NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    PD, la polemica continua e si estende a tutta la regione

     

     

    PD, la polemica continua e si estende a tutta la regione

    05 nov 13 Non si placano le polemiche all'interno di tutto il PD Calabrese, dopo quelal scoppiata a Cosenza anche a Catanzaro e a Crotone si registrano strascichi.

    Magorno scrive ad Epifani: Commissioni illegittime. Il deputato del Pd Ernesto Magorno, anche nella sua qualità di Coordinatore regionale per la Calabria della campagna per Matteo Renzi Segretario, ha scritto al segretario del Pd, Guglielmo Epifani, e alla Commissione nazionale di Garanzia, chiedendo di voler accertare ''la legittimità della composizione delle commissioni di garanzia per il congresso nelle cinque province calabresi e la validità degli atti da queste emanati''. Magorno ha deciso di scrivere la missiva alla "luce delle contestazioni verificatesi e dei ricorsi presentati nelle province calabresi ed in considerazione, tra le altre cose, di quello che è accaduto a Cosenza, dove la Commissione di Garanzia ha dimostrato di operare a senso unico". Nella sua nota Magorno spiega che ''il Garante regionale, Giovanni Puccio, nonostante i ripetuti solleciti e l'ultima nota formale, inoltrata il 29 ottobre scorso, a tutt'oggi non ha ancora comunicato, come richiesto, quali sono i membri delle commissioni di garanzia delle cinque province calabresi; quali di questi hanno diritto al voto e quali, invece, sono membri consultivi senza diritto al voto nonché i criteri con cui si è proceduto alle nomine e gli atti attestanti tali nomine''.

    Renziani denunziano congressi a sorpresa e risse a Cosenza e Rosssano. "Finisce nel caos il congresso provinciale del Pd di Cosenza al quale partecipa una sola parte, quella del cuperliano Luigi Guglielmelli". E' quanto scritto in una nota dell'Area Renzi della provincia di Cosenza. "Dopo una miriade di contestazioni - prosegue la nota - e notevoli irregolarità, tutte puntualmente esposte e denunciate agli organi di garanzia, si registrano sul finire, nuovi ed eclatanti casi di violazione dei regolamenti. A Rossano, città circa di 50.000 abitanti, é stata inventata e praticata la formula del "congresso a sorpresa". Tenendo fuori circa 190 iscritti al Pd già dal 2012, ieri sera un'ottantina di persone hanno inscenato la farsa del congresso cittadino per eleggere un segretario illegittimo! Gli esclusi hanno regolarmente inoltrato ricorso alle commissioni di garanzia". "Ricorso - aggiunge - anche da parte di un gruppo di iscritti al Pd di Acri, cittadina di poco più di 20 mila abitanti, che segnala forti irregolarità nella gestione del congresso locale. Mentre a Santa Sofia d'Epiro, piccolo comune arbreshe è scoppiata una rissa tra amministratori e iscritti, con la conseguente e amarissima lettera di dimissioni della giovane segretaria, Iolanda Miracco, molto apprezzata fra i giovani del posto, ora profondamente delusi. Nel frattempo, nonostante la rinuncia a proseguire il congresso da parte dell'Area Renzi, con le conseguenti dimissioni del candidato alla segreteria, on Franco Laratta, il congresso è andato avanti fino ad oggi, facendo registrare in più circoli un vero e proprio flop di votanti. Ma da diverse realtà viene segnalata l'assoluta mancanza di controlli nelle operazioni di voto".

    Area Cuperlo: nessun tesseramento gonfiato. "La campagna congressuale provinciale sta per concludersi e a Cosenza si registra una percentuale altissima di votanti che hanno partecipato e consentito il regolare svolgimento di quasi la totalità dei congressi di circolo". Lo afferma il Comitato provinciale di Cosenza per Luigi Guglielmelli segretario che fa riferimento all'Area di Cuperlo. "Oltre agli iscritti del 2012 - prosegue la nota - nei congressi di circolo si registra una significativa presenza di nuovi iscritti al Pd. Tutto ciò è avvenuto in coerenza e nel pieno rispetto delle norme statutarie e delle regole congressuali. E' grave che Laratta si sia ritirato per protestare perché a Cosenza non è stato garantito l'imbroglio del tesseramento gonfiato. Ed è altrettanto grave che Laratta continui a dare una rappresentazione dei congressi non corrispondenti alla realtà. Evidentemente non gli è bastata la lezione del circolo di San Giovanni in Fiore, dove fino alla vigilia del congresso è stato segretario e dove si è registrata una larga partecipazione al congresso ed un consenso netto per Luigi Guglielmelli. Probabilmente Laratta aveva accettato di candidarsi alla segreteria provinciale del partito perché convinto che la competizione congressuale si svolgesse tra chi avrebbe investito le maggiori quote di risorse finanziarie per l'acquisto di pacchetti di tessere". "Insomma, qualcuno ha pensato - aggiunge - che il congresso degli iscritti al Pd si potesse trasformare in una sorta di primarie aperte perfino ad elettori ed esponenti del centrodestra o a quanti nelle varie realtà locali si sarebbero prestati ad un vero e proprio voto di scambio. Del resto lo stesso Franco Laratta, nonostante fosse segretario di circolo, non aveva ancora regolarizzato il rinnovo della tessera che ha fatto solo dopo l'ufficializzazione della candidatura. Anche per questo la drammatizzazione tesa ad inficiare il congresso cosentino è dettata dalle stesse ragioni per le quali Laratta e i suoi sostenitori si oppongono allo svolgimento del congresso regionale del Pd".

