Area Renzi scrive ad Epifani: ristabilire legalità nel PD di Cosenza - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Area Renzi scrive ad Epifani: ristabilire legalità nel PD di Cosenza

03 nov 13 ''Ti chiediamo di intervenire affinchè venga ristabilita la legalità statutaria nell'ambito di un congresso provinciale come quello di Cosenza che si è svolto e continua a svolgersi ad di fuori di ogni principio democratico''. È quanto scrive un gruppo di dirigenti del Pd aderenti all'Area Renzi in una lettera inviata al segretario del partito, Guglielmo Epifani. Tra i firmatari della missiva Franco Laratta, ex deputato, che nei giorni scorsi ha ritirato la sua candidatura alla segreteria provinciale motivando la decisione con le irregolarità denunciate; i deputati Ernesto Magorno e Stefania Covello; il capogruppo al Consiglio regionale, Sandro Principe; il consigliere regionale Mario Maiolo ed un gruppo di sindaci ed amministratori comunali. ''Molte assemblee si sono tenute, e continuano a tenersi - si sostiene ancora nella lettera - alla presenza di garanti che si distinguono ed operano non già come elementi di terzietà, bensì come pasdaran faziosi, indicati dall'organo provinciale di garanzia, già viziato nella terzietà sin dalla sua costituzione non paritetica e che si è distinto sin dal primo momento per assoluta faziosità, inducendo alcuni dei commissari ad abbandonare per protesta i lavori. In data odierna, per giunta, la Commissione di garanzia provinciale ha deciso, in assenza dei componenti dell' Area Renzi, di bocciare tutti i ricorsi (l'unico accolto fin qui è stato quello presentato dal candidato dell'Area Cuperlo!). Ricorsi finalizzati ad ottenere il rispetto delle regole''. ''La scarsa trasparenza dell'intero processo congressuale in corso, come segnalato nei diversi ricorsi a tutti i livelli degli organi di garanzia - affermano ancora i componenti dell'Area Renzi - ha già prodotto condizioni di impraticabilità delle assemblee congressuali di circolo, nelle quali non sono mancati problemi di ordine pubblico, mentre alcune sono state sospese o a più riprese interrotte. In tutte, comunque, si è registrata l'impossibilità per diversi simpatizzanti del Pd di iscriversi al partito. Fatto quest'ultimo denunciato regolarmente nei ricorsi trasmessi ai diversi livelli degli organi di garanzia''