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    Chizzoniti si autodenuncia a Procura per legge regionale rifiuti

     

     

    Chizzoniti si autodenuncia a Procura per legge regionale rifiuti

    27 ago 14 Il presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale Aurelio Chizzoniti si è autodenunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria in merito alla legge regionale di riordino del comparto dei rifiuti approvata in Consiglio regionale nelle scorse settimane. A darne notizia è stato lo stesso Chizzoniti che, in una conferenza stampa, ha anche chiesto il sequestro (ex art. 253 cpp) "di tutta la documentazione afferente le somme eventualmente già anticipate dall'ingegnere Gualtieri (direttore generale dell'Assessorato all'Ambiente della Regione) per pagamenti a diverse imprese per spese ordinarie e non emergenziali quindi contra ius, perché lo stesso è stato autorizzato, per come si evince dall'ordinanza n.146 ad utilizzare la contabilità in deroga soltanto per pagamenti afferenti il completamento di opere già avviate in regime emergenziale (cosi come prescrive anche l'ordinanza n. 57/14 del marzo 2013: 'la prosecuzione in regime ordinario delle iniziative finalizzate al superamento delle situazioni di criticità in atto'), con conseguente fisiologico, assoluto divieto di ricorrere alla contabilità speciale consentita esclusivamente in condizioni emergenziali e particolari nel caso de quo già dichiarate cessate". "Ho deciso di autodenunciarmi alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria - ha sostenuto Chizzoniti - con riferimento all'eventuale rilevanza penale al voto, alle opinioni espresse ed al 'modus operandi' assunti in Consiglio regionale della Calabria e nella quarta Commissione consiliare nel contesto del tormentato iter volto all'approvazione della legge di riordino del comparto dei rifiuti in Calabria. Ho chiesto, inoltre, di conoscere l'entità dei fondi spesi dall'ing. Bruno Gualtieri con il regime ordinario e non emergenziale, i nomi delle imprese che si occupano di rifiuti in Calabria e le loro propaggini". "Il presidente Chizzoniti - riporta un comunicato dell'ufficio stampa del Consiglio regionale - ha ricostruito, nel verbale di denuncia depositato in Procura e reso noto ai giornalisti, tutti i passaggi relativi ad un progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale, a partire dal 10 aprile scorso. Il presidente della Commissione di Vigilanza, ha posto in evidenza quello che ha definito 'il reiterato tentativo di inserire nell'articolato proposto dall'assessore Pugliano il ricorso alla cosiddetta 'contabilità speciale', che opera in deroga alla canonica contabilità di Stato e solo in particolari condizioni emergenziali, la cui cessazione è stata richiamata alla legge regionale 12 aprile 2013 n. 18'". "Il 7 agosto - ha detto ancora Aurelio Chizzoniti - prima della riunione del Consiglio regionale volto all'approvazione del testo legislativo così emendato, nel corso di una conferenza dei capigruppo di maggioranza alla quale sono stato invitato perché era maturato l'orientamento di ripristinare i due articoli cancellati dalla quarta Commissione 72 ore prima, sostenendo l'assessore Pugliano che la non approvazione della contabilità speciale avrebbe stravolto il sistema dei rifiuti per cui lo stesso chiedeva di essere legittimato a gestire ben cinquanta milioni di euro senza indicare neanche l'allocazione in un qualsivoglia capitolo di bilancio, il presidente Gallo, che il 4 agosto si era battuto per la cancellazione dell'improponibile contabilità speciale, evidentemente costretto (da chi?), ha incredibilmente ripresentato in Consiglio gli emendamenti tesi a legittimare detta opzione per la quale si è battuto l'assessore Pugliano, già fustigatore dei numerosi consiglieri dissenzienti. A questo punto - ha sostenuto ancora Chizzoniti - appariva di tutta evidenza la diabolica finalità perseguita attraverso l'art. 7 coincidente con il malcelato intento di estendere la contabilità speciale oltre il perimetro delle attività già programmate coinvolgendo anche spese ordinarie in palese conflitto con l'ordinanza ministeriale del dipartimento della Protezione civile n. 0146 del 17 febbraio 2014. Per tali ragioni - ha concluso - ho deciso di autodenunciarmi alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, segnalando sul versante istruttorio, l'escussione come testi l'avv. Gianluca Gallo, presidente della quarta Commissione; l'assessore all'Ambiente, dott. Francesco Pugliano, e il dirigente del Dipartimento, ing. Bruno Gualtieri; la dott.ssa Maria Stefania Lauria, dirigente del servizio della quarta Commissione; il consigliere Mario Magno; il presidente del Consiglio, dott. Francesco Talarico ed i capigruppo di maggioranza Giuseppe Morrone, Giampaolo Chiappetta, Gaetano Ottavio Bruni, Giulio Serra e Alfonso Grillo".

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