    A Cetraro votano 34 su 130 iscritti. "Credo che il risultato del congresso cittadino di Cetraro imponga una serie e doverosa riflessione al segretario del Circolo ed a chi nel Pd vuole fermare il cambiamento solo attraverso una interpretazione arbitraria e cavillosa dei regolamenti". Lo afferma in una nota il coordinatore del Comitato Renzi della Calabria, Luigi Gagliardi. "Non lascia adito - aggiunge - ad attenuanti l'esito del congresso: hanno votato, infatti, solo 34 (di cui due schede nulle) dei 130 iscritti del Circolo. Appare evidente che la maggior parte dei democratici di Cetraro ha bocciato la linea adottata dal Segretario Bencivinni che ha di fatto impedito a numerosi cittadini, sulla scorta di una illegittima interpretazione del regolamento, di iscriversi e di partecipare alle primarie. Un atteggiamento che, com'è stato sottolineato anche da altri, stupisce per la storia politica del segretario cittadino e del Pd di Cetraro e, soprattutto, per l'impegno che la nostra area politica, che Bencivinni vuole escludere a priori, sta spendendo per importanti questioni che attengono alla sicurezza e all'affermazione della legalità nel territorio". "E' noto infatti - prosegue Gagliardi - l'impegno che stiamo portando avanti per l'apertura della Caserma dei Carabinieri di Cetraro per la quale abbiamo coinvolto importanti esponenti istituzionali come il sottosegretario all'Interno Manzione. Pur, nel profondo rispetto del contributo dato al nostro territorio ritengo fermamente che, da quanto successo ieri, il Segretario Bencivinni dovrebbe trarre le opportune conseguenze, ossia dimettersi dalla carica. Una conseguenza che dovrebbe essere naturale, dopo l'evidente sfiducia emersa nel voto di ieri. Nei prossimi giorni, terremo a Cetraro una manifestazione pubblica dove ribadiremo questa nostra richiesta e la volontà di avviare un'autentica svolta nel Pd, a Cetraro così come in tutta la Calabria".

    Anomalie denunciate tra renziani a Catanzaro: E' polemica interna tra renziani e presunti tali a Catanzaro. Nel capoluogo, dove si è alle ultime battute della campagna in vista del congresso per l'elezione del segretario provinciale del Pd, le componenti che fanno capo agli ''Amici di Matteo Renzi'', ''Leopolda 4'' e ''Adesso Lamezia'', assieme ad Azione Democratica, hanno convocato i giornalisti per dire la loro sugli assetti futuri del partito e denunciare una serie di situazioni che si sarebbero verificate in fase congressuale. A parlare sono stati Alcide Lodari, coordinatore dei renziani di Catanzaro; Vittorio Paola, di Adesso Lamezia; Chiara Macrì (Azione democratica); il candidato alla segreteria Francesco Muraca, e Mario Muzzì. ''Ad oggi - è stato detto nel corso dell'incontro - la coalizione che noi sosteniamo, composta dai candidati Francesco Muraca, renziano della prima ora, e Domenico Giampà, sostenuto da Azione democratica e Areadem, ha ottenuto 50 delegati contro i 35 dell'altro competitor Enzo Bruno, salito da poco sul carro del sindaco di Firenze. Dei 120 delegati al congresso ce ne sono da assegnare 35: a noi ne bastano poco più di 20 per avere la maggioranza. I risultati sono chiari e manca poco per raggiungere un numero sufficiente di delegati. A quel punto, per dare un segnale,convocheremo gli eletti ed eleggeremo il nostro segretario''. I renziani catanzaresi segnalano, poi, gli esiti congressuali ''strani'' in alcuni comuni della provincia come Pianopoli, dove sarebbero lievitate le tessere, e chiedono l'annullamento del congresso di circolo del quartiere Lido di Catanzaro dove, secondo quanto riferito nel corso dell'incontro, avrebbero votato 20 persone non residenti, in spregio allo Statuto, e di quello di Falerna. Nel mirino ci sono poi altre anomalie nei congressi in alcuni quartieri del capoluogo. ''Questo partito - ha detto Francesco Muraca - va ricostruito dalle fondamenta, perché così com'è non va bene''.

