Comune Lamezia approva Bilancio 2013, niente Tares - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Comune Lamezia approva Bilancio 2013, niente Tares

08 nov 13 ''La Giunta comunale di Lamezia Terme ha approvato lo schema di bilancio per il 2013 e quello pluriennale 2013-2015 ora all'esame del Collegio dei revisori prima di andare in discussione al Consiglio comunale del 30 novembre prossimo''. Lo riferisce una nota del Comune. ''Un bilancio di non semplice definizione - è scritto nella nota - non solo per i tempi a cui è stato costretto dall'incertezza delle norme di riferimento nazionali, che ne hanno spostato il termine utile di approvazione alla fine di novembre, ma soprattutto per l'ennesima ulteriore riduzione del fondo nazionale di solidarietà comunale che ha visto per il nostro Comune un nuovo taglio di 3 milioni 300 mila euro. I cosiddetti trasferimenti dello Stato Centrale si sono infatti ridotti da 18 milioni del 2012 a 14 milioni e 700 mila euro di quest'anno. Negli ultimi 3 anni Lamezia Terme ha avuto dal Governo nazionale tagli per oltre 10 milioni di euro''. ''A queste difficoltà - prosegue la nota - la Giunta ha fatto fronte, da un lato, attraverso una significativa riduzione delle spese correnti che ha lasciati sostanzialmente intatti, come negli anni precedenti, gli stanziamenti per le politiche sociali e le fasce più deboli della popolazione, dall'altra, con un adeguamento delle imposte locali (Imu sulle seconde case ed addizionale Irpef) per i redditi più alti. A differenza della stragrande maggioranza dei Comuni, infatti, Lamezia ha deciso di non introdurre la Tares, che avrebbe comportato un considerevole aumento di costi sia per le famiglie numerose sia per le attività produttive, mantenendo invece la Tarsu già in vigore negli ultimi anni. Inoltre, come ulteriore strumento di lotta alla povertà, si è decisa l'esenzione totale dell'addizionale Irpef per i redditi fino a 12 mila euro annui''. ''Un bilancio quindi - conclude la nota - che nella enorme difficoltà in cui sono stati costretti gli enti locali cerca di tenere ferma la sua ispirazione sociale a sostegno delle fasce più deboli e ad operare con sempre maggiore rigore e prudenza per tenere i conti a posto''.