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    Sottosegretario Bellanova in Calabria Infocontact e Fondazione Campanella

     

     

    Sottosegretario Bellanova in Calabria su Infocontact e Fondazione Campanella

    04 ago 14 La vertenza Infocontact assume valenza nazionale. Il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova, oggi in Calabria, ha incontrato a Lamezia Terme i lavoratori della Infocontact - 1600 in Calabria - a rischio di licenziamento a causa di difficoltà aziendali per le quali è stato paventato il fallimento. Nel corso dell'incontro il sottosegretario ha comunicato ai lavoratori che la vicenda sarà affrontata nel corso di un tavolo in programma il 7 agosto prossimo al ministero a Roma. "Il Pd della Calabria - ha detto il segretario regionale del partito Ernesto Magorno presente all'incontro insieme al segretario provinciale di Catanzaro Enzo Bruno - ringrazia il sottosegretario per questo risultato e per avere dato una risposta ai lavoratori". "E' un nuovo segnale di attenzione del Governo - aggiunge Magorno - e un risultato che premia l'impegno del Partito Democratico sui temi concreti e sulle problematiche più stringenti che riguardano i calabresi". "Non posso che esprimere gratitudine al sottosegretario Bellanova - conclude il segretario del Pd - per la sensibilità dimostrata su questa importante vertenza. Sensibilità che è in linea con l'attenzione che ancora una volta, come detto, il Governo Renzi ha nei confronti della nostra regione".

    "Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà informato già domani, da me, sulle cose che qui sono state dette. Così come parlerò della vostra situazione con il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo. E' chiaro, però, che quello che in negativo si è fatto in questa vicenda, e di cui oggi si pagano le conseguenze, è stato fatto in questo territorio". Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, incontrando a Catanzaro i dipendenti della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Tumori "Tommaso Campanella". La procedura che riguarda i lavoratori ha stabilito, infatti, dal primo di agosto scorso, il trasferimento dei servizi non oncologici all'Azienda ospedaliera Mater Domini, con il conseguente licenziamento di 180 dipendenti della Fondazione. All'incontro con i dipendenti in lotta per la difesa del posto di lavoro, che si è svolto nel policlinico universitario di Germaneto, il sottosegretario era accompagnata dal segretario provinciale del Pd, Enzo Bruno e dai consiglieri regionali Francesco Sulla e Antonio Scalzo. Hanno partecipato i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil di categoria. "Siamo stanchi - ha detto una lavoratrice - di essere presi in giro dalle istituzioni. Dopo che ci sono state proposte soluzioni strane, come quella di costituirci in cooperativa, la conclusione è che la Fondazione Campanella verrà chiusa. Noi, invece, chiediamo solo che si trovi una soluzione accettabile e ci si consenta di continuare a lavorare". "Il richiamo ad un'attenzione particolare verso la Calabria - ha sostenuto il sottosegretario Bellanova - è fuori luogo perché questo esecutivo ha dimostrato in più occasioni, anche su questioni particolarmente delicate, di avere attenzione per questa terra. Con risorse pubbliche qui è stata portata avanti una gestione pessima della struttura. Adesso, noi abbiamo il dovere di farci carico di capire come possiamo sostenere un progetto di rilancio senza cadere nella propaganda e dicendo alle persone che la situazione è difficile ma che ogni strumento, ovviamente tra quelli che dipendono dal governo nazionale, sarà utilizzato. Con altrettanta chiarezza diciamo, però, che è l'ente Regione che deve farsi carico fino in fondo di alcuna scelte. Una di queste è quella di non dissipare le risorse su progetti di ricerca concentrandole. Se questo è il polo oncologico di eccellenza che la Calabria deve avere ogni sforzo deve essere compiuto. Allo stato attuale, tuttavia, chi ha deciso questo obbrobrio giuridico non è stato il Governo nazionale". In relazione alla possibilità di un utilizzo degli ammortizzatori sociali, il sottosegretario ha sostenuto che "siamo impegnati in un'azione poderosa di riforma di questi strumenti utilizzati spesso per addormentare le coscienze. Gli ammortizzatori sociali devono essere strumenti che mettono in condizione di traghettare da situazione di difficoltà in situazioni di risanamento".

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