    A Catanzaro comportamenti illegittimi. Il candidato a segretario provinciale del Pd di Catanzaro, Enzo Bruno, ha chiesto con una comunicazione al segretario nazionale Guglielmo Epifani e al presidente della Commissione nazionale di Garanzia Luigi Berlinguer, ''l'attivazione dei poteri sostitutivi della Commissione nazionale, a norma di statuto''. A motivare la decisione, rende noto Bruno in un comunicato, ''la grave situazione che sta inquinando l'attività della Commissione per il Congresso Pd della provincia di Catanzaro e, in particolare, il comportamento illegittimo della presidente Liliana Marasco. E ciò - prosegue - a tutela della trasparenza e dell'agibilità politica della fase conclusiva dei congressi di circolo, che si completeranno entro stasera, e affinché sia rispettata la volontà espressa da quasi duemila iscritti con largo consenso alla mia elezione''. ''Liliana Marasco, invece di rispettare la libera espressione delle iscritte e degli iscritti al partito - sostiene il candidato alla segreteria provinciale - ha continuato a produrre ulteriori violazioni delle regole dello Statuto e del regolamento congressuale, puntualmente da noi documentate con specifici ricorsi. Dopo aver imposto a colpi di maggioranza decisioni illegittime che hanno inventato circoli fantasma, alterato l'assegnazione dei delegati a favore di alcuni circoli ritenuti più 'affidabili', lei personalmente si è esposta nel congresso cittadino di Lamezia Terme pretendendo di essere ad un tempo 'controllore' e 'controllata'''. Bruno parla, inoltre, di ''utilizzo spregiudicato da parte della Marasco del voto di maggioranza nell'attività complessa e delicata di una Commissione di Garanzia per il Congresso. La violazione dello Statuto e di Regolamenti nazionali e regionali, risulta palese ed è oltraggio alle indicazioni politiche e agli appelli pubblici ribaditi anche nei giorni scorsi dal segretario Epifani e dal presidente Berlinguer''

    A Crotone anomalo aumento iscritti (400%). Il candidato dell'Area Cuperlo alla segreteria provinciale di Crotone, Giuseppe Dell'Aquila, in una nota, sostiene che in alcuni comuni del crotonese si è verificato "un eccessivo ricorso al tesseramento di massa, nella città capoluogo ed anche in realtà, piccole e piccolissime, dove gli iscritti al Pd sono risultati aumentati del 300-400%". "Questa situazione - ha aggiunto - ha posto una questione di natura politica sul tipo di partito che vogliamo costruire: partito dei signori delle tessere oppure partito dei militanti. In vista della celebrazione dell'atto conclusivo del congresso provinciale per l'elezione del segretario del Partito Democratico, la mia storia personale, la mia indole, la mia coscienza mi portano ad una riflessione, che vuole essere, l'ennesimo contributo alla chiarezza sul partito che sta rinascendo, sul come lo vogliamo intendere e soprattutto, sul come farlo". "Dopo aver ascoltato - prosegue Dell'Aquila - quanti mi hanno sostenuto in questa corsa, abbiamo deciso, di formalizzare il nostro pensiero in un documento che va nella direzione della chiarezza. Chiarezza intesa come sostanza politica, di idee e di metodo. Quanto è successo, nelle ultimissime ore, prima e durante gli orari di aperture dei seggi in tutta la provincia, ha mortificato, a nostro avviso, l'idea di partito che abbiamo sempre sostenuto e per il quale ci siamo sempre spesi. La critica sulle regole e sul metodo resta nettissima. Critica sulla gestione di tutto il processo congressuale. Con una Commissione di garanzia che, ed è un giudizio meramente politico, ha pesato poco. Abbiamo atteso invano che sulle questioni più spinose e critiche si esprimessero quanti istituzionalmente rappresentano il Pd ed il territorio ai vari livelli di competenza. A nostro giudizio, gli onorevoli nazionali Oliverio e Stumpo ed il consigliere regionale Sulla, il sindaco di Crotone nonché presidente dell'Anci regionale, Vallone, avrebbero dovuto, esprimendo il loro pensiero, facilitare un percorso che è stato a dir poco accidentato". Dell'Aquila ha evidenziato inoltre che se "gli organi preposti, vagliato quanto necessario, decideranno per lo svolgimento della seconda fase congressuale, accetteremo serenamente e democraticamente tale decisione". "Un attimo dopo, ci attiveremo, affinché - prosegue - si possa, sui contenuti e sulle politiche attive, ricercare alleanze di merito sulle questioni reali, da noi già espresse sin dall'inizio, quando per primi depositammo con il programma, le linee guida del partito democratico, che vogliamo costruire e sul rapporto tra esso, la base ed i territori".

