capaci di trasformare una minaccia in una risorsa".

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