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Candidati primarie PD a confronto con la CGIL

11 feb 14 Le primarie per l'elezione del segretario regionale del Pd sono alle porte e la Cgil Calabria chiama a confronto i quattro candidati, Massimo Canale, Domenico Lo Polito, Ernesto Magorno e Bruno Villella. "C'è la necessità per la Regione - ha detto, aprendo i lavori, il segretario generale del sindacato, Michele Gravano - di un'alternativa valida e credibile al centrodestra e l'elezione del segretario regionale del Pd è estremamente importante per ricostruire un partito in grado di fare uscire la Calabria dal pantano in cui è finita". A parlare per primo è stato Massimo Canale, che ha sottolineato come "sia fondamentale conoscere il territorio per il quale ci si mette completamente a disposizione. I grossi problemi della regione sono sotto gli occhi di tutti: ambiente, sanità, 'ndrangheta, l'assenza dello Stato. Dobbiamo creare - ha aggiunto - un Pd che sia in grado di interpretare i bisogni e i sogni della gente e che conosca i drammi della Calabria. Il centrodestra ha offeso la Calabria, rendendola un regione peggiore". Per Canale, riguardo il tema dei rifiuti, "è necessario un piano serio sulla raccolta differenziata". Altro argomento forte l'immigrazione. "I migranti, specie quelli che chiedono asilo politico - ha sostenuto Canale - non devono essere trattati come un problema, così come ha fatto fino ad oggi il centrodestra. Per loro è necessaria l'accoglienza". Domenico Lo Polito si è soffermato sul futuro del Pd. "È importante che il nuovo segretario - ha detto - si dedichi solo alla segreteria, senza velleità politiche differenti. Quello che è mancato al Pd è l'idea della Calabria. I costi della politica, non sono i consiglieri comunali, ma quelli regionali". Al centro del dibattito anche la scuola pubblica. "Riusciremo a venir fuori da questa situazione - ha detto, a tale proposito, Lo Polito - solo puntando sulla cultura e investendo nella scuola. Ma anche su ambiente, agricoltura, turismo e cultura". Secondo Bruno Villella, "gravi responsabilità ricadono sull'opposizione silente che il Pd in questi anni ha fatto nei confronti del centrodestra alla Regione, ma non solo. Oggi - ha aggiunto - il Pd è diventato un familiare della maggioranza e la Calabria per questo motivo è un colabrodo. Possediamo un patrimonio territoriale regionale dal quale fino ad oggi non siamo riusciti a ricavare nulla. La Regione e molti Comuni pagano sulla pelle dei loro cittadini la conseguenza della pacificazione tra maggioranza e opposizione. Non si può stare in silenzio a guardare quando i fondi pubblici vengono dilapidati". Nel corso del confronto si è parlato anche di droghe leggere, in merito alle quali tutti i candidati hanno concordato sulla necessità della "legalizzazione, per sottrarre un mercato fertile alla criminalità organizzata". Non si è soffermato, volutamente, invece, su alcun argomento specifico Ernesto Magorno, che in relazione al ruolo del segretario ha sostenuto che "il merito di chi vuole diventare il leader di un grande partito è quello di ascoltare. La vera questione che abbiamo di fronte - ha aggiunto - è quella di una politica che non ha saputo ascoltare e interpretare le richieste dei cittadini. Io appartengo alla vecchia politica. Quella della solidarietà, quella che serve al più debole. È a loro che bisogna stare vicini, parlo dei poveri, degli immigrati, delle persone, numerosissime, che non hanno lavoro. È a loro che bisogna rivolgere la politica del futuro. E alla legalità".