    Epifani prova a far da paciere. Guglielmo Epifani proverà domani a fare da paciere nella guerra che si è aperta tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo sui risultati dei congressi provinciali. Sull'altro fronte caldo, il caos in alcune realtà per il tesseramento gonfiato, se il candidato ex Ds non molla e chiede lo stop a partire dal 7 novembre, il rottamatore è totalmente contrario, anche perchè il suo vero timore è che la partecipazione alle primarie sia, se non un flop, inferiore a quella soglia di 3 milioni di partecipanti, raggiunta in tutte le incoronazioni dei leader Pd. Approfittando dell'informativa del ministro Anna Maria Cancellieri in Aula, Epifani rinvia a domani mattina la segreteria, la prima occasione per fare un bilancio sull'avvio congressuale segnato da polemiche e denunce ma, quasi paradossalmente, premiato nei sondaggi sul Pd. Nonostante il pressing di Gianni Cuperlo, al quale si aggiungono oggi il ministro Andrea Orlando e i dubbi di Goffredo Bettini, considerato vicino al sindaco di Firenze, sembra difficile però che Epifani decida di cambiare le regole in corsa, sospendere il tesseramento. Entrando in rotta di collisione con Renzi al quale, sospettano i sostenitori di Cuperlo, l'ex leader Cgil si è molto avvicinato a partire dalla Leopolda. In realtà Epifani cerca di tenere un ruolo di garanzia in una fase che da incandescente rischia di diventare esplosiva. Per questo domani terrà una conferenza stampa nella quale farà chiarezza sui 'vincitori' nazionali nell'elezione dei segretari provinciali, tirati da una parte e dall'altra per rivendicare la vittoria della prima fase. Soprattutto i renziani sono sul piede di guerra da quando il coordinatore della campagna di Cuperlo ha parlato di un successo 49 a 35. ''Se davvero Mecacci - incalza il renziano Francesco Bonifazi - pensa che sia finita 49-35 dica quali sono i 49 e quali sono i 35. Altrimenti taccia perche' con questo atteggiamento sta soltanto provando a rovinare il congresso''. Sul territorio, se possibile, la tensione è ancora superiore che a Roma. Tra ricorsi per tessere gonfiate e proteste, sfociate in alcuni casi in risse, sono numerosi i casi, da Asti a Piacenza fino alla Calabria, in cui la proclamazione dei vincitori è sospesa. In attesa del vaglio della commissione Congresso e dei Garanti, che si riuniranno giovedì. Ma la preoccupazione di Matteo Renzi è un'altra: se finora, nonostante il tesseramento sia stato 'incentivato' da tutte le tifoserie, gli iscritti sono 250mila, per il sindaco è il segno che il congresso non scalda i cuori. Ed il timore, se la campagna non riuscirà nell'ultimo mese ad entusiasmare militanti e semplici elettori, è che l'8 dicembre non vadano ai gazebo quei milioni di persone, almeno 3, che ha caratterizzato tutte le primarie per il segretario, da Veltroni a Bersani. Per questo il sindaco prova a coinvolgere, lanciando la campagna ''un'idea per cambiare verso all'Italia' mentre il Pd punta la mobilitazione, via social network, all'insegna dello slogan 'Iovotoperchè'. Ma Giuseppe Fioroni mette in guardia il rottamatore dai suoi compagni di viaggio, i renziani dell'ultim'ora: ''Matteo rischia la mossa del boa da tutti coloro che spingono per salire sul suo carro. Il boa uccide stringendo sempre di più le proprie vittime fino a toglier loro il respiro. Il rischio di Renzi è che il sovraffollamento del carro produca una mancanza di aria vitale...".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"

     

     

Elezioni 28/29 marzo

Elezioni

Regionali - Comunali - Ballottaggi- Affluenza

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore