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    Pacenza e Grillo "Scempio sanità provocato da centro sinistra"

     

     

    Pacenza e Grillo "Scempio sanità provocato da centro sinistra"

    20 set 13 ''Sorprende il compiacimento espresso dall'on. Censore nell'apprendere il contenuto della relazione formulata dal sottosegretario Fadda in merito alla stato di salute della sanità in Calabria perché i dati da egli citati sono gli stessi su cui il Pd fa campagna elettorale da alcuni mesi, dimenticando però che la responsabilità di questo stato di cose è in gran parte proprio sua''. Così il presidente della terza Commissione Sanità Salvatore Pacenza, è scritto in una nota, ''replica al commento rilasciato dal parlamentare del Pd Bruno Censore a seguito della risposta ottenuta in Parlamento da parte del sottosegretario alla Salute Paolo Fadda rispetto ad una sua interpellanza riguardante la sanità calabrese''. ''Nessuno vuole far trasparire - commenta Pacenza - che il Sistema sanitario regionale è quello che un cittadino s'attende. Ma c'è da dire al contempo che fortunatamente questa Amministrazione regionale e la triade commissariale hanno avuto il buon senso di compiere scelte difficili per riportare a normalità il settore nel giro di una Legislatura dopo decenni di sprechi e depauperazioni compiute a danno del servizio sanitario pubblico. Questo scempio da un 1,4 miliardi di euro, come certificato, è stato perpetrato per gran parte proprio durante gli anni in cui a governare in Calabria era il centrosinistra e l'on. Censore forniva il proprio appoggio a quella maggioranza. Si parla dei Livelli essenziali d'assistenza al malato, ma vogliamo anche dire come il Comitato ministeriale per la valutazione annuale sui Lea abbia registrato che, se nel 2009 il punteggio assegnato alla Calabria era di 88 punti, già nel 2011 tale valutazione è lievitata a 128. È segno che vi è stato un netto miglioramento nell'erogazione dei servizi al malato. Va inoltre registrato che la spesa sanitaria nel periodo 2010-2012 ha subito una flessione dell'1,3% e che ad essa è corrisposta una sensibile riduzione della cosiddetta emigrazione sanitaria con un risparmio per le casse della Regione di ben 11 milioni di euro. Il Tavolo Massicci ha poi dato atto che si è proceduto all'approvazione del Piano di riordino delle reti assistenziali; che è migliorata la capacità di gestione dell'assistenza farmaceutica; che i contratti con gli erogatori privati per gli anni 2010 e 2011 sono stati sottoscritti; che sono stati adottati i provvedimenti per la chiusura dei punti nascita con ridotto numero di parti in linea con l'Accordo della Conferenza Stato-Regioni. Nel contempo sta proseguendo la riorganizzazione delle reti territoriali a cui si annette fondamentale importanza per completare il disegno di ricostruzione del Sistema sanitario regionale''. ''Non ci stancheremo mai di esortare i soggetti istituzionali del Pd - conclude Pacenza - a fornire un contributo fattivo e non strumentale per garantire adeguatamente il diritto alla salute dei calabresi''. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale Alfonsino Grillo, sostenendo: ''da quale pulpito viene la predica''. ''Ci stupiscono - prosegue - le affermazioni del deputato Censore sullo stato della sanità calabrese, anche perché avendo lui fatto parte della precedente maggioranza regionale dovrebbe essere a conoscenza del buco finanziario lasciato dai suoi compagni del centrosinistra. Censore fornisce dati e cifre inesatte, frutto della sua scarsa conoscenza del comparto sanitario. I calabresi sanno perfettamente che la sanità nella precedente legislatura è stata usata soltanto soprattutto come serbatoio elettorale e non per fornire servizi utili ai cittadini. Da tre anni a questa parte, la coraggiosa azione di rinnovamento impressa dal presidente Scopelliti e dalla sua maggioranza, non sta tralasciando nulla. Infatti con impegno e un'inevitabile dose di rigore, finalizzato a rimettere in ordine le finanze, restituendo affidabilità e trasparenza alla sanità calabrese sui tavoli romani, stiamo cercando di voltare pagina. Perciò ci risparmi l'onorevole Censore, le sue tardive lezioni, inopportune e non richieste e mi verrebbe da dire: da che pulpito poi viene la predica''